Sponsor tecnici e club di Serie A: vince il Made in Italy
Il 2021 è senza ombra di dubbio l’anno dell’Italia nello sport, in tutti i campi.
Se dal punto di vista dei risultati sportivi abbiamo gioito per la vittoria della nostra Nazionale a EURO2020 ed esultato per le grandi imprese degli azzurri alle Olimpiadi di Tokyo, nell’ambito degli sponsor tecnici i brand del Belpaese, in termini commerciali, hanno avuto grossi vantaggi. Si sono appena concluse le prime due giornate di Serie A ed è stato possibile notare quanto le realtà nostrane investono in visibilità in un campionato che parla sempre più italiano.
Analizzando nel dettaglio, sono 12 le squadre sulle 20 totali a vestire “Made in Italy” e questo dato rappresenta come più della metà delle società di calcio del nostro campionato abbia raggiunto accordi con dei marchi del nostro Paese.
Rispetto alla scorsa stagione le grandi novità riguardano soprattutto tre società: il Napoli, la Roma e il Venezia. I partenopei hanno annunciato la fine del rapporto di collaborazione con l’azienda Kappa decidendo di autoprodurre le proprie maglie con la firma EA7 di Giorgio Armani, mentre il Venezia e la Roma hanno chiuso l’accordo con Nike e iniziato nuove partnership rispettivamente con Kappa e New Balance.
Nello specifico tra le realtà italiane guida la classifica del numero di squadre sponsorizzate in Serie A l’azienda emiliana Macron che veste ben 5 club nella stagione 2021-22 (Sampdoria, Lazio, Verona, Bologna e Udinese), segue a ruota l’azienda torinese Kappa con 4 club rappresentati (Genoa, Venezia, Fiorentina ed Empoli), chiudono EA7, Zeus e Acerbis che sponsorizzano rispettivamente il Napoli, la Salernitana e lo Spezia.
Tra le aziende di sportswear straniere invece Adidas continua ad essere sponsor tecnico della Juventus e del Cagliari, Puma veste il Sassuolo e il Milan, Joma sponsorizza Torino e Atalanta, New Balance la Roma mentre l’Inter prosegue la collaborazione storica con Nike.
Ma dal punto di vista finanziario quanti introiti portano gli sponsor tecnici ai club?
Analizzando gli accordi commerciali tra le squadre di calcio e i rispettivi sponsor tecnici la Juventus è la regina indiscussa con un accordo di 51 milioni di euro a stagione fino al 2027 con Adidas davanti al Milan, che da Puma ricava 11 milioni e l’Inter che ha un accordo con Nike da 10 milioni di euro all'anno.
Il Napoli la scorsa stagione era al quarto posto con un accordo da 8 milioni di euro con Kappa mentre quest’anno la scelta di produrre autonomamente le divise da gioco non porterà introiti nelle casse azzurre da parte di EA7 e una parte del ricavato dei prodotti commercializzati andrà al territorio e al bene comune.
Il derby tra Roma e Lazio invece si chiude in parità con contratti da 3.5 milioni di euro annui per entrambe con New Balance e Macron. Chiude il gruppo delle “sette sorelle”, le prime sette della classifica e le candidate per il titolo con ognuna uno sponsor tecnico differente, l’Atalanta con Joma, con la quale ha un accordo da 2.5 milioni di euro così come Kappa con la Fiorentina.
Delle squadre medio piccole si hanno i dati di Sampdoria e Torino (accordo da 2 milioni con Macron e Joma), Bologna, Cagliari e Genoa (1.5 milioni rispettivamente da Macron, Adidas e Kappa), Udinese e Verona (1.3 e 1.2 milioni da Macron), Sassuolo (1 milione da Puma) e lo Spezia (470 mila euro da Acerbis).