Gerry Cardinale, il Milan e il metodo Moneyball
L’era di Elliot al Milan sta per concludersi. La vittoria dello Scudetto rappresenta infatti un dolce epilogo dell’avventura, considerando il closing per il passaggio di consegne dei Rossoneri a RedBird Capital, fondo di investimenti privato, fondato e gestito da Gerald Joseph Cardinale, detto Gerry.
La società è stata capace di inserirsi nella trattativa tra il Diavolo e Investcorp, con quest'ultima che ha recentemente annunciato di aver interrotto la negoziazione con i rossoneri.
Atteggiamento che le ha permesso di essere, ora, ad un passo dal mettere le mani su uno dei club più iconici al mondo, fresco di un successo che mancava da più di un decennio.
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Per questo motivo, ora, tutti i riflettori sono puntati sulla figura apicale del fondo, appunto Gerry Cardinale, e sulla sua visione del calcio.
Idee fuori dagli schemi e innovative che traggono forte ispirazione dal film di Bennet Miller: “L’arte di vincere” ("Moneyball" in lingua originale).
Lo stesso imprenditore ha dichiarato a due dei principali quotidiani sportivi italiani, La Gazzetta dello Sport e Tuttosport, di considerare la raccolta dati come un passaggio necessario del successo nel pallone.
Riprendendo quindi Billy Beane, nel film interpretato da Brad Pitt, direttore generale degli Oakland Athletics il quale, nonostante un ridotto budget a disposizione, riesce ad assemblare una squadra di baseball assolutamente competitiva.
"Si dice che per vincere bisogna spendere un sacco di soldi, ma perché? Io dico che bisogna essere più intelligenti degli altri e non sacrificare il denaro", una dichiarazione ascia quindi intendere molto chiaramente come lo statunitense voglia applicare una progettualità specifica per gestire al meglio le sorti dei Rossoneri, con un occhio al portafoglio dato da una spesa oculata e intelligente.
Il metodo Moneyball
Ma in cosa consiste il metodo Moneyball? Si può applicare al pallone una tecnica usata per il baseball e, perdipiù, declinata in un film? Domande queste, che probabilmente si staranno ponendo i tifosi milanisti.
E le cui risposte potrebbero essere fornite da una squadra danese, il Midtjylland.
Il club scandinavo, infatti, ha applicato la medesima filosofia cinematografica menzionata da Cardinale, cercando di ottenere risultati di rilievo attraverso l’applicazione di un modello statistico. Raggiungendo il successo.
Nello specifico, la tecnica descritta dal film di Hollywood consiste nella ricerca di giocatori funzionali, indipendentemente dalla popolarità o dalla visibilità di cui essi godono.
La trama descrive infatti come Billy Beane riesca a costruire una squadra performante e da playoff andando alla ricerca di atleti scartati e lasciati nell’oblio.
Forma mentis talmente apprezzata da Cardinale, tanto da portarlo a dichiarare alla Rosea: "Io e Beane abbiamo la stessa visione delle cose. Spesso si dice che per vincere bisogna spendere un sacco di soldi, ma perché? Io dico che bisogna essere più intelligenti degli altri e non sacrificare il denaro. Credo nel metodo di Moneyball. Nel calcio, oggi, c’è una corsa continua al miglior giocatore, specie tra i grandi club, ma non so a cosa possa portare. La gente non deve pensare che gli azionisti abbiano una quantità infinita di soldi da spendere, o che lo faranno sempre".
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Una strategia che si tara quindi sull’analisi statistica specifica, atleta per atleta, che porti all’acquisizione del tassello perfetto da inserire nella formazione ogni domenica, senza ricorrere alla ricerca del giocatore migliore, scoprendo il fianco ad aste milionarie.
Oltrettuto, dato non indifferente, la RedBird Capital dal 2020 è proprietaria per l’85% anche del Tolosa, squadra che ha portato alla promozione in Ligue 1 durante questa stagione.
Applicando ai francesi la vision descritta fin’ora e ottenendo risultati positivi, considerando l’upgrade di categoria. Il tutto attraverso l’uso esclusivo di un sistema di analisi chiamato Zelus, capace di generare un rendimento sui trasferimenti.
Lo stesso Cardinale ha dichiarato: "Da aprile 2021 a fine agosto abbiamo osservato circa 140 giocatori, con un doppio report per ognuno di loro. Almeno due o tre scout vanno a vedere le partite, li osservano e poi stilano dei report molto dettagliati. Parliamo di più di 300 partite viste, circa 450 ore di video, centinaia di calciatori".
Ponendo l’accento su un giocatore particolare, Mikkel Desler, terzino destro danese acquistato a 0 dall’Haugesund grazie al metodo Moneyball e capace di realizzare una rete e 6 assist, nonostante la sua poca popolarità e la provenienza da una squadra sconosciuta ai più.
Una mentalità che, se vogliamo, può per certi aspetti legarsi a quella di Paolo Maldini e al Milan degli ultimi tempi.
Tanti fattori fondamentali dell’ultimo campionato vinto sono infatti giocatori arrivati in punta di piedi e senza alcuna epopea mediatica. Da Tomori a Theo Hernandez, passando per Kalulu e Brahim Diaz.
Credit copertina: twitter @corriere
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