Il ritiro di Piqué è una questione molto più grande dell'amore per il Barça
La Spagna ha una nuova legge in materia sportiva.
La nuova legge sullo Sport spagnolo è stata approvata dal Congresso, senza il consenso voluto dal Governo, il testo è andato avanti con 166 voti favorevoli, 157 contrari e 18 astenuti per il suo trasferimento al Senato, con variazioni minime, non sostanziali, rispetto a quella approvata una settimana fa nella Commissione Cultura e Sport.
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Manca ora l’approvazione del Senato per l’ufficialità ma già si vede la direzione del Governo e i possibili effetti che questa legge avrà sullo sport, soprattutto sul mondo del calcio, entrato in subbuglio quando sono trapelate alcune proposte che vedevano l’appoggio all’indipendenza dei club e della Federazione in favore della formazione di altre competizioni, la Superlega.
Il testo “riconosce il diritto alla pratica sportiva, dichiara lo sport come attività imprescindibile”, con “novità di governance e trasparenza, un nuovo modello di giustizia sportiva, apre canali per i tifosi e valorizza l'industria sportiva, che da più di 400.000 persone e rappresenta il 3% del PIL”.
Le garanzie per LaLiga
LaLiga è riuscita a far approvare due dei tre emendamenti proposti.
Le richieste approvate riguardano la garanzia legale per continuare a gestire il patrimonio della lega autonomamente e il vincolo di avere voce in capitolo su qualsiasi tipo di modifica dei regolamenti da parte della Federcalcio spagnola (RFEF).
Scongiurata quindi per adesso la possibilità di dare più potere a Federazione e club per quanto riguarda la creazione o la partecipazione ad altre competizioni.
La clausola anti-Piqué
All’interno della nuova legge sullo Sport spagnolo figura un emendamento che i media in Spagna hanno già ribattezzato “clausola anti-Piqué”.
Gerard Piqué, calciatore catalano del Barcellona e della nazionale spagnola ha annunciato pochi gironi fa, senza alcun preavviso, che quella di domenica prossima contro il Girona sarà la sua ultima partita con la maglia del Barça e nel calcio giocato.
Il 36enne ha deciso di smettere con il calcio giocato e, una volta lette tutte le clausole della nuova legge sullo Sport, molti media, soprattutto quelli catalani, hanno iniziato a collegare l’addio al calcio di Piqué con una clausola presente nell’emendamento.
L’imprenditore Piqué
Secondo molti l’articolo presente nella legge è strettamente connesso all’altra carriera di Piqué, quella di imprenditore.
Il calciatore infatti è molto attivo con la sua società di investimento Kosmos Global Holding fondata nel 2017, dove uno degli asset riguarda “L’acquisizione e l’amministrazione di tutti i tipi di titoli e/o azioni di società sportive o qualsiasi altro titolo o rappresentanza di diritti partecipativi o di credito di altre società sportive”.
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Kosmos gestisce il nuovo format della Coppa Davis di tennis dal 2018 grazie ad un investimento di 2,5 miliardi di euro in cambio dell’organizzazione del torneo per i prossimi 25 anni.
La società del calciatore ha anche acquisito i diritti TV per il mercato spagnolo della Copa America 2021, trasmessa anche in streaming su Twitch, e dei campionati francesi di Ligue 1 e Ligue 2, influenzato molto dall’arrivo di Messi a Parigi.
L’art.47 della nueva Ley del Deporte
L’articolo n.47 della legge recita: "Per l'organizzazione di attività e competizioni sportive ufficiali a livello statale (quelle organizzate dalla RFEF e da LaLiga), non è possibile stabilire alcun rapporto commerciale con uno sportivo in attività che potrebbe partecipare alle competizioni stesse".
L’emendamento sembra chiaramente fare riferimento allo scandalo diventato pubblico lo scorso aprile.
Il media spagnolo El Confidencial scatena una tempesta mediatica contro il presidente della Real Federacion Espanola de Futbol, Luis Rubiales, e lo stesso Piqué per aver mediato con la sua società, Kosmos, lo spostamento della Supercoppa Spagnola in Arabia Saudita, in pieno conflitto d’interessi, visto che lo stesso calciatore faceva parte della competizione con i blaugrana.
Il conflitto d’interessi
Piqué aveva proposto al presidente della federazione spagnola di cambiare il format e di portare la fase finale della Supercoppa, con più partite da giocare ci sarebbe stato più interesse mediatico e più introiti per tutte le componenti, soprattutto se si fosse giocato nel paese saudita, pronto ad ospitare eventi internazionali sportivi per aprirsi al mondo occidentale.
Come riportato da Il Corriere della Sera, il quotidiano spagnolo rivelò i dettagli di questa operazione attraverso un audio inviato da Piqué a Rubiales: “Vediamo, Rubi, se è una questione di soldi. Se loro (Real Madrid) vogliono andare per otto milioni di euro, tu paghi otto al Madrid e otto al Barça. Gli altri sono pagati due e uno... sono 19, e tu per la Federazione prendi sei chili (milioni di euro), amico. Prima non si teneva niente, ora sei chili. E spremiamo l’Arabia Saudita e forse otterremo di più. Gli diremo che se non lo fanno, il Madrid non andrà e otterremo un bastone (milione di euro) in più o due bastoni in più...”, queste le parole di Piqué incriminate.
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Per questa mediazione a Kosmos sarebbero spettati circa 4 milioni di euro grazie all’accordo pluriennale (6 anni) per il quale la competizione si sarebbe svolta in Arabia Saudit, anche se le cifre trapelate sono superiori.
I media però non sono andati direttamente contro il calciatore del Barcellona ma hanno attaccato pesantemente il presidente della RFEF, che avrebbe intascato un ottimo bonus personale legato ad un particolare clausola del suo contratto di lavoro, stipendio diviso tra parte fissa e variabile legata agli introiti della Federazione.
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