L’uscita di scena di Nike dal mondo dei palloni da calcio
C’è stata un’epoca, nel mondo del calcio, in cui ogni società giocava col proprio pallone. Contestualizziamo: le competizioni nazionali - dalla Serie A a LaLiga, passando per la Premier League - non possedevano un pallone proprio ed erano i club, con i propri sponsor tecnici, a fornire le sfere da gioco.
Tutto questo è cambiato a metà degli anni duemila: nel 2007 Nike stravolse il mercato, siglando accordi con i tre campionati più importanti al mondo. Nacque, dunque, l’era del pallone unico, col baffo a brandizzare i palloni in Italia, Inghilterra e Spagna.
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Chi farà i palloni in Spagna, Italia e Inghilterra?
Certi amori, però, prima o poi finiscono e per finiscono intendiamo dire tutti. Il rapporto fra Nike e i propri top campionati è terminato o terminerà a breve. La prima lega a chiudere la sponsorizzazione con il brand americano è stata LaLiga, passata nel 2019 a Puma.
Poi è toccato alla Serie A che, come gli spagnoli, dall’anno scorso ha scelto i tedeschi come proprio fornitore di palloni. L’ultimo baluardo di Nike sembrava essere la Premier League, a oggi il campionato più seguito del mondo, ma come riportato da The Athletic, nel 2025 non verrà rinnovato l’accordo in scadenza, con il campionato inglese pronto anch’esso a firmare con Puma.
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Nike tagliata fuori
Va considerato poi che anche Ligue 1 (Kipsta) e Bundersliga (Derbystar) non hanno Nike come fornitore ufficiale di palloni, così come le competizioni UEFA (Champions League-Adidas e Molten per Conference ed Europa League).
Per il baffo, dunque, sembra essere arrivato il momento di uscire, almeno per il momento, dal mondo dei palloni da calcio. Almeno per quanto concerne le principali competizioni che si giocano in Europa.
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