Mondiale per Club 2025: opportunità globale o minaccia per i campionati europei?

Il Mondiale per Club 2025, con 32 squadre e grandi partnership, sfida il calendario europeo, spingendo le leghe europee più importanti considerare rinvii per gestire l’impatto fisico e organizzativo sui club partecipanti

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Come riportato da “L’Equipe”, la Ligue 1 starebbe valutando se rinviare l’inizio del campionato 2025\26. Il motivo? Così facendo si permetterebbe al Paris Saint Germain (PSG) di iniziare la stagione in una cornice di recupero fisico. 

Il mondiale per club 

La competizione si svolgerà negli Stati Uniti dal 15 giugno al 13 luglio 2025, coinvolgendo 32 squadre internazionali. La FIFA ha siglato un accordo con DAZN per una cifra record di 1 miliardo di dollari, che permetterà al broadcaster di trasmettere gratuitamente le 63 partite in programma

L’esposizione mediatica del torneo ha già attirato numerosi brand, come Tiffany & Co., che ha realizzato il trofeo, o Hisense, azienda cinese di elettronica. Non solo evento sportivo, ma una piattaforma per testare strategie di marketing mirate a coinvolgere attori globali, anche in vista del Mondiale 2026 - che si giocherà sempre in Nord America -. 

 

 

I club corrono ai ripari 

L’infittirsi del calendario ha portato diverse leghe europee a valutare potenziali rinvii della data ufficiale di inizio campionato. Questo per garantire ai club coinvolti di programmare la stagione ventura e godersi un minimo di pausa. La Ligue1, ad esempio, starebbe valutando in queste ore se rinviare in blocco l’inizio del campionato 2025\26, o se spostare solo la prima partita del PSG. 

Il campionato francese può ritenersi “relativamente fortunato”, con una sola squadra che parteciperà al Mondiale per Club. Diversamente, gli altri top campionati europei avranno ben due squadre coinvolte. 

Tra pressioni sui calendari e strategie di marketing sempre più sofisticate, la domanda resta aperta: come riusciranno i club e le leghe a conciliare ambizioni sportive, esigenze commerciali e il recupero fisico degli atleti? La risposta, forse, non arriverà solo dal campo, ma anche dalla capacità di reinventare il calcio moderno come spettacolo globale. 

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