Il montepremi della Champions League sarà di 2 miliardi
La UEFA Champions League ha già stanziato il montepremi per questa prima parte della competizione.
Con l’avvio delle gare dei gironi la Champions ufficializza già il primo blocco di montepremi destinato ai club partecipanti. L’ente continentale guidato da Ceferin ha stanziato 2 miliardi di euro per questo primo step di gare, agendo in anticipo anche contro i fantasmi della Super Lega.
Come riporta Palco23, il montepremi rispetto allo scorso anno è aumentato del 3,6%.
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La Champions avrà così il montepremi più alto della sua storia tra l’edizione 2021 e quella del 2024. Una volta terminato il ciclo, la UEFA ha già annunciato che modificherà regole e criteri con l'obiettivo di "rendere più appetibile e competitivo il torneo e aumentare i proventi dei diritti audiovisivi".
La decisione di ristrutturare la massima competizione per club continentale è arrivata dopo l’avvento del progetto Super Lega, promosso da Real Madrid, Barcellona e Juventus.
Nonostante la rivolta dei grandi club europei si sia bloccata sul nascere, solo l'annuncio del progetto ha causato cambiamenti irreversibili nel calcio mondiale.
La distribuzione dei ricavi
La Champions League come detto premierà le 32 classificate per la fase a gironi con 15,6 milioni di euro. A questo bisogna aggiungere 2,8 milioni di euro in più per la vittoria e 930mila euro per il pareggio, durante le gare dei gironi.
I club che avanzeranno agli ottavi riceveranno un extra di 9,6 milioni di euro.
Chi raggiunge i quarti di finale aggiungerà altri 10,6 milioni. I semifinalisti, 12,5 milioni e i finalisti, altri 15,5 milioni. Ai futuri campioni del torneo verranno aggiunti altri 4,5 milioni.
Al vincitore del torneo verranno garantiti complessivamente 68 milioni di euro, a cui vanno sommati vittorie e pareggi nella fase a gironi, per cui la cifra potrebbe superare i 75 milioni.
A questo si aggiunge il market pool UEFA, che distribuisce fino a 600 milioni di euro in base agli ascolti, ai diritti TV e al coefficiente sportivo dei club degli ultimi dieci anni, cifra che non si può conteggiare fino alla fine di ogni stagione.
La riforma futura
Le principali novità della competizione dall’edizione 2024/25 puntano sulla riduzione da dieci a otto partite della fase a gironi e sulla modifica dei criteri di assegnazione di due dei quattro posti aggiuntivi, eliminando l'accesso in base al coefficiente UEFA per club.
Il numero totale delle squadre passerà da 32 a 36 e la tradizionale fase a gironi si trasformerà in un'unica fase di campionato che includerà tutte le squadre partecipanti.
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Ad ogni club sarà garantito un minimo di otto partite contro otto diverse avversarie (quattro in casa e quattro in trasferta) invece delle precedenti sei partite contro tre squadre.
Le prime otto squadre del campionato si qualificheranno automaticamente alla fase a eliminazione diretta. In questo modo la competizione avrà un totale di 189 partite, rispetto alle attuali 125.
Obiettivo, il mercato USA
Tra i compiti principali della nuova Champions c'è quello di continuare ad aumentare il pubblico globale.
La scorsa stagione, la UEFA ha generato un totale di 3,5 miliardi di euro di ricavi lordi dalla vendita dei diritti commerciali. Movistar paga 325 milioni di euro a stagione per avere i diritti TV sulle competizioni UEFA per il mercato spagnolo.
Uno dei mercati chiave per l'espansione saranno gli Stati Uniti.
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Fino ad ora, la Paramount pagherà 1,5 miliardi di euro per i prossimi sei anni per trasmettere la UCL nel mercato USA, raddoppiando le entrate rispetto all’accordo precedente.
L'ultima finale di Champions League ha registrato 2,8 milioni di spettatori negli Stati Uniti, il più grande pubblico in streaming per una gara di calcio attraverso il servizio Paramount+.
La UEFA spera che il nuovo format della Champions League, insieme ai nuovi accordi, garantirà un aumento delle entrate per i club partecipanti, poiché i soldi ricevuti per i diritti TV e gli sponsor secondo le loro stime subiranno un aumento.
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