Il giorno in cui la Regina Elisabetta mise da parte il rancore per Maradona
Se pensiamo alla vita sportiva di Diego Armando Maradona, quella giocata con la maglia della nazionale argentina contro l'Inghilterra ai Mondiali del 1986 in Messico è probabilmente la partita più iconica
Due dei gol più leggendari e famosi della storia del calcio: prima "La Mano di Dio" e poi "l'Aquilone Cosmico".
Quell'incontro, però, portò anche a un episodio con protagonista la regina Elisabetta II anni dopo.
Proprio l'anno scorso ha segnato il 35° anniversario di quel momento sportivo rimasto negli annali della storia del calcio e raccontato in modo impeccabile e indelebile da Victor Hugo Morales.
Per l'Argentina quella non fu solo una vittoria: quel 2-1 ottenuto dalla squadra guidata da Carlos Salvador con il quale il gruppo guidato da Diego arrivò in semifinale fu una sorta di "vendetta" nei confronti del regno inglese dopo la sconfitta nella Guerra delle Falkland del 1982.
Ma nonostante quel gesto di campo che si traslava fuori dal terreno di gioco assumendo contorni quasi politici, Maradona nella sua vita riuscì a trascendere tutti i confini ed essere amato a livelli inimmaginabili anche al di fuori dell'Argentina.
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Così, quasi 30 anni dopo quel giorno in Messico, la Regina Elisabetta chiese di incontrare quello che per il popolo inglese era considerato il "nemico pubblico numero 1" sportivavamente parlando per proporgli un particolare incarico.
La Regina chiese a Maradona di essere l'ambasciatore per l'America Latina di "Football for Unity ", un'organizzazione non governativa che sostiene i giovani con poche risorse economiche attraverso il calcio.
Nel 2015, cinque anni prima della sua morte, avvenuta il 25 novembre 2020, Maradona accettò la nomina, che, come ha detto in un messaggio registrato, era "un regalo" ricevuto per il suo 55esimo compleanno.
"State calmi, che i ragazzi dell'America Latina saranno ben accuditi con me", ha spiegato nel video trasmesso in quel momento, quando Maradona aveva già affrontato delicati momenti di salute, parecchi legati alle sue dipendenze.
La sua opposizione frontale all'esistenza di persone corrotte nello sport, che è stato uno dei dettagli per cui la regina Elisabetta II lo coinvolse per quella posizione, è stata evidenziata anche nel momento in cui ha accettato la posizione.
Durante il suo regno la Regina riuscì anche a superare ogni frontiera ideologica o nazionalista per andare a cercare l'autore de "La mano di Dio", coluì che gli inglesi odiavano per quanto successo nel 1986 e la cui figura invece Sua Maestà coinvolse per una finalità sociale.
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