São Cristóvão: alle origini di Ronaldo "Il Fenomeno"
Da "Aquí Naceu o FENÔMENO" fino alle strategie social e i progetti per la comunità locale.
Il São Cristóvão è una squadra con molta tradizione, con uno degli stadi più antichi del Brasile. Il club è stato fondato nel 1898 esclusivamente per il canottaggio, parallelamente a questo, nel 1905 è stata creata una vera e propria polisportiva, l'Athletic Club di São Cristóvão, dedicata ad altri sport, tra i quali il calcio.
Nel tempo diversi giocatori del São Cristóvão hanno indossato la maglia della nazionale brasiliana, per anni ha militato nella massima serie aggiudicandosi il primo titolo nel 1926 con la conquista del Campionato statale di Rio de Janeiro. Ufficialmente nel 1943 nasce il São Cristóvão de Futebol e Regatas, squadra che vedrà tra le sue fila “gente” come Djalminha, Carlos Alberto Parreira, Catanha, Leonidas da Silva, Sebastiao Lazaroni fino ad arrivare all'inizio degli anni '90, dove, con questa maglia apparve, è giusto dire così, Luis Nazario da Lima Ronaldo, semplicemente il Fenomeno.
Un turning point fondamentale per il Club che cresce in termini di visibilità, l’attenzione mediatica diviene pazzesca, in alcuni casi si trasforma in pressione. Il Fenomeno in campo esplode e gli interessi crescono, anche se il club non saprà gestire il tutto. Mancheranno le capacità manageriali, la lucidità e la razionalità nel valorizzare quanto generato da Ronaldo. La Società rischia negli anni più volte la bancarotta, sino al 2018, un ulteriore anno di svolta. Il São Cristóvão de Futebol e Regatas viene rilevato da un gruppo di imprenditori che in primis salda tutti i debiti, organizza i dipartimenti comunicazione, marketing, finanza. Interviene sulle infrastrutture, definisce una strategia innovativa e sostenibile che sia in linea con le ritrovate ambizioni del club.
La nuova era del São Cristóvão de Futebol e Regatas passa ovviamente per i social e per questo abbiamo voluto intervistare Thiago Vancellote, Direttore Commerciale e Marketing del club della città dello Stato del Sergipe.
La strategia sembra girare tutta attorno allo slogan "Aquí Naceu o FENÔMENO", il claim che rende speciale questo club, così come ci conferma Thiago: “Questo è il nostro più grande orgoglio, è un qualcosa che ci rende fieri e soprattutto unici. È letteralmente scritto su un muro del nostro impianto. Tutti devono sapere o tutti, ogni volta, devono ricordarsi di questo avvenimento. Ovviamente per noi è un elemento che muove tutta la nostra comunicazione e diverse iniziative di marketing. È il nostro plus, è il fattore che ci rende riconoscibili. Tutto ciò spinge tantissimi giovani da noi. Nonostante il calo delle prestazioni della prima squadra, il nostro settore giovanile rimane attivo, vivo e florido. Sono tanti i ragazzi e le ragazze che crescono da noi, è il fiore all’occhiello del club tanto da esser soprannominati La Fabbrica dei Fenomeni”
Parlando di social, anche qui siete ripartiti da zero per costruire una nuova identità, attuale e dinamica. Quale è stata la vostra strategia?
“Abbiamo effettuato un vero e proprio restyling in termine di immagine social. L’unico elemento mantenuto rispetto al passato è stato il dominio del sito ufficiale, per il resto abbiamo azzerato il passato e siamo ripartiti con una nuova idea consci del fatto che per una realtà come la nostra i social erano e sono elementi imprescindibili. Instagram è la piattaforma dove siamo più attivi. Abbiamo oltre 16.000 follower e lavoriamo tantissimo con storie e condivisioni. Stiamo cercando di coinvolgere sempre più testimonial che ci possano aiutare a crescere nella fanbase e nella credibilità del nostro brand. Ovviamente, siamo presenti ed attivi anche su Facebook, Twitter, Youtube, Twitch e Spotify.
Utilizziamo i social in primis come canale di informazione istituzionale, vogliamo trasmettere a chi ci segue l’impegno reale del club che oggi si presenta solido e ben strutturato. Sono una leva importante per creare un legame con la nostra communità locale, online ed offline, cercando di “tirar dentro” anche nuovi investitori mostrando quanto di buono stiamo facendo.“
Ciò che abbiamo notato sui social è una interessante iniziativa di crowdfunding che vorremmo ci raccontassi nel dettaglio. Può diventare un progetto di riferimento per piccoli e grandi club?
“Il progetto di crowdfunding è stato concepito nel 2019 dal dipartimento marketing del club per proseguire quanto già anticipato precedentemente: valorizzare il nostro brand, renderlo riconoscibile. Non potendo utilizzare il nostro stadio denominato Estadio Ronaldo Nazario De Lima in gare ufficiali, abbiamo attivato il percorso del crowdfunding per raccogliere i 150.000 R$ necessari per realizzare i lavori necessari per mettere in sicurezza l’impianto e rispettare l’omologazione imposta dalla Federazione con l’obiettivo di riportare finalmente “a casa” i nostri tifosi dopo ben 12 anni. Abbiamo lanciato questa campagna con grande cura ed attenzione ad ogni dettaglio. Ad oggi abbiamo raggiunto un terzo dell’obiettivo economico, vista la situazione generale, ci riteniamo soddisfatti e stiamo proseguendo in questa direzione, attivando diversi colloqui con aziende locali e nazionali che possano supportarci in questa vera e propria missione.
Questa raccolta fondi ci ha fornito inoltre grandissima visibilità, siamo finiti su diversi emittenti nazionali e su testate internazionali di assoluto livello come Marca e Diario AS, un qualcosa di straordinario nella storia del São Cristovao, la luce dopo anni di buio.“
Siete riusciti a coinvolgere tanti ambasciatori per dare visibilità all’iniziativa. Quanto lavoro c'è stato dietro a tutto questo in termini di comunicazione e marketing?
“È stato un lavoro molto duro ma devo dire davvero gratificante. Io stesso ho preso contatto con tutti gli ambasciatori che sono stati attentamente selezionati per questo progetto. Il club mancava di una voce ufficiale, credibile. Serviva qualcuno che potesse dare credibilità ai nostri progetti, alle iniziative sportive e sociali. Per questo abbiamo coinvolto diversi ex calciatori che devo dire si sono resi davvero disponibili. Per molti club, potrebbe sembrare un qualcosa di facile ma per una realtà come la nostra riuscire solo ad entrare in contatto con personaggi come ex calciatori, giornalisti, influencer e personaggi “vari” non è stato semplice. È un step di crescita per noi, è un modo per “aggiornare” l’immagine e la voce del club.”
Per concludere. Prima abbiamo parlato del rapporto con la comunità locale. Il vostro è un progetto sportivo, commerciale e sociale. Non solo Prima Squadra, ma anche un florido settore giovanile, una sezione femminile, la squadra esports. Qual è oggi la dimensione del club e soprattutto quale l’ambizione futura?
“Il nostro è un vero e proprio percorso alla scoperta di nuovi settori come il femminile e gli esports. Vogliamo aumentare il nostro passo e il nostro ritmo cercando di crescere in ogni progetto. Vorremmo trasformare il club in un modello di riferimento manageriale basato in primis su una trasparenza finanziaria e sostenibilità economica. Questo è il primo fondamentale obiettivo per dare un futuro finalmente stabile a questa squadra. Abbiamo trovato nei social degli strumenti eccezionali. Gli appassionati di calcio, non solo quelli brasiliani, iniziano a conoscere e riconoscere il nostro stemma. Dobbiamo continuare a lavorare soprattutto a livello di comunicazione e marketing per rendere credibile il nostro brand, nel pieno rispetto del nostro passato, della nostra storia.”