La crescita della MLS è certificata dai numeri
La nuova stagione della Major League Soccer sarà la ventottesima edizione della storia dopo la nascita del torneo nel 1993 e il primo torneo giocato nell’anno solare 1996.
Un torneo nato dalle ceneri della NASL, campionato di cui negli anni ’70 fu per quattro volte capocannoniere anche l’ex bandiera della Lazio Giorgio Chinaglia in maglia New York Cosmos.
La nascita della lega fu fortemente connessa alla promozione del Mondiale 1994 giocato proprio negli USA, un momento che rappresenta un punto di svolta per tutto il movimento del soccer del nordamerica.
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Una stagione che, nel 1996, vedeva ai nastri di partenza soltanto 10 squadre ed escludeva la presenza di team canadesi.
I Toronto FC, oggi squadra dei “nostri” Insigne e Bernardeschi, vengono integrati solo nel 2007 ma negli ultimi 15 anni, anche grazie all’immagine di David Beckham e al suo arrivo ai Los Angeles Galaxy, la MLS ha visto crescere di tanto la sua popolarità a livello mondiale.
Proprio al glorioso numero 7 del Manchester United è legata una regola sulla composizione dei roster delle squadre.
Quella che nel gergo popolare viene definita come “regola Beckham” e nel regolamento della MLS è denominata come “Designated Player Rule” è diventata nel decennio precedente fondamentale per attrare talenti e grandi star che hanno permesso un’impennata nella crescita del campionato americano.
Dalle regole per la composizione dei roster fino al salary cap, passando per un meccanismo che non prevedere retrocessioni: tutte caratteristiche tipiche dello sport a stelle e strisce e che richiamano fortemente a NHL e NBA.
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La MLS ha una struttura organizzativa diversa da quella delle principali leghe calcistiche europee non essendo l’associazione dei diversi club ma una struttura unificata che centralizza la gestione dei contratti dei giocatori e rilascia le licenze dei club seguendo il classico sistema delle franchigie americane.
Un altro aspetto fondamentale da considerare è che i proprietari dei club non hanno interesse solo sul singolo club ma sulla lega nel complesso.
Un sistema, denominato “single entity”, che è eredità dei primi anni di vita della lega quanto alcuni proprietari detenevano anche più di un club.
La struttura della “single entity” resta però un dibattito aperto considerato che se da un lato garantisce un’elevata competitività del torneo e una centralizzazione nella contrattazione di accordi economici importanti, vedi quelli sottoscritti con Apple o adidas, dall’altra determina una difficoltà nel colmare il divario del movimento calcistico statunitense rispetto a quello europeo o sudamericano.
Una crescita certificata dai numeri
La crescita della MLS è certificata sia dai recenti accordi con adidas, contratto negoziato in maniera centralizzata dalla stessa Lega per tutti i club, e con Apple che stanno portando il campionato ad un next level.
La MLS è una lega che negli ultimi anni ha sviluppato una crescita importante che è sospinta dalla volontà della Lega di far rispettare determinati parametri alle franchigie sia sotto il punto di vista commerciale che per quanto riguarda caratteristiche degli stadi.
Impianti moderni in grado di avere un grande appeal e di attrarre così un numero più consistente di tifosi. Preferibilmente stadi di proprietà così da abbattere eventuali costi e aumentare l'esperienza di gioco per i tifosi.
Oltretutto questo permette alle frachigie di garantirsi anche tutti i ricavi extra campo per massimizzare i profitti.
Una crescita certificata anche dai numeri, come da classifica dei ricavi 2021 pubblicata da Sportico.
Classifica dei ricavi 2021
- Atlanta Utd - Eastern Conference - $87.000.000
- LA Galaxy - Western Conference - $75.000.000
- Austin FC - Western Conference - $71.000.000
- Los Angeles FC - Western Conference - $71.000.000
- Portland Timbers - Western Conference - $60.000.000
- FC Cincinnati - Eastern Conference - $57.000.000
- Sporting K.C. - Western Conference - $54.000.000
- Seattle Sounders - Western Conference - $51.000.000
- D.C. United - Eastern Conference - $50.000.000
- Columbus Crew - Eastern Conference - $47.000.000
- Inter Miami - Eastern Conference - $45.000.000
- New York City - Eastern Conference - $45.000.000
- Minnesota Utd - Western Conference - $45.000.000
- Philadelphia Union - Eastern Conference - $43.000.000
- FC Dallas - Western Conference - $42.000.000
- N.Y. Red Bulls - Eastern Conference - $40.000.000
- N.E. Revolution - Eastern Conference - $39.000.000
- Orlando City - Eastern Conference - $36.000.000
- Toronto FC - Eastern Conference - $36.000.000
- Real Salt Lake - Western Conference - $35.000.000
- S.J. Earthquakes - Western Conference - $35.000.000
- Houston Dynamo - Western Conference - $28.000.000
- Colorado Rapids - Western Conference - $27.000.000
- Nashville - Eastern Conference - $25.000.000
- Vancouver Whitecaps - Western Conference - $24.000.000
- Chicago Fire - Eastern Conference - $23.000.000
- CF Montréal - Eastern Conference - $19.000.000
- St. Louis City - Western Conference - N/D (ingresso nel 2023)
- Charlotte FC - Eastern Conference - N/D (ingresso nel 2022)
Anche la valutazione dei club, da fonte Forbes, fa percepire la crescita dei club della MLS con Los Angeles FC che ha raggiunto una valutazione di 1 miliardo. La stessa Charlotte FC, che ha fatto il suo ingresso nella MLS solo la scorsa stagione, vale più di 600 milioni di dollari.
Quando nel 2008 Forbes pubblicò per la prima volta la classifica il valore medio delle franchigie era di 48 milioni di dollari.
Oggi le valutazioni sono decisamente maggiori con i Colorado Rapids, ultimi in classifica, che valgono “solo” 350 milioni di dollari.
Quanto valgono i club di MLS
- Los Angeles FC: 1 miliardo
- LA Galaxy: 925 milioni
- Atlanta United: 850 milioni
- New York City FC: 800 milioni
- D.C. United: 700 milioni
- Toronto FC: 690 milioni
- Austin FC: 680 milioni
- Seattle Sounders: 660 milioni
- Portland Timbers: 650 milioni
- Charlotte FC: 625 milioni
- Inter Miami CF: 600 milioni
- Sporting Kansas City: 590 milioni
- Philadelphia Union: 575 milioni
- FC Cincinnati: 560 milioni
- Columbus Crew: 550 milioni
- Minnesota United FC: 540 milioni
- New York Red Bulls: 525 milioni
- Nashville SC: 500 milioni
- New England Revolution: 475 milioni
- San José Earthquakes: 450 milioni
- Real Salt Lake: 440 milioni
- Houston Dynamo FC: 435 milioni
- Chicago Fire: 425 milioni
- Orlando City SC: 420 milioni
- Vancouver Whitecaps: 410 milioni
- FC Dallas: 400 milioni
- CF Montreal: 375 milioni
- Colorado Rapids: 350 milioni
- St Louis: non disponibile (ingresso nel 2023)
Valori in dollari
Quanto costa entrare nella MLS?
Le franchigie delle squadre che vogliono entrare nel sistema chiuso dell'MLS devono rispettare diversi parametri di qualità oltre a pagare una fee di ingresso, expansion fee, che va divisa per metà all’MLS e per l’altra metà equamente distribuita tra le altre parteicpanti al torneo.
Una fee che nel corso degli anni è variata. Infatti, nel 2015 il New York City FC pagò 100 milioni di dollari mentre FC Cincinnati (2019), Nashville SC (2020) e Austin FC (2021) hanno pagato 150 milioni per entrare nella MLS.
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Nel 2022, invece, Charlotte FC ha dovuto pagare una cifra di 325 milioni di dollari e, in questa stagione, l’ingresso nella MLS è costato al Saint Louis City SC 200 milioni di dollari.
Un campionato che sta diventando sempre più riconoscibile a livello internazionale e che nel prossimo futuro vuole continuare a prendersi la scena con il Mondiale 2030, che sarà disputato in USA, Messico e Canada, che sarà un crocevia importante per permettere alla MLS di fare un salto di qualità definitivo. A 36 da quel Mondiale del 1994.
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