La storia dell'iconico inno, che dal 1992 contraddistingue le partite di Champions League
(Photo by Margarethe Wichert/Getty Images)
Quante volte vi siete affezionati ad un brano oppure ad una melodia tanto da farli diventare importanti per le vostre vite? La musica, lo sappiamo, è stata sempre parte della storia dell’uomo, la ritroviamo nella quotidianità e in tutti i settori e lo sport è uno di questi.
Quando parliamo di calcio, in particolar modo, una delle melodie che ci vengono subito in mente è sicuramente quella della Champions League. Un inno solenne, la famosa “musichetta” che tutti i tifosi vorrebbero ascoltare e vivere da protagonisti durante la stagione, per poi urlare senza freni quel “The Champiooons” che esalta ancora di più l’atmosfera di una partita di coppa.
Era il 1992, sono passati ben 33 anni da quando Tony Britten si recò agli Angel Studios di Londra per registrare, sotto richiesta della UEFA, quel brano che sarebbe diventato a dir poco leggendario: il marchio di fabbrica per eccellenza della Coppa dei Campioni che stava subendo il suo restyling trasformandosi definitivamente in Champions League. L'inno venne realizzato prendendo spunto dall'arrangiamento in chiave moderna di Zadok the Priest, inno di Georg Friedrich Händel, e da subito mostrò il suo enorme fascino.
Britten, in un’intervista a Front Office Sports, ha raccontato l’incredibile successo ottenuto dalla sua opera: “Dopo tre-quattro anni dalla sua realizzazione ho pensato per la prima volta: ‘Accidenti, quella musica la stanno ancora usando. Beh, che bello’. E poi ha iniziato a diventare chiaro che questo evento si stava moltiplicando e aveva già ottenuto un certo successo. La Champions League ha avuto la stessa musica per tutti questi anni, qualcuno penserà ‘E’ noiosa, cerchiamo di qualcosa di nuovo’ ma la realtà è che funziona”.
Dopo più di trent’anni non può esistere la Champions League senza il suo inno, lo sanno bene i tifosi e lo sa bene Britten che ricorda ancora con la pelle d’oca l’emozionante esibizione dal vivo nel 2001 a San Siro, quando Bayern Monaco e Valencia si affrontarono per il trofeo. In quell’occasione il compositore diresse il celebre coro del Teatro La Scala di Milano, un momento da lui ricordato con tanta emozione: “Mi limitai a fissare il coro, feci soltanto un gesto in codice… Ce la cavammo ma Dio mio che paura! Quando hai davanti 80.000 tifosi che urlano, non è spaventoso. È semplicemente impressionante”.
Meno di un anno fa la UEFA ha rilasciato via social una clip di presentazione della Champions League nella quale possiamo vedere alcuni personaggi del calcio europeo, dal presidente Aleksander Ceferin al Senior Advisor del Milan Zlatan Ibrahimovic, accompagnati proprio da Tony Britten che per l’occasione ha ri-registrato l’inno con il coro inglese Tenebrae.
Questa sera l'Allianz Arena di Monaco in Germania sarà il teatro della finalissima della UEFA Champions League 2024-25 e sarà il luogo dove l’inno risuonerà per l’ultima volta in questa stagione. Il brano, cantato in inglese, tedesco e francese, nella sua versione originale è stato eseguito dall'Academy of St. Martin in the Fields e dalla Royal Philharmonic Orchestra di Londra.
Ce sont les meilleures équipes
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The main event Die Meister
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Les grandes équipes
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— UEFA Champions League (@ChampionsLeague) May 30, 2025