Il Matador 25 anni dopo. Trionfi, gol, esultanze, titoli. Il centravanti cileno ha assistito al match Lazio-Torino sugli spalti dell'Olimpico
Uno stadio, l'Olimpico appunto, che all'alba del nuovo millennio ha visto le gesta offensive di una delle punte più prolifiche della storia biancoceleste e dell'intero calcio italiano: Marcelo Salas.
Un rapace d'area di rigore come ce ne sono stati pochi. Quella era la grande Lazio di Cragnotti Presidente e Sven-Goran Eriksson in panchina. Salas e altri fuoriclasse in rosa: Nesta, Veron, Mancini, Stankovic, Conceicao, Simone Inzaghi e non solo.
A distanza di oltre 20 anni il bomber cileno è tornato nella Capitale nella location dell'Olimpico come ospite d'onore nella notte di Lazio-Torino. A margine il club biancoceleste ha realizzato, e condiviso sulle piattaforme social, una intervista esclusiva proprio a Marcelo Salas.
Il post con Salas immortalato sotto la curva laziale, autrice dello striscione "Bentornato a casa Matador", ha registrato su Instagram 39mila 700 likes, 496 condivisioni, 466 commenti. Nell'intervista ai canali ufficiali del club il cileno ha rievocato, tra i tanti successi, il successo nella Supercoppa europea ai danni del Manchester United a Montecarlo.
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(foto da official X S.S. Lazio)