Aramco sponsor dei Mondiali FIFA: 100 calciatrici si oppongono

Il calcio femminile dice no alla sponsorizzazione FIFA-Aramco. Una corrente di opposizione da non sottovalutare, partita da un documento condiviso e sottoscritto da oltre 100 giocatrici sparse in tutto il pianeta. Il braccio di ferro è appena iniziato e la situazione di stallo non presenta ad oggi una via d'uscita risolutiva.

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I numeri di Aramco

Cos'è Aramco? Presto detto. Parliamo della più grande compagnia petrolifera del pianeta, terza nella graduatoria Forbes denominata Global 2000 relativa alle principali aziende quotate a livello internazionale. L'amministratore delegato Nasser monitora una produzione quotidiana di 12 milioni di barili tra gas e petrolio.

Il colosso saudita ha deciso senza timori reverenziali di sponsorizzare a peso d'oro sia i Mondiali maschili del 2026, sia quelli femminili del 2027 per una cifra generale di 100 milioni di dollari annui. Solo qualche tempo fa Gianni Infantino aveva celebrato con toni entusiastici la chiusura dell'accordo.

Il documento delle calciatrici

La partnership però ha in breve scatenato sospetti e polemiche da parte ad esempio di Amnesty International. Come se non bastasse, ecco il messaggio firmato da 106 calciatrici di 24 nazioni differenti nel nome della salvaguardia dei diritti umani e della tutela ambientale. Ecco un tratto della missiva: "È un regime autocratico che viola in maniera sistematica i diritti delle donne e criminalizza la comunità Lgtbqi+. Le autorità saudite hanno speso migliaia di milioni in patrocini sportivi per tentare di sviare l'attenzione dalla brutale reputazione del regime in materia di diritti umani, ma il trattamento delle donne parla da solo".

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