Il Real Madrid si conferma il club più ricco al mondo con un valore di 6,75 miliardi di dollari, dominando una classifica che vede la Premier League primeggiare con 12 squadre su 30: le italiane, con la Juventus all’11° posto, faticano a tenere il passo, ma segnali di ripresa e nuove opportunità globali potrebbero cambiare le carte in tavola
(Photo by Matthias Hangst/Getty Images)
Il calcio, sport capace di unire passione e business, continua a generare cifre da capogiro, con i top club che si confermano vere e proprie potenze economiche. Secondo l’ultima analisi di Forbes, il Real Madrid si erge ancora una volta come la squadra di calcio più ricca al mondo, consolidando il suo primato finanziario con un valore di 6,75 miliardi di dollari e ricavi annuali che, nella stagione 2023-24, hanno superato per la prima volta la soglia del miliardo di dollari (1,13 miliardi), un record storico per il calcio e un traguardo raggiunto solo dai Dallas Cowboys della NFL in ambito sportivo globale. Ma quali sono le dinamiche che plasmano questa classifica e dove si posizionano le italiane? Scopriamolo.
Il dominio economico del Real Madrid è il risultato di una combinazione di successi sportivi e strategie commerciali impeccabili. La vittoria in cinque delle ultime nove edizioni della Champions League ha garantito introiti significativi, con 144 milioni di dollari incassati solo nell’ultima stagione dalla competizione UEFA. A questi si aggiungono sponsorizzazioni di altissimo livello, come quella con Emirates, che frutta 205 milioni di dollari annui, la più alta nel calcio secondo Football Benchmark. La ristrutturazione del Santiago Bernabéu, che sta trasformando lo stadio in un hub polifunzionale, promette di incrementare ulteriormente i ricavi da match-day e attività extra-calcistiche.
Alle spalle del Real Madrid, il Manchester United si piazza al secondo posto con un valore di 6,6 miliardi di dollari, forte di una fan base globale di oltre 650 milioni di tifosi e un recente investimento da parte del miliardario Sir Jim Ratcliffe, che ha acquisito il 27,7% del club per 6,5 miliardi di dollari, segnando un record per una partecipazione con diritti operativi. Al terzo posto troviamo il Barcellona (5,65 miliardi), che, nonostante le difficoltà finanziarie degli ultimi anni, punta sul rinnovato Camp Nou per un rilancio economico.
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— Real Madrid C.F. (@realmadrid) May 28, 2025
La Premier League si conferma il campionato più ricco, con 12 delle 30 squadre più preziose al mondo, grazie a un nuovo accordo televisivo domestico da 2,1 miliardi di dollari annui per le stagioni 2025-26/2028-29, che supera di gran lunga i ricavi di qualsiasi altra lega. Club come Manchester City (5,1 miliardi, quarto posto secondo Football Benchmark), Liverpool e Arsenal consolidano la loro presenza nella top ten, trainati da introiti commerciali e stadi di proprietà.
La Serie A, pur ricca di tradizione, fatica a tenere il passo. Nessuna squadra italiana figura tra le prime dieci, con la Juventus che si posiziona all’11° posto con un valore di 2,15 miliardi di dollari. I bianconeri, nonostante le difficoltà sportive e giudiziarie degli ultimi anni, mantengono un forte appeal commerciale grazie alla loro base di tifosi internazionale. L’AC Milan segue al 14° posto con 1,5 miliardi, beneficiando del rilancio sportivo post-scudetto 2021-22 e di una presenza costante in Champions League. L’Inter, finalista di Champions nel 2023 e attesa per la finale 2025, si trova al 17° posto con 1,15 miliardi, con la possibilità di un balzo in classifica in caso di vittoria nella competizione UEFA, che potrebbe fruttare 28 milioni di dollari in premi.
Il valore medio delle prime 30 squadre mondiali è cresciuto del 5% rispetto al 2024, raggiungendo i 2,4 miliardi di dollari, ma le italiane restano indietro rispetto alle big di Premier League e Liga. Secondo Deloitte, nella stagione 2022-23, la Juventus ha generato ricavi per 432 milioni di euro (11° posto globale), il Milan 385 milioni (13°), l’Inter 379 milioni (14°) e il Napoli, new entry, 267 milioni (19°). La mancanza di stadi di proprietà e un mercato televisivo meno remunerativo rispetto alla Premier sono tra i principali ostacoli per i club italiani, che dipendono fortemente dai diritti TV (ad esempio, il 59% dei ricavi del Napoli nella stagione 2022-23).
Tuttavia, ci sono segnali di speranza. Il nuovo format della Champions League 2024-25, con premi più ricchi per le prime posizioni in classifica, ha già garantito all’Inter introiti significativi (13,3 milioni di euro per sei vittorie e un pareggio nella fase a gironi). Inoltre, eventi come il Mondiale per club 2025 e il Mondiale FIFA 2026 negli USA potrebbero accendere i riflettori sul calcio italiano, offrendo opportunità di crescita commerciale.
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— Lega Serie A (@SerieA_EN) May 30, 2025
Mentre il Real Madrid e i colossi inglesi continuano a dettare legge, le italiane devono affrontare la sfida della modernizzazione. Investimenti in infrastrutture, come nuovi stadi o centri polifunzionali, e una maggiore diversificazione dei ricavi commerciali saranno cruciali per ridurre il divario. La Juventus, quotata in Borsa dal 2001, ha visto il proprio titolo crescere del 150% nell’ultimo anno, segno di una gestione finanziaria solida nonostante le difficoltà sportive. Allo stesso modo, l’Inter e il Milan, sotto proprietà straniere, stanno investendo in brand e mercati internazionali per rafforzare la loro posizione. Il calcio italiano, con la sua storia e il suo fascino, ha ancora tutte le carte in regola per tornare protagonista, non solo sul campo ma anche nei bilanci. Il futuro dipenderà dalla capacità di innovare e di sfruttare le opportunità globali che il calcio moderno offre.