Qatar 2022: il Mondiale più costoso di sempre
Il Qatar è un cantiere aperto da quando gli è stata assegnata dalla FIFA l’organizzazione della Coppa del Mondo 2022.
Una nazione ricchissima grazie alla lavorazione e al commercio del petrolio e dei suoi derivati.
Un paese che ha fatto della sua politica sportiva un punto di forza per potersi posizionare al tavolo dei grandi paesi industrializzati e dettare le leggi di mercato.
Come riportato da Front Office Sports, nel 2010 la FIFA ha annunciato che il più grande spettacolo calcistico al mondo si sarebbe disputato per la prima volta in Medioriente, non senza polemiche.
Dalle accuse di corruzione e violazioni dei diritti umani alle preoccupazioni relative al bilancio di Stato, con alcune situazioni che hanno messo in crisi la scelta dell’ente supremo del calcio guidato da Infantino.
Il Qatar ha basato tutta la sua candidatura da paese ospitante come una "scommessa audace" per portare il calcio mondiale nel Golfo.
Scommessa sottoscritta con un pacchetto di investimenti infrastrutturali stimato di oltre 200 miliardi di dollari che, all'epoca dell’assegnazione, era considerato vitale per l'interesse nazionale e i vari obiettivi della politica estera.
Da lì in poi il Paese è riuscito ad organizzare e ospitare numerosi eventi calcistici a livello internazionale, legandosi fortemente ad alcune competizioni e paesi europei.
Ha fatto sentire la sua presenza anche attraverso le sponsorizzazioni con Qatar Airways che ha investito 149 milioni di euro per sponsorizzare il FC Barcellona nel 2010 e gli investimenti diretti nel Paris Saint-Germain, attraverso la Qatari Travel Authority, pari a oltre 1 miliardo di euro.
L’escalation di scandali dopo l’assegnazione è stata dirompente:
- 2011: l'ex vicepresidente della FIFA Jack Warner ha inviato e-mail pubbliche in cui affermava che il Qatar (in particolare il presidente dell'AFC Mohamed Bin Hammam) aveva "acquistato" i diritti per aggiudicarsi il mondiale.
- 2014: Il Sunday Times ha riferito che Mohamed Bin Hammam ha effettuato pagamenti per un totale di 5 milioni di dollari a funzionari del calcio in cambio del loro sostegno alla candidatura del Qatar.
- 2019: Il Sunday Times ha riferito che la FIFA avrebbe ricevuto 880 milioni di dollari in due rate da Al Jazeera in attesa di un'offerta vincente.
- 2020: Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha formalmente accusato tre funzionari sudamericani di aver ricevuto tangenti per garantire voti al Qatar.
I funzionari del Qatar ovviamente hanno negato qualsiasi illecito e rispedito le accuse al mittente e la FIFA nel 2014, gestita da Blatter, ha scagionato il Qatar da qualsiasi presunto illecito.
Ma nel 2015 lo stesso Blatter ha rassegnato le dimissioni da presidente dopo le indagini penali da parte di funzionari svizzeri sulle offerte per l’organizzazione dei Mondiali 2018 e 2022, di Russia e Qatar.
Le opere di costruzione
Quando una nazione ospita un importante evento sportivo come le Olimpiadi o la Coppa del Mondo, il costo di tale organizzazione è quasi sempre un problema.
Questo vale per le situazioni in cui è presente una significativa infrastruttura esistente e ancor di più quando è necessaria una costruzione sostanziale degli impianti sportivi.
Ecco quali sono stati i costi della Coppa del Mondo dall’edizione in cui gli Stati Uniti erano il paese ospitante nel 1994:
- Stati Uniti 1994: 500 milioni di dollari
- Francia 1998: 2,3 miliardi di dollari
- Giappone 2002: 7 miliardi di dollari
- Germania 2006: 4,3 miliardi di dollari
- Sudafrica 2010: 3,6 miliardi di dollari
- Brasile 2014: 15 miliardi di dollari
- Russia 2018: 11,6 miliardi di dollari
- Qatar 2022: 220 miliardi di dollari
I costi associati ai nuovi stadi del Qatar sono stati riportati nell'intervallo tra 6,5 miliardi e 10 miliardi di dollari, un aumento significativo rispetto ai 4 miliardi di dollari proposti nell'offerta iniziale.
Ma ciò lascia ancora circa 210 miliardi da contabilizzare.
Gran parte dei costi infrastrutturali attribuiti al Mondiale fanno parte del piano Qatar 2030, che riguarda la costruzione di un hub di innovazione tecnologica con hotel, sofisticati trasporti sotterranei, stadi e aeroporti.
Sebbene la Coppa del Mondo abbia stimolato questi progetti, essi sono in gran parte investimenti a lungo termine per il paese.
I diritti dei lavoratori: le accuse
Il Qatar è stato accusato più volte di violazioni dei diritti umani dei lavoratori legati alla costruzione delle infrastrutture necessarie per ospitare la Coppa del Mondo.
Secondo Amnesty International, ci sono 1,7 milioni di lavoratori migranti nel Paese, che rappresentano oltre il 90% della forza lavoro su una popolazione di 2,9 milioni.
Il sistema Kafala, che lega i lavoratori migranti a un datore di lavoro o sponsor specifico che poi li controlla ed è solitamente responsabile del loro visto e status legale in qualità di lavoratori, è stato aperto ad abusi sistemici e ha creato condizioni di lavoro insostenibili per oltre 1 milione di lavoratori migranti.
Dal 2017, il governo ha approvato una nuova legislazione volta a favorire i lavoratori migranti e ha introdotto una legge per i lavoratori domestici che istituisce comitati per le controversie di lavoro e un fondo di sostegno e assicurazione per i lavoratori.
Nel 2018, il Qatar ha posto fine al "permesso di uscita" per la maggior parte dei lavoratori, il che significa che coloro che beneficiano della nuova legislazione dovrebbero essere in grado di lasciare il Paese senza il permesso del datore di lavoro.
Nel 2020, è stato annunciato che il governo del Qatar avrebbe pagato l'intero salario ai lavoratori alla luce della pandemia e delle misure di quarantena.
Passi avanti per tutta la nazione, anche dopo che il governo stesso ha ammesso di aver compiuto azioni di sfruttamento contro i lavoratori ed ESPN ha riferito che tre società, impegnate nella realizzazione delle infrastrutture sportive, sono risultate non conformi in merito a regolamentazioni internazionali sulla gestione dei lavoratori.
Mancano solo sette mesi a quello che sarà probabilmente uno dei Mondiali più controversi della storia.
Dal periodo dell'anno (novembre al contrario di giugno-luglio), alle varie preoccupazioni elencate in precedenza, Doha sarà l'epicentro del mondo sportivo, sociale e politico.
Non c’è dubbio, vista la mole di investimenti, che la Coppa del Mondo 2022 sarà uno spettacolo incredibile che farà del Qatar un hub sportivo globale.
Mantendeno, però, un elemento di divisione nella discussione su quanto lontano dovrebbe spingersi una nazione per ospitare un evento sportivo così prestigioso, e se tutte le polemiche e i fatti elencati potranno essere dimenticati per il bene del calcio.