Iva Olivari, l’unica donna nello staff tecnico di una Nazionale ai Mondiali
In un intervento al Social Football Summit 2022, Milena Bertolini, CT della Nazionale Femminile, ha colto l’occasione per parlare all’intervistatore Mario Giunta della condizione del movimento in Italia. Ponendo il focus su di un aspetto assolutamente interessante e probabilmente sottovalutato: l’assenza di donne negli staff dei club di Serie A e Serie B.
Segno di come si parli di calcio al femminile, ma si continui ad attribuire al tutto dei connotati prettamente maschili, ostacolo ad una vera e propria crescita a 360° di figure professionali, nell’anno dell’ufficialità del professionismo.
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Considerazione che assume ancor più rilevanza se si mette il naso fuori dai confini dello Stivale, senza neanche andare troppo lontano e giungendo in Francia, ponendo il navigatore verso ovest e in Croazia verso est.
Due Paesi che stanno regalando al gioco dei punti di riferimento assoluti per questo sport, capaci di superare tutti gli ostacoli ideologici e culturali fino a prendersi la scena internazionale.
Da un lato Stéphanie Frappart, la prima donna di sempre ad arbitrare una partita dei Mondiali in occasione del match tra Germania e Costa Rica e dall’altro Iva Olivari, figura centrale nell’organizzazione e nella gestione della Croazia vicecampione del mondo nel 2018 e attualmente impegnata in Qatar.
Componente dell’equipe croato che in pochi avranno sentito nominare ma che ricopre una posizione di assoluta importanza per una delle squadre più talentuose del torneo. Messa in ombra dalla luce accecante di Luka Modric, ma a tutti gli effetti un elemento dell’ingranaggio di una Nazione che vanta 4 milioni di abitanti, ma che in ogni edizione viene vista come possibile candidata underdog alla vittoria finale di una Coppa del Mondo.
Chi è Iva Olivari
Qualsiasi amante di Ivan Perisic o nostalgico di Dado Pršo che abbia mai avuto l’occasione di spulciare il sito ufficiale della Hrvatski Nogometni Savez, la Federcalcio croata, si è potuto imbattere, a partire dal 2016, nella figura di Iva Olivari, ben presente tra i membri dello staff tecnico insieme all’allenatore Zlatko Dalic e alle ex bandiere della squadra Ivica Olic, Vedran Corluka, Mario Mandzukic e Stipe Pletikosa.
Una presenza tutt’altro che banale, specie se si considera che la Olivari è l’unica donna presente nello staff tecnico di una Nazionale partecipante alla FIFA World Cup Qatar 2022, nonché la prima di sempre ad essersi seduta sulla panchina dei Vatreni.
Due apici che bastano per dipingere l’importanza di questa figura citata troppo poco spesso nel declinare le qualità della squadra e che ha mosso il primo passo sul campo ad Euro 2016, al Parco dei Principi, durante una sfida contro la Turchia. Dando seguito alla presenza, ma quella volta in tribuna, ai Mondiali brasiliani del 2014 in veste di manager.
Un percorso iniziato la bellezza di 30 anni fa, nel 1992, anno in cui è entrata a far parte della Federazione calcistica croata, lavorando nel dipartimento internazionale, prima di alzare l’asticella e diventare team manager per volontà del presidente Davor Šuker, decisamente non una persona qualsiasi se si parla di calcio jugoslavo e, successivamente, croato.
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Solo uno dei tanti nomi altisonanti con cui la team manager ha avuto modo di collaborare. Mario Mandzukic, Ivan Perisic, Ivan Rakitic, Luka Modric, Zvonimir Boban e Robert Prosinecki, letteralmente la costellazione del calcio locale.
Tutti militanti nella Nazionale a scacchi dal 1992, ad un anno dalla nascita della Croazia indipendente, esattamente come Iva Olivari, simbolo quanto questi mostri sacri del movimento.
Scacchi bianco, rossi e rosa
Tuttavia, nonostante tutti i record infranti, Iva non è il funzionario più longevo della federazione. Il primato, tutto al femminile, spetta infatti ad Ivancica Sudac, dal 1991, nell’ordine, membro del Comitato per la collaborazione con gli agenti/intermediari, Responsabile Affari internazionali e licenze e Capo licenze e monitoraggio dei club. Nonché, oggi, membro anziano di un comitato di governance della FIFA e Membro della giuria della borsa di studio per la ricerca UEFA.
Segno inequivocabile di come tutto il movimento croato punti enormemente sulle donne, crescendo con e grazie a loro.
Due profili essenziali che lavorano insieme da tre decadi per permettere una continua crescita di Zagabria nel mondo e che, come da loro dichiarato in un’intervista al New York Times, hanno sempre considerato questi incarichi “non tanto come un lavoro ma come un dovere patriottico”.
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