Perchè il binomio tradizione-innovazione trionfa a Catanzaro?
Conoscere il social media manager per interpretare lo stile comunicativo: “La sport è stata sempre la mia passione, poi lungo il percorso formativo ho capito che la comunicazione e le pubbliche relazioni, così come il digital, erano i campi nei quali volevo lavorare. Il primo approccio con la comunicazione c'è stato grazie al mondo dei motori, lavorando nel team Iodaracing Project del Campionato del Mondo Superbike. Dopo sono passato al mondo del calcio, un settore totalmente diverso, e - spiega Cristiano - ho dovuto cambiare totalmente il modo di approcciarmi alla comunicazione, sia in termini di ufficio stampa, sia lato social media".
Nell'estate 2018 arriva la chiamata della Viterbese per seguire la squadra come Responsabile dell’Ufficio Stampa. Una scelta facile per Cristiano, originario proprio di Viterbo. "Sono stati due anni importanti e bellissimi, nei quali ho avuto la possibilità di seguire tutti gli ambiti della comunicazione del club. Un lavoro culminato anche con la vittoria della Coppa Italia di Serie C nel 2019”.
E lo scorso agosto l'inizio di una nuova esperienza che lo porta in Calabria al Catanzaro. "Il Club e la dirigenza - dice Cristiano - stavano aumentando le figure all'interno dell’Area Comunicazione e ho voluto cogliere questa sfida. Sono veramente contento di essere qui. Catanzaro è una piazza importante e storica che vive di calcio e mi sento di ringraziare l’intera società per l’opportunità".
Entrando nel particolare del club giallorosso, sul sito del Catanzaro si parla in maniera specifica di un nuovo corso, iniziato nel 2017 con la Presidenza dell'Ing. Noto. A livello di comunicazione, qual è la missione e quali sono le richieste da parte della Società?
“La società ci ha lasciato ampio raggio di azione e ci segue supportandoci in molte iniziative. La dirigenza ha voluto fortemente investire per rilanciare l’immagine del club su tutto il territorio nazionale e anche internazionale, perchè ci sono tifosi del Catanzaro in giro per il mondo. Le richieste da parte della società sono quelle di essere sempre presenti, di prestare massima attenzione a ciò che accade a livello media intono alla squadra, di raccontare i giocatori, i momenti dietro le quinte e la storia del Club, oltre che a dare le classiche informazioni legate alle partite”.
Facebook, Instagram, Youtube e Twitter. Parliamo di numeri per misurare la fanbase del Catanzaro Calcio: qual è il vostro seguito e quali le strategie applicate su ogni piattaforma?
“Siamo cresciuti moltissimo negli ultimi mesi e sicuramente anche i risultati in campo ci stanno aiutando. In totale il Catanzaro conta quasi 45.000 follower guardando a tutte le piattaforme dove siamo presenti, alle quali dobbiamo aggiungere anche Spotify, dove creiamo le playlist dei giocatori, TikTok, lanciato lo scorso settembre, e LinkedIn, aperto da poche settimane. Abbiamo un pubblico molto variegato e geolocalizzato non solo a Catanzaro, ma anche in altre regioni d'Italia. Oltre che una piccola percentuale anche in Europa e in America. In città tutti tifano Catanzaro. C’è una tradizione che si tramanda di padre in figlio e in questo senso siamo fortunati perché riusciamo a dialogare sia con i ragazzi giovani che con i tifosi che hanno vissuto le gesta dello storico Catanzaro di Claudio Ranieri o Massimo Palanca".
Una comunicazione fresca e brillante che coinvolge anche gli account di altri club italiani, con ironia e divertimento. "Su Twitter ci piace molto dialogare con gli utenti, ma anche con le altre squadre, come è stato nel caso del match di Coppa Italia contro il Genoa. In maniera naturale è nato con dei tweet uno scambio culinario di prodotti tipici che si è suggellato nel pre-gara insieme ai colleghi dell’Area Comunicazione del Genoa. Facebook è il nostro canale più istituzionale, così come LinkedIn, al quale ci siamo affacciati da poco, poiché stiamo iniziando a lavorare anche su una comunicazione B2B rivolta ai nostri sponsor e partner".
"YouTube rimane il nostro punto di riferimento dove poter rivedere i video che produciamo e, infine, c’è Instagram che è il social che ci sta dando più soddisfazioni. La crescita qui è stata importante, anche per l’età della fan base che è cresciuta molto anche nella fascia adulta. L’uso delle stories è sicuramente uno dei nostri punti di forza, perché ci consente di raccontare ogni momento da dentro e di creare engagement con domande e CTA studiate e mirate. In sostanza abbiamo cercato di utilizzare ogni piattaforma con criterio e secondo le esigenze di chi ci segue con l’unico fine quello di accrescere l’interazione e il coinvolgimento degli utenti".
Coinvolgete nei vostri contenuti non solo la prima squadra ma anche i ragazzi del settore giovanile e i tifosi. Oggi molti club sono alla ricerca del "tone of voice" perfetto e accattivante. Come descriveresti lo stile comunicativo del Catanzaro?
“Come dicevo in precedenza il nostro stile è veramente camaleontico. Cerchiamo di prestare attenzione a ogni ambito del Club, incluso il settore giovanile che proviamo a raccontare durante la settimana ma anche nelle gare ufficiali. Per quanto riguarda i contenuti, invece, non dobbiamo dimenticarci che dietro allo schermo ci sono persone che non possono vivere direttamente la squadra tutti i giorni e che vogliono anche dell’intrattenimento dove i protagonisti sono i calciatori. Per questo ci piace adottare uno stile che sia simpatico e vicino al tifoso. Quando ci approcciamo a un contenuto lo facciamo tenendo bene a mente che come Catanzaro siamo portatori di determinati valori e per questo puntiamo molto a valorizzare il nostro passato e ciò che la squadra ha rappresentato. Il binomio tradizione-innovazione, senza perdere di vista la componente istituzionale e unito ad un pizzico di ironia, si adatta molto al nostro modo di comunicare”.
Analizziamo il dietro le quinte, come nasce la realizzazione di un post? Vorremmo capire come si passa dall'idea alla pubblicazione, quali sono gli step necessari prima di lanciare una comunicazione?
“Il Catanzaro ha intrapreso un vero e proprio nuovo corso per quanto riguarda la componente comunicativa del Club. Sono fortunato perché ho la possibilità di lavorare con delle persone preparate e ognuno di noi sta dando un apporto importante all’Area Comunicazione: il Responsabile Davide Lamanna, l’addetto stampa Antonio Capria e il mio collega Valerio Minoliti, che lavora a stretto contatto con me. Senza dimenticare chi ci aiuta per la parte fotografica, Romana Monteverde, e per la produzione video, Eugenio Capellupo. Insieme a Valerio Minoliti produciamo ogni contenuto grafico, video o fotografico per i canali social e c’è un ottima sintonia. La cosa più stimolante è che durante la giornata riusciamo tutti insieme a lavorare su più aspetti, dalla redazione dei comunicati, alla gestione delle pubbliche relazioni, fino alla produzione dei contenuti multimediali per i social media. A mio avviso l’essere preparati su più campi di un ufficio comunicazione, piuttosto che focalizzarsi solo su un’area specifica, è la chiave vincente. Il lavoro di squadra viene prima di tutto e quando nasce un contenuto l’idea viene subito condivisa e arricchita da ognuno di noi".
Osservando la comunicazione social del club calabrese, grande attenzione meritano i contenuti video prodotti e veicolati sulle varie piattaforme. "Il video è il contenuto che necessita di maggiore programmazione. Com'è stato nel caso dei reels, dove facciamo ironia con i nostri giocatori, o nel caso del video tributo per il 200 gol tra i professionisti di Felice Evacuo. Altri, invece, nascono nell'immediatezza del momento, come quella della vittoria contro l’imbattuta d’Europa, la Ternana, con il consueto post del full time del match su Instagram che è stato diversificato dalle altre piattaforme".
"Il post vede la grafica del full time oscurata come se fosse censurata perché molto sensibile ed emozionale per i nostri tifosi. E’ stato così anche per la vittoria di pochi giorni fa contro il Bari: il post raffigurava dei quadrati dove selezionare tutte le gioie presenti per sbloccare il Full Time del match con uno swipe. Queste sono idee che nascono sul momento e che ci hanno portato moltissime intenzioni e nuovi follower che non sono magari tifosi delle aquile e che ci seguono anche per vedere dei nuovi contenuti creativi e anche molto simpatici”.
Il periodo è complicato. Catanzaro è da sempre una piazza storica con un seguito caloroso e numeroso. Con i tifosi distanti dal Ceravolo, come siete riusciti a coinvolgerli in termini di fan engagement sui social?
“Quando sono arrivato a Catanzaro rimasi colpito dal calore della piazza e dallo stadio praticamente pieno ad ogni match. È un grande peccato non poter essere spinti dai nostri tifosi in casa, così come in trasferta. Per questo stiamo lavorando molto sul dietro le quinte, sul racconto della gara e sui contenuti video postati regolarmente ogni settimana. Devo ringraziarli perché interagiscono sempre e ci sostengono anche partecipando a molte iniziative. Inoltre, sono molto attenti e grazie ai video come le interviste doppie, o i faccia a faccia e le sessioni di Ask (un format che permette di inviare direttamente le domande), riusciamo a fargli vivere la squadra anche al di fuor del momento partita. Ci stiamo impegnando molto per far sì che i tifosi vivano la squadra da più vicino, visto che per il momento non possiamo sentire il loro calore allo stadio".
Chiudiamo con delle tue riflessioni personali: la prima domanda riguarda il Social Football Summit. Ci fa molto piacere che sei stato presente all'evento, che impressione hai avuto e quanto è stato utile per te a livello professionale e di networking? La seconda è semplice e diretta, cosa deve fare un Club di Lega Pro per farsi notare in termini di comunicazione social?
“È stato un momento molto formativo e che consiglio a tutti i colleghi e a chi vuole approcciarsi questo mondo. Durante le giornate è possibile approfondire tutte le tematiche del mondo calcistico, della comunicazione sportiva e dell’innovazione, quindi si hanno panel per tutte le figure. Inoltre, è un’importante momento per conoscere chi lavora in altre squadre e aziende ed è possibile capire e studiare le dinamiche comunicative non solo delle squadre italiane, ma anche di compagini europee. È un’esperienza che mi sono promesso di fare ogni anno e per la quale vi faccio i complimenti. Invece, per la seconda domanda, a mio avviso un Club di Lega Pro per differenziarsi ed emergere deve raccontarsi sotto ogni aspetto e stare al passo con i trend del momento, alternare i classici contenuti a momenti simpatici e vicini all'utente. Per fare questo bisogna continuare a ricercare, documentarsi e studiare ogni giorno le dinamiche social”.