Calciatori che usano (bene) Linkedin
Tutto ha un origine. L’inizio, nel caso dei calciatori su LinkedIn, è un episodio curioso che vede coinvolto il campione del mondo del 2006 Cristian Zaccardo, quando nel 2017 dopo aver rescisso il contratto col Vicenza, postò un annuncio su LinkedIn per trovare una nuova occupazione calcistica.
Il suo post diventò virale nel giro di poche ore, tutti i media italiani ne parlarono, e intanto il buon Zaccardo da quel contenuto riuscì a guadagnarsi una buona dose di earned media, oltre a diverse proposte provenienti da Portogallo, Austria, Repubblica Ceca e Irlanda, come lui stesso dichiarò successivamente al post.
L’episodio di Zaccardo è un ottimo pretesto per approfondire l’argomento calciatori su Linkedin, come questi usano la piattaforma e come il calcio si sta approcciando ad un social considerato (in maniera errata) ancora troppo distante dalle strategie di branding di club e leghe, o comunque terreno poco battuto.
LinkedIn per il mondo del calcio necessita di una strategia e dei contenuti differenti da quelli pubblicati sui social canonici.
Spesso e volentieri la mancanza di contenuti attinenti o l’idea che investire risorse per una strategia social totalmente riferita ad un target business possa essere un gioco che non vale la candela, sono tra le cause della mancata valorizzazione della piattaforma.
Il numero di follower e spesso di interazioni dei club di calcio su Linkedin sono decisamente inferiori a quelli di altri social come Facebook, Instagram o TikTok. Molto spesso però vediamo club pubblicare su LinkedIn gli identici contenuti degli altri social, strategia che non paga per ovvie ragioni.
Chi sono i calciatori su Linkedin?
Come per gli altri social, non è un caso se sono proprio i calciatori ad avere, in proporzione, maggior successo ed engagement rate rispetto ai club anche qui.
Se Zaccardo 4 anni fa usava LinkedIn proprio come lo usavano quasi tutti gli utenti italiani, ovvero per cercare lavoro evidenziando skill ed esperienze passate, quindi come un curriculum online, oggi sono diversi i calciatori che hanno compreso l’inefficacia di questo comportamento, intuendo che Linkedin è uno strumento utile a posizionarsi in maniera totalmente differente alle altre piattaforme, oltre ad essere un hub utile per far conoscere le attività imprenditoriali e sociali ad un pubblico con maggior tempo di attenzione e consapevolezza su alcuni argomenti.
LinkedIn non è un social per cercare lavoro, ma è un piattaforma per posizionarsi attraverso contenuti e tono di voce diretto ad un pubblico alla ricerca di argomenti più approfonditi, non snack come Twitter o Facebook. Questo oggi lo hanno capito anche i calciatori (e le agenzie che li seguono).
Toni Kroos Academy
Si passa allora da Toni Kroos che usa LinkedIn per parlare del suo impegno sociale e della Toni Kroos Academy, una scuola calcio praticamente digitale in cui si possono caricare video dei propri figli mentre praticano un esercizio o un gesto tecnico, ricevendo il commento di diversi allenatori dell’Academy e di Kroos in persona.
Toni Kroos ha un uso strategico della sua comunicazione molto interessante. Il tedesco in forza al Real Madrid gestisce da maggio 2020 anche un podcast su Spotify (si chiama Einfach mal luppen, che in italiano suonerebbe come “Basta sollevarla”) insieme a suo fratello Felix, in cui spesso i due prendono posizione su alcune tematiche delicate inerenti al mondo del calcio ma anche in tema di diritti e società globale, con un occhio particolare alla questione dei prossimi Mondiali in Qatar.
Il professionista Chiellini
Giorgio Chiellini invece, uno dei top player sulla piattaforma di cui è già diventato LinkedIn Influencer, mira ad un posizionamento che gli permetta di qualificarsi come professionista nella materia in cui si è laureato di recente, ovvero Economia e Commercio, oltre a fortificare la sua immagine per il post carriera.
Chiellini inoltre è sbarcato sulla piattaforma anche per coltivare la sua passione verso la tecnologia come ha spiegato in una live nella sezione LinkedIn Notizie. Insomma, un utilizzo diverso dagli altri social dove spesso è impegnato in campagne pubblicitarie. Anche quella “dell’attore” per gli spot è una passione per Chiellini alimentata dai primi anni da calciatore e che in parte abbiamo raccontato qui attraverso le parole della di Carlo Diana di Reset Group, sua agenzia per gli aspetti commerciali.
Non solo Kroos e Chiellini
Tra i calciatori che usano LinkedIn anche il tedesco del Bayern Monaco Thomas Muller, poi tanti ex calciatori come Federico Balzaretti, molto attivo sulla piattaforma in cui ha annunciato la sua ultima nuova esperienza da direttore sportivo del Vicenza, o l’ex Manchester United Gary Neville oggi fondatore di una grande catena di alberghi, la Relentless Group. Quest’ultimo oltre ad avere un ottimo seguito ed engagement rate, è attivo praticamente ogni giorno sulla piattaforma di proprietà di Microsoft.
Un altro ex calciatore che dopo il ritiro ha saputo far parlare di sé per gli investimenti nel mondo della Football Industry e delle startup (SportBoost è una sua creatura, ad esempio) è sicuramente Iker Casillas che non manca ovviamente su LinkedIn con un profilo però, meno ingaggiante rispetto a quello dei colleghi citati in precedenza. Casillas oggi è anche membro del consiglio della Fundación Real Madrid.
Su Linkedin tra i calciatori non più in attività anche uno tra i migliori giovani del Mondiale del 2006, ovvero Philipp Lahm, Uno dei migliori in assoluto di quella competizione fu il capitano dell’Italia Fabio Cannavaro, ex difensore e Pallone d’oro che usa LinkedIn per promuovere la sua agenzia KTBLab. Realtà che aiuta gli atleti a sviluppare e valorizzare tutti i propri aspetti, in particolare quelli dell’immagine e l’aspetto commerciale.
Sono diversi anche i calciatori che hanno aperto un profilo su LinkedIn trascurandolo nel tempo o relegandolo alla sola apertura, un aspetto non proprio funzionale alla propria immagine. Tra questi l’interista Marcel Brozovic, l’ex Milan Massimo Ambrosini, Daniele De Rossi e l’ex Juventus Blaise Matuidi, ormai inattivo da 3 anni.
La CT10 Management
Un caso particolare è quello dei membri dell’agenzia di scouting e procura dei calciatori CT10 Management Consulting, il progetto di Vincent Candela e Francesco Totti. Proprio i due ex compagni di squadra hanno cominciato l’avventura su LinkedIn per promuovere il progetto dell’agenzia, ma sia Candela per un uso scostante e inefficace (per contenuti e copy), sia Totti per abbandono della piattaforma, non hanno ancora valorizzato al massimo le potenzialità dello strumento.
In futuro vedremo sicuramente molti più calciatori sbarcare su LinkedIn, non solo per questioni di posizionamento o per ottimizzare la propria immagine post carriera, ma anche per trovare un pubblico più intenzionato a reperire informazioni e opinioni di rilevanza globale come la sostenibilità ambientale. Proprio per casi come questi aspettiamo che giocatori come Morten Thorsby ritornino attivi sulla piattaforma.