Le norme FIFA sui trasferimenti e gli effetti della sentenza Diarra

Sarà vera rivoluzione come la sentenza Bosman o siamo di fronte solo ad un assestamento del sistema. Le implicazioni pratiche della sentenza Diarra

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Lo scorso 4 ottobre la CGUE, la Corte di Giustizia dell'Unione Europea, ha emesso una sentenza,  la cosiddetta "Sentenza Diarra", destinata a cambiare il corso della gestione del mercato dei calciatori.

La sentenza, nello specifico, ha stabilito che alcune delle norme della FIFA sui trasferimenti dei calciatori tra club sono in netto contrasto con il diritto dell'Unione Europea.

Le norme illegittime

In particolare sono state ritenute illegittime due norme, quella che impone il pagamento solidale e quella che impedisce la registrazione di un calciatore svincolatosi unilateralmente.

La prima norma prevede un meccanismo automatico per cui un nuovo club che tessera un calciatore, svincolatosi unilateralmente dal contratto precedente, debba partecipare al pagamento del risarcimento dovuto al club "abbandonato".

La seconda norma impedisce a un calciatore di essere tesserato da un nuovo club se si era svincolato unilateralmente dal contratto con il precedente club.

La Corte di Giustizia dell'Unione Europae ha motivato la sua decisione sottolineando alcuni aspetti che rappresentano i fondamenti dell'Unione stessa. In particolare la libera circolazione dei lavoratori e la libera concorrenza.

Secondo la CGUE in sostanza le norme riducono la concorrenza tra i club, limitando i calciatori nella scelta del proprio futuro professionale.

Le conseguenze pratiche

La "Sentenza Diarra", dal nome del calciatore francese ex Chelsea, Arsenal, Real Madrid e PSG ha, come accennato, aperto un nuovo capitolo nella gestione del calciomercato. E  con importanti conseguenze dirette.

In primo luogo, la FIFA è obbligata a rivedere le proprie norme sui trasferimenti per adeguarle alla normativa europea.

In secondo luogo, i calciatori avranno maggiore libertà di movimento e potranno negoziare condizioni contrattuali più favorevoli.

In terzo luogo, la maggiore libertà di movimento dei calciatori aumenterà la concorrenza tra i club, con possibili ripercussioni, positive, sul mercato dei trasferimenti.

Ovviamente gli effetti pratici della sentenza, forse troppo presto paragonata alla sentenza Bosman,  quella che negli anni '90 rivoluzionò il calcio europeo, sono tutti da verificare sul campo. Ma di certo si è evidenziata una norma di distorta e al tempo stesso si è aperto un vuoto normativo da colmare

 



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