La crisi Russia-Ucraina mette in subbuglio il mondo del calcio
Il comunicato ufficiale della VBET League, la massima serie, lascia tutti a bocca aperta: “A causa dell'imposizione della legge marziale in Ucraina, il campionato è stato sospeso”.
Qualche giorno fa il Financial Times aveva lanciato l’allarme dichiarando che la UEFA, e con lei tutto il calcio europeo, era in subbuglio e sottopressione per le vicende russo-ucraine. Questo per via dei legami diretti dell'organizzazione con la società energetica statale russa Gazprom, uno degli sponsor principali dell’organismo guidato da Ceferin.
La sede della prossima finale Champions
La crisi ha costretto la UEFA a prendere in considerazione lo spostamento della finale di Champions League 2022 in programma a San Pietroburgo alla Gazprom Arena. Il massimo organismo del calcio europeo con molta probabilità cambierà la sede dell'evento del prossimo maggio, la decisone potrebbe essere presa ufficlamente nell'assemblea straordinaria convocata per domani mattina.
Anche il primo ministro britannico Boris Johnson martedì scorso aveva dichiarato, lanciando un messaggio a UEFA e FIFA, che non c'è "nessuna possibilità di tenere tornei di calcio in una Russia che invade paesi sovrani", rimarcando la dose sul problema e aprendo definitivamente alla possibilità di utilizzare Wembley. Proprio lo stadio inglese è al momento la struttura più accreditata per sostituire San Pietroburgo come sede della prossima finale di Champions. Altri politici britannici hanno consigliato di interrompere i legami con Gazprom sia alla UEFA che a tutti i club con cui questa società ha stretto partnership, che sono molti.
"La UEFA sta monitorando costantemente e da vicino la situazione e qualsiasi decisione sarà presa a tempo debito, se necessario", questa la nota ufficiale dell’organo europeo chiusa con un, "Non ci sono ulteriori commenti da fare al momento".
A tal proposito, si era vociferato che l'organizzazione avrebbe potuto aspettare fino alle ultime fasi della competizione per vedere quali squadre fossero ancora in corsa nel torneo.
Il segretario degli esteri del governo britannico, Liz Truss, riprendendo e confermando le affermazioni di Johnson, aveva dichiarato che qualsiasi club inglese che raggiunga la finale di Champions League dovrebbe boicottarla nel caso in cui fosse confermata San Pietroburgo come sede dell'evento.
La posizione delle TV
BT Sport e DAZN dicono di essere obbligati a mostrare gli annunci di Gazprom durante la copertura della Champions League, nonostante l'invasione della Russia in Ucraina. Anche durante le partite di questo turno degli ottavi di finale, il logo dell'azienda russa campeggiava in primo piano durante i match.
La rete BT Sport, che ha i diritti esclusivi nel Regno Unito, ha dichiarato tramite un comunicato che: "come parte del nostro contratto Uefa siamo obbligati a mostrare i bumper della Uefa Champions League, che ci vengono forniti dalla Uefa per includerli nella nostra trasmissione".
Lo stesso BT Sport aveva precedentemente detto di essere "preoccupato" dalle reazioni dei clienti alla pubblicità di Gazprom.
Un portavoce del servizio di streaming sportivo DAZN, che ha i diritti della Champions League in Germania, Austria e Canada, ha invece dichiarato: "Gli spot di vari sponsor Uefa sono mostrati come parte delle nostre trasmissioni di Uefa Champions League. DAZN non ha alcun controllo su questi".
Gazprom diventa un caso, per tutti
Il colosso russo del gas ha rinnovato la sua sponsorizzazione con la UEFA per la Champions League nel maggio dello scorso anno, sostenendo anche i prossimi due campionati europei.
Il management della UEFA in quell’annuncio ha dichiarato che Gazprom è uno dei partner più fidati dell’organizzazione e una grande azienda europea che sostiene il calcio europeo,infatti, Alexander Dyukov attuale amministratore delegato di Gazprom Neft, è anche un membro del comitato esecutivo della UEFA.
SportBusiness sull'accordo 2018-21 tra Gazprom e UEFA, ha stimato un valore di circa 40 milioni di euro a stagione. L'esperto di marketing sportivo Tim Crow ha analizzato questo il caso di una rescissione anticipata della partnership comparandola ad una società che non è in grado di pagare le bollette o di fare "qualcosa che porterebbe screditare ciò che sta sponsorizzando".
Gazprom non ha stretto partnership solo con la UEFA. La compagnia russa, infatti, ha creato una sezione denominata Gazprom Football, con sito web e profili social, nella quale evidenzia il suo apporto e i suoi progetti a sostegno di realtà calcistiche.
Nel gruppo Gazprom Football ci sono Zenith San Pietroburgo, Stella Rossa e delle competizioni UEFA: Champions League, Supercoppa Europa, Youth League, Futsal Champions League, oltre che delle prossime due edizioni degli Europei. Oltre allo Schalke04, squadra storica di Gelsenkirchen che milita nelle serie B tedesca.
Proprio in Germania sono nati i primi dissidi. Lo Schalke 04 è sotto pressione di media e opinione pubblica tedesca che spingono per chiudere la sponsorizzazione con Gazprom. Il club ha dichiarato che analizzerà i prossimi eventi, ma la società russa rimane un "partner affidabile" da 15 anni e il management del club è "in costante dialogo con quello del nostro main sponsor".
Il tabloid tedesco Bild, invece, si è schierato in modo inequivocabile sulla questione Russia-Ucraina. Nella sua versione online ha deciso di boicottare Gazprom coprendo il logo sulle maglie dello Schalke con la scritta "Freiheit für die Ukraine", ossia "Libertà per l'Ucraina".
La Bild ha fatto centro, come riportato da Calcio e Finanza il principale sponsor russo dello Schalke, con accordo fino al 2025 a nove milioni di euro a stagione in seconda divisione in caso di promozione si passerebbe a 15 milioni a stagione più tre milioni di bonus, non sarà presente sulle maglie fino a data da destinarsi. Il club tedesco ha da poco annunciato (ore 14:25 del 24/2) che rimuoverà la scritta Gazprom dalle maglie gara ufficiali, così recita la nota:"In vista degli eventi, dello sviluppo e dell'escalation degli ultimi giorni, il FC Schalke 04 ha deciso di rimuovere la scritta del suo sponsor principale - "GAZPROM" - dalle maglie. Questo passaggio segue le discussioni con GAZPROM Germania. Sul petto dei Royal Blues ci sarà invece la scritta Schalke 04".
La politica e le prime azioni, CSKA multato dagli USA
Nell'elenco di soggetti destinatari di sanzioni da parte del Governo degli Stati Uniti c’è invece il CSKA di Mosca. La polisportiva, nata sotto il controllo dell'Armata Sovietica e passata a soggetti privati una volta dissolta l'URSS (tra cui la Sibneft di Abramovich, patron del Chelsea), dal 2020 di proprietà della banca Vnesheconombank (VEB) che ha acquisito la quota del 77% come parte della conversione del debito nel capitale del club.
È proprio questo questo il motivo per cui gli USA hanno messo nel mirino il CSKA. La VEB, che è una ‘Russian State Development Corporation’ non controllata dalla Banca centrale russa, rientra tra le corporations destinatarie di sanzioni per “tagliare il governo russo dal finanziamento occidentale”, come dichiarato dal presidente statunitense Joe Biden.
Le reazioni del mondo del calcio
Anche le varie Federazioni europee hanno alzato la voce. La prima è stata la Polonia (Polskiego Związku Piłki Nożnej) che con una nota ufficiale rivolta alla UEFA ha dichiarato, “Alla luce della situazione politica tesa in Ucraina e nella Federazione Russa, e della possibile ulteriore escalation e l’inizio di un conflitto armato, PZPN ha chiesto alla FIFA di chiarire urgentemente le questioni relative all'organizzazione della partita contro la Russia a Mosca”.
Anche l’ex campione rossonero Andriy Shevchenko ha voluto lanciare, tramite Twitter, un messaggio a tutto il popolo ucraino, lui che è stato oltre che un grande campione di calcio, oltre che capitano e CT della nazionale dell’Ucraina.
“L'Ucraina è la mia patria! Sono sempre stato scritto dal mio popolo e dal mio paese! Abbiamo vissuto molti periodi difficili e negli ultimi 30 anni siamo maturati come nazione! Una nazione di persone amichevoli, di principi e volenterose! Questa è la cosa più importante che possiamo fare!”.
Anche i tedeschi del Borussia Dortmund hanno preso posizione nei confronti di quanto sta accadendo in Ucraina.
"Siamo scioccati e rattristati dallo scoppio della guerra sul suolo europeo. BVB condanna fermamente questa palese violazione del diritto internazionale! I nostri pensieri sono per i cittadini ucraini", si legge nel tweet nel Borussia.