Atatürk Olympic Stadium, il teatro della finale della prossima Champions League
Certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano. Usiamo una iconica frase di gallianese memoria per parlarvi dell'Atatürk Olimpiyat Stadyumu - più comunemente noto come Atatürk - che stasera fareàda cornice a uno degli eventi calcistici e sportivi più importanti e seguiti del pianeta: la Finale di Champions League fra Inter e Manchester City.
Un’assegnazione che, in realtà, arriva dopo non uno ma ben due rinvii.
Covid e ritardi
L’imponente stadio di Istanbul fu selezionato dalla UEFA il 24 maggio del 2018, in occasione del meeting esecutivo di Kiev, per la finale della Champions League 2019/2020.
L’incognita riguardante la scelta di Ceferin e soci, in realtà, era legata a ragioni politico-belliche, nello specifico alle proteste per la Guerra in Siria intrapresa dallo Stato turco all’epoca dei fatti.
In realtà a impedire che la finale di Champions del 2020 si giocasse in Turchia fu lo scoppio mondiale della pandemia di covid-19. In quella stagione l’UEFA, come noto, decise di cancellare il consueto programma calcistico, creando una final-eight per le due manifestazioni continentali. Quella di Champions venne disputata in Portogallo, fra lo stadio Da Luz di Lisbona e il Do Dragao di Oporto, che divennero le sedi delle finali del 2020 e del 2021.
Sempre a causa della pandemia, infatti, la UEFA decise di slittare ulteriormente la disputa di una finale in Turchia, inizialmente posticipata di un anno (al 2021).
Il protrarsi delle condizioni pandemiche ha fatto sì che da Nyon arrivasse la decisione di un nuovo spostamento. Quest’anno, oseremmo dire finalmente, i tempi sembrano maturi e il 10 giugno 2023 all’Atatürk tornerà ad alzarsi la coppa dalle grandi orecchie.
Il seecondo tentativo
Come i tifosi del Milan ben ricorderanno, infatti, lo stadio ospitò l’ultimo atto della Champions League 2004-2005.
Una serata indimenticabile regalò la finale più incredibile di sempre con i rossoneri protagonisti, seppur in negativo. L’allora squadra di Ancelotti chiuse il primo tempo avanti 3-0 sul Liverpool di Steven Gerrard. Nella ripresa la rimonta Reds tramortì il Diavolo: da 3-0 a 3-3, con Benitez che alzò il trofeo dopo la lotteria dei rigori.
L’Atatürk, dunque, tornerà ad accogliere il trofeo della Champions diciotto anni dopo l’ultima volta, entrando nel club dei pochi impianti ad aver ospitato più di una Finale di UCL. Un ristretto circolo elitario in cui comanda Londra: fra vecchio e nuovo Wembley sono ben 8 le finali giocate nella capitale inglese. Poi, a quota 4, troviamo Bernabeu (Madrid), Prater Stadion (Vienna), stadio Olimpico di Roma e San Siro.
Gloriosi propositi
Lo stadio nacque con gloriosi propositi.
Il Governo turco, a fine millennio, voleva costruire un’arena che potesse sostenere la candidatura della Turchia alle Olimpiadi del 2008 o, comunque, un grandissimo evento sportivo.
Nonostante i grandi sforzi profusi nella costruzione delle infrastrutture, la Turchia non fu poi scelta per tale manifestazione, venendo estromessa anche dalla possibilità di accogliere gli Europei del 2012 (Polonia-Ucraina), del 2016 (Francia) e del 2024 (Germania).
La nazione guidata da Recep Tayyip Erdoğan spera di rompere, finalmente, quella che inizia ad essere considerata una vera e propria maledizione grazie a Euro2028: la candidatura da battere sarà unicamente quella del Regno Unito, dopo l’esclusione di quella Russia a causa dei noti fatti bellici.
i dettagli dell'Atatürk Olympic Stadium
Lo stadio porta il nome di Mustafa Kemal Atatürk, fondatore e primo presidente della Repubblica Turca. Letteralmente Atatürk significa Padre dei Turchi. I lavori durarono circa quattro anni, l’inaugurazione si tenne nell’estate del 2002, a sei mesi dal termine della costruzione.
Situato nella zona di Başakşehir della città, a ovest del Bosforo, ha una capienza di 75.145 posti che lo rende il più capiente stadio della nazione. Facilmente raggiungibile con i mezzi, fra cui una linea metropolitana dedicata, la struttura è dotata di pista d’atletica.
L’Atatürk Olimpiyat Stadyumu, ovviamente, rientra nella categoria 4 UEFA, conditio sine qua non per ospitare la finale di UEFA Champions League insieme a una capienza di almeno 50mila spettatori. L’impianto risponde anche ai requisiti dettati dalla IAAF la certificazione per ospitare manifestazioni di atletica leggera. Esiste anche un sito web a lui dedicato, consultabile in inglese, turco e tedesco. Questo il link: http://www.ataturkolimpiyatstadi.gov.tr/eng/default.asp.
Tanti beneficiari
L’Atatürk, fin dalla sua apertura, è la casa della nazionale della Turchia ma, nel corso della sua ventennale vita, ha ospitato anche altre squadre.
Il Galatasaray, per esempio, fu il primo club a calcarne il manto erboso: a causa delle carenze dell’allora stadio Ali Sami Yen, i Cimbon traslocarono temporaneamente all’Atatürk, dove poi giocarono anche la Champions League 2006-2007, prima di trasferirsi definitivamente, nel 2011, alla nuovissima Türk Telekom Arena.
Lo stadio è stato utilizzato anche dal Beşiktaş fra il 2013 e il 2016. I bianconeri in quegli anni dovettero far fronte alla demolizione del BJK İnönü, precedente casa dei Kara Kartallar, sostituita dalla Vodafone Arena.
Infine, dal 2020, è toccato al Karagümrük di Andrea Pirlo adottare l’Atatürk come proprio impianto casalingo, dopo la promozione in SüperLig, vista l’impossibilità dello stadio Vefa di ospitare gare del massimo campionato turco.
Scheda
- Nome stadio: Atatürk Olimpiyat Stadyumu
- Proprietario: Repubblica Turca
- Inaugurazione: 31 luglio 2002
- Capienza: 75.145
- Beneficiari: Turchia (2001-presente), Galatasaray (2003-2004), Beşiktaş (2013-2016), Karagümrük (2020-presente)
Foto copertina credit Twitter @Trabzonspor_EN_.
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