Il futuro del calcio passa anche dagli stadi polifunzionali
Il calcio è a tutti gli effetti un’industria. E come tale risente dell’attualità e di tutti i pericoli che si celano nel mercato, specie in quello riguardante un fenomeno sportivo su larga scala come questo.
L’unico modo per sopravvivere è quindi quello dato dall’abbracciare o inventare l’occasione innovativa, tale da permettere a club e federazioni di reinventarsi a seconda delle necessità.
Principi quanto mai reali e palpabili e validi per tutto lo sport, specie in questi anni post Covid-19. La pandemia ha infatti creato un vero e proprio solco tra pre e post virus, se analizzata da un punto di vista finanziario.
Il calcio a porte chiuse ha provocato dei danni irreparabili ai club, rendendo ora come assoluta necessità quella data dal ricercare nuove strade capaci di garantire un surplus di guadagno.
E una di queste è rappresentata sicuramente dagli impianti.
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Una profonda trasformazione logistica e strutturale degli stadi porta e può portare a renderli un punto di riferimento polifunzionale all’interno delle dinamiche sociali di una città.
Aspetto in grado di garantire nuove opportunità di crescita e di affievolire il legame tra i risultati sportivi della squadra che vi disputa le proprie partite casalinghe e quelli economici.
Rendendoli maggiormemente indipendenti al fine di ottenere un guadagno quotidiano e non più solamente figlio del matchday.
Ma come? Optando per stadi polifunzionali, capaci di ospitare, cioè, alternativamente, discipline sportive diverse. E di aumentare le revenue con spazi dedicati ad una frequentazione daily, diventando punto di riferimento sportivo, di ristoro e di intrattenimento.
Vision che sembra essere irreale e futuristica se analizzata pensando solamente al calcio italiano. Ma che all’estero è oggi attualità e quotidianità. Dagli Stati Uniti, maestri del settore, fino ai Paesi Bassi con la Johan Cruijff Arena e all’Inghilterra con il virtuoso Tottenham Hotspur Stadium.
All’estero la tecnologia sta totalmente cambiando l’esperienza sportiva e con essa l’engagement di fan e clienti. Lo stadio è diventato un centro, grazie ad un approccio camaleontico che studia, capisce e adotta le necessità degli appassionati, dettate dai trend.
Mentalità che passa necessariamente da uno step precedente e quanto mai assente nel nostro Paese, dato dal dotarsi di uno stadio di proprietà e dalla, fisiologica, connessa possibilità di apportarvi tutte le modifiche del caso.
I principali stadi polifunzionali
Gli Stati Uniti rappresentano il fiore all’occhiello di questa mentalità. Sono infatti il Paese con il più alto numero di società che hanno deciso di investire sugli impianti di proprietà, rendendoli multifunzionali.
Se si affronta l’argomento, infatti, non si può non pensare all’iconico Madison Square Garden di New York in grado ospitare le partite di basket dei Knicks equelle di hockey dei New York Rangers.
Oltre che ad essere un’assoluta mecca dello sport e dello spettacolo e centro nevralgico della metropoli più avanguardistica del mondo. Una città dentro la città.
Il fenomeno si è però diffuso in tutto il mondo e, volendo affrontare la tematica sotto una luce prettamente calcistica, sono diversi gli esempi virtuosi da citare.
Johan Cruijff Arena
La Johan Cruijff Arena, ex Amsterdam Arena, è considerata da molti come il modello perfetto di impianto polifunzionale. Oltre ad essere lo stadio più grande d’Olanda grazie ai propri 54.990 posti, è infatti dotato di una struttura in grado di ospitare ogni anno circa 70 eventi dei quali solo il 35% legati al calcio. Nonostante sia la casa dell’Ajax.
Partite di NFL, concerti, eventi di kickboxing e tanto altro ancora, rappresentando a tutti gli effetti un prototipo di eccellenza.
È stata tra le prime strutture in Europa a dotarsi di tetto detraibile
e campo in erba naturale.
Dispone inoltre di 9 skybox, 8 skylounge, 12 skyroom, 1500 posti business e 20 posti VIP. Oltre che di un bar a tema Soccer World, un museo dedicato alla storia dell’Ajax, capace di ospitare ogni anno circa 100.000 persone, uno store ufficiale e circa 3000 mq di ristoranti.
Rungrado May Day Stadium
Un gigante nel cuore della Corea del Nord. Il Rungrado May Day Stadium di Pyongyang è lo stadio più grande del mondo con i suoi 150.000 posti a sedere. Ospita diversi eventi atletici e partite di calcio, tra cui gli incontri internazionali della nazionale nordcoreana.
Croke Park
Il Croke Park è la sede della Gaelic Athletic Organization, la più grande organizzazione sportiva e culturale irlandese. Ospita le partite di gaelico, ma anche quelle di rugby, calcio e, in passato, le cerimonie di apertura e chiusura dei Giochi Olimpici Speciali del 2003.
AT&T Stadium
Impianto americano e casa dei Dallas Cowboys, vantante la bellezza di 80mila posti a sedere, per un totale di 105mila contando quelli in piedi. Ha ospitato diversi eventi come per esempio la Wrestlemania 32 nel 2016 e l’amichevole tra Barcellona e Roma nel 2018-19.
Ellis Park Stadium
Impianto della città di Johannesburg, in Sudafrica, viene utilizzato per partite di calcio e rugby. Ha infatti ospitato la finale della Coppa del Mondo di rugby del 1995 e la Coppa del Mondo FIFA 2010.
Commonwealth Stadium
Stadio polifunzionale avente sede a Edmonton, in Canada. Ospita calcio, atletica e rugby oltre a vantare Giochi del Commonwealth del 1978, i Campionati mondiali di atletica del 2001 e la Coppa del mondo di rugby femminile del 2006.
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Michigan Stadium
È la sede dell'Università del Michigan nonchè il terzo stadio più grande del mondo, con una capacità di 107.601 posti a sedere. Ospita partite di hockey e calcio e nel 2014 anche la partita di Champions Cup tra Real Madrid e Manchester United, capace di portare 109.318 persone allo stadio.
Wembley Stadium
Stadio assolutamente iconico per ogni amante del calcio e casa della Nazionale Inglese. Wembley rappresenta una pietra miliare nella storia e nel presente del football, nonché uno degli stadi più innovatici e affascinanti.
Viene utilizzato, ovviamente, per i match calcistici ma anche per concerti di box, rugby e football americano.
Tottenham Hotspur Stadium
Il Tottenham Hotspur Stadium è da tre anni la nuova casa del Tottenham, tra le società più brillanti e competitive della Premier League. Uno stadio che nell’ultimo ha assunto eco internazionale grazie alla propria capacità di adattare la propria struttura per ospitare, oltre al football, anche i match della NFL.
È il primo stadio della NFL costruito appositamente al di fuori degli Stati Uniti col fine di ospitare un minimo di due partite all'anno nel corso di una partnership di 10 anni.
È dotato di spogliatoi dedicati per i giocatori, gli ufficiali di gara e le cheerleader, nonché di strutture per le trasmissioni, i media e i medici.
E soprattutto di un campo artificiale posto al di sotto del manto in erba retrattile per permettere alla competizione americana di godere di una sua superficie di gioco.
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