Il calo delle plusvalenze: cosa ci dice il Report Calcio 2022 della FIGC

Da anni ormai molti club sfruttano le plusvalenze per bilanciare l’andamento economico-finanziario nel medio lungo termine, ecco cosa è successo durante il periodo di pandemia.

Nel periodo del calciomercato la parola plusvalenza torna inevitabilmente di moda, andando ad iscriversi, prematuramente, nei bilanci dei club che concludono l’affare.

In economia la una plusvalenza è l’incremento di valore, ossia “la differenza positiva fra due valori dello stesso bene, riferiti a momenti diversi”. Riportata nel mondo del calcio è il guadagno che un club ha dalla cessione di un calciatore, confrontando il prezzo d’acquisto dello stesso calciatore calibrato con il valore stimato messo a bilancio.

Possiamo tranquillamente affermare che le plusvalenze nel campionato italiano sono la seconda fonte di entrate per i club subito dopo i diritti TV, riuscendo il più delle volte a sistemare i conti economici societari di numerosi club.



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Come ogni anno la FIGC redige e pubblica, in collaborazione con pwc e AREL, il “Report Calcio” che analizza lo stato di salute di tutto il movimento calcistico nazionale a 360°, partendo dal censimento fino ad arrivare all’andamento economico finanziario del calcio professionistico italiano, i modelli di governance e l’impatto fiscale.

Nella dodicesima edizione, quella del 2022, il report riporta in maniera lampante l’impatto negativo che hanno avuto gli anni di pandemia su tutto il movimento, mettendo a confronto i dati delle ultime cinque stagioni, da quella 2016/2017 fino alla 2020/2021.

Un dato importante che viene messo in risalto riguarda proprio le già citate plusvalenze che dal 2016 al 2021 sono scese del 47,9%, se si considerano le sole tre leghe calcistiche professionistiche italiane (Serie A - Serie B - Lega Pro).

L’involuzione delle plusvalenze nel calcio "pro" in Italia

Come riporta il Report Calcio 2022, a fronte delle significative ripercussioni generate dal COVID-19 sul sistema calcio, nella stagione 2020/2021 si assiste nuovamente ad una riduzione del valore della produzione aggregato di Serie A, Serie B e Serie C.

Il valore della produzione registrato non supera la quota di 3,5 miliardi di euro (-3,3%).

La voce di ricavo che mostra la maggior diminuzione, oltre all’area ticketing, riguarda le plusvalenze generate dalla cessione dei calciatori.

Più che dimezzate nei tre campionati tra la stagione 2019/2020 (817 milioni di euro) e la 2020/2021 (404 mln), passando dal 23% al 12% di incidenza sul totale dei ricavi, da spartirsi con le entrate generate da: ticketing, sponsorizzazioni, diritti TV, contributi e altri proventi.

La Serie A

Le plusvalenze nelle cinque stagioni confrontate hanno rappresentato circa il 23% (in media) delle fonti di ricavo dei club di Serie A, escludendo l’ultima stagione, 20/21, nella quale hanno rappresentato solo il 12% del totale dei ricavi, da spartirsi con le altre entrate.

Nella stagione 16/17 si sono registrati nei bilanci dei club di A circa 693 milioni di euro di plusvalenze, con un’incidenza del 24% sul totale dei ricavi. Nelle due successive stagioni il totale registrato delle plusvalenze ammontava rispettivamente a 713,1 e 712,7 milioni di euro, incidendo per il 23 e il 21% sul totale dei ricavi.



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Nella stagione 19/20, in piena pandemia, il totale registrato dalle plusvalenze per la cessione dei calciatori si attestò a 738,7 milioni di euro, tonando al 24% l’incidenza sul totale dei ricavi.

Il dato drammatico riguarda l’ultima stagione analizzata nel report, la 20/21. In questo anno la A registrò un totale di 355,6 milioni di euro di plusvalenze arrivando ad incidere sul totale dei ricavi per il 12%.

I ricavi medi da plusvalenze nelle stagioni analizzate si sono attestati a 17,8 milioni di euro (-51,9%), dato che arriva a 30,4 milioni di euro (-57,1%) se si considerano classificati nelle prime quattro posizioni. Il risultato netto nella compravendita di calciatori è di 310,5 milioni di euro (-57,4%).

La Serie B

I dati del secondo campionato nazionale fanno segnare un andamento altalenante.

Nella stagione 18/19, durante l’emergenza sanitaria, la Serie BKT ha fatto registrare una flessione importante sulle entrate generate dalle plusvalenze per la cessione dei calciatori, infatti si sono registrate 40 milioni di euro di plusvalenza con un’incidenza del 13% sul totale dei ricavi.

Caso anomalo riguarda la stagione 19/20, dove il dato plusvalenze è tornato a salire registrando 78 milioni di euro di plusvalenze con un’incidenza del 20%.

Nell’ultima stagione di B analizzata dal Report invece il dato è sceso nuovamente al 14% d’incidenza sul totale dei ricavi con 48,4 milioni di euro.

Lega Pro

Nella terza serie calcistica italiana l’incidenza delle plusvalenze ha inciso tra il 20 e il 10%, se prendiamo in considerazione il periodo pandemico. Ecco quanto la Serie C ha fatto registrare in termini di plusvalenze dalla cessione dei calciatori:

  • 18/19 - 11,1 mln di euro;
  • 19/20 - 6,1 mln di euro;
  • 20/21 - 11,3 mln di euro.

 



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