Calcio femminile, dall’Album Panini al Futuro. Cappelletti: “Essenziale il Decreto Nannicini”

La Presidente della Divisione Serie A femminile parla, in esclusiva a Social Media Soccer, di come è nato il primo storico album Panini "Calciatrici", delle innovazioni e delle prospettive del movimento

Intervista Federica Cappelletti

Intervista Federica Cappelletti

Il sogno di ogni calciatrice è diventato realtà, da giovedì 6 febbraio 2025, per la prima volta in assoluto, la Serie A Femminile, ha un album Panini cartaceo, tutto suo.

Nasce Calciatrici 2024-2025 e da oggi in poi il classico ritornello “celo, celo, manca, manca” che ogni appassionato di calcio ha avuto modo di declinare nel corso della sua vita riecheggia, in tutta Italia, anche per il calcio femminile.

L’uscita del primo storico album Panini Calciatrici è stata l’occasione per chiedere alla Presidente della Divisione Serie A femminile, Federica Cappelletti, di tracciare, IN ESCLUSIVA per SOCIAL MEDIA SOCCER, il bilancio dello stato dell’arte del movimento tra prospettive e opportunità, tra tradizione e innovazione tra figurine e Futuro. Ecco cosa ci ha raccontato

Cappelletti: "Voglio raggiungere i ‘goal’ prefissati"


Come è nata l'iniziativa dell'Album Calciatrici Panini 2024-2025?
"È nata un anno fa, quando andando alla presentazione dell’album Panini maschile a Milano ho incontrato il direttore Italia della storica casa modenese e gli ho proposto di cominciare a ragionare sul cartaceo femminile. Lui, Alex Bertani, non mi ha detto di no e per me è già stata una risposta. Da lì l’ho corteggiato per mesi, poi lo staff di Panini ha chiesto dati, abbiamo fatto insieme proiezioni, ho cercato di far comprendere loro il significato di realizzare il primo album di figurine dedicato al calcio femminile. Il primo della storia, l’ingresso nella storia anche da questo punto di vista ma soprattutto la degna consacrazione, per tutti i sacrifici fatti, per tante donne che hanno lottato per raggiungere questo e tanti altri traguardi. La gioia dei loro sorrisi e progetti come l’album Panini sono la dimostrazione che il calcio femminile sta ottenendo sempre più consensi, risultati e autorevolezza. Devo ringraziare anche lo staff della Divisione al completo per il grande lavoro fatto successivamente e fino al lancio". 
 
Sono tante le innovazioni messe in campo durante la tua Presidenza, a quale sei più legata?
"Quando ho deciso di scendere in campo per il calcio delle donne e il calcio in generale, ho pensato che avrei dovuto e soprattutto voluto portare risultati concreti, innovazione, idee, connessioni. Era l’unica condizione che mi sono data e così è stato ma abbiamo ancora tanto da fare e da ottenere. È un viaggio faticoso ma gratificante. Voglio raggiungere i ‘goal’ che ci siamo prefissati e poi lasciare quando sarà il momento un calcio femminile di vertice solido, pieno di contenuti anche moderni, pieno di energia; di entusiasmo, di valori. Voglio che acquisisca forza trainante in Italia e che possa competere sempre più a livello internazionale. In questo è fondamentale non solo il grande lavoro che stiamo facendo appunto come Divisione Serie A femminile (con uno staff incredibile) ma anche quello essenziale dei club, con i quali stiamo lavorando sempre più come una vera squadra. E questo aspetto mi piace molto. Sono legata alla modalità di lavoro corale e produttivo, fatto di obiettivi sempre più ambiziosi. Fatto di noi e non di personalismi."
 
A che punto siamo con lo sviluppo, in termini economici, gestionali e commerciali, del calcio femminile in Italia?
"Ci stiamo lavorando. La sostenibilità è stata una mia priorità dal mio insediamento e anche in questo senso vorrei creare basi solide per poi arrivare alla tanto ambita autonomia. La Figc ha fatto e sta facendo molto per il calcio femminile e continuerà ad esserci, il Decreto Nannicini è stato essenziale per il passaggio al professionismo e il governo attuale ci ha assicurato aiuti prossimi che stiamo aspettando con fiducia. Dal punto di vista commerciale il nostro prodotto calcio è sempre più attrattivo anche grazie alla visibilità legata ai broadcaster di alto profilo (Rai, Dazn e Sky) e alla qualità che stiamo garantendo in campo e fuori dal campo. C’è ancora un grande lavoro da portare avanti ma ci stiamo muovendo con risultati da tutti i punti di vista."
 
Come è messo il calcio femminile italiana in termini di infrastrutture intese come centro di allenamento e stadio ?
"Le infrastrutture nel nostro Paese sono una nota dolente non solo per il nostro campionato, anche se le licenze nazionali hanno innalzato gli standard qualitativi degli stadi della Serie A e le società si sono pian piano adeguate. Ma non ci fermiamo. La Serie A ha bisogno di garantire di più (anche rispetto ai centri di allenamento) e su questo ci stiamo tutti impegnando."
 
A livello giovanile che progetti ci sono per ampliare il movimento del calcio femminile in Italia?
"Tanti progetti a livello giovanile, fondamentali se consideriamo che sono la base del calcio femminile e del calcio in generale. Abbiamo già una base di oltre 45mila tesserate ma l’obiettivo è di raddoppiare velocemente. In questo senso il lavoro del Settore Giovanile e Scolastico della Federazione è stato riconosciuto e premiato anche a livello UEFA, con il progetto 'Calcio+' riservato alle Under 15 che lo scorso anno ha vinto il 'Grassroots Award'. Le nostre Nazionali giovanili, nelle prossime settimane, giocheranno i Round 2 di qualificazione agli Europei Under 19 e Under 17, e le Nazionali sono chiaramente espressione del grande lavoro che stanno facendo i club."
 
La Serie A italiana è un livello molto alto, quanto siamo "distanti" dai principali campionati esteri?
"Pur essendo partiti in ritardo rispetto ad altre realtà europee, possiamo definirci in fase di grande accelerazione rispetto agli altri campionati europei. Con i quali possiamo già competere, come dimostra la qualificazione di due squadre all'ultima edizione della fase a gironi della Women's Champions League."
 
Ha destato scalpore la cifra dell'acquisto di Naomi Girma qual è la tua opinione in materia?

"Personalmente ritengo che sia l’inizio di un mercato che dimostra la crescita del calcio femminile; quindi va bene. Ricordo che mio marito all’epoca del primo sponsor in serie A, arrivato grazie al suo acquisto da una società all’altra, aveva il valore di cartellino di 5 miliardi. Da quel momento il calcio maschile ha aperto alla modernità e ha scalato le montagne. Chissà che il caso Girma non sia una nuova apertura per il calcio femminile, per una nuova dignità anche economica delle calciatrici. Ne sarei felice. Al contempo mi auguro che i soldi non cambino l’autenticità, i valori e la bellezza del calcio femminile."
 
Al netto del risultato del campo cosa ti aspetti a livello di sviluppo sociale e commerciale dagli Europei del 2025?
"Non posso che augurarmi di vedere la Nazionale Italiana protagonista assoluta! Ci credo, abbiamo le carte in regola per riuscirci."

 

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