Bayern Monaco – Liverpool: gli inglesi “esagerano” sui social
L’ultima giornata di ottavi di Champions League ha messo difronte una delle migliori gestioni Digital e Social del calcio europeo, i tedeschi del Bayern Monaco, contro un club altrettanto valido a livello digitale, e tra i primi ad intuire le potenzialità di questo mondo grazie al lavoro svolto in passato da Paul Rogers (oggi alla Roma).
In campo, tra andata e ritorno, è bastato un Liverpool da 6 in pagella per un passaggio del turno che non sembrava così scontato. Ai tedeschi resterà l’amarezza per alcuni momenti di disattenzione e la poca incisività sul manto erboso dell’Anfield.
Sui social i fan del Liverpool hanno esagerato
Se al Liverpool è bastato poco per approdare ai quarti, i fan del club non si sono di certo risparmiati sui social, creando una forbice di interazioni larghissima, rispetto ai tifosi bavaresi.
Su Facebook gli account del Liverpool generano quella che sul campo si sarebbe tradotta in una goleada: 164.438 interazioni totali (ER 16,71%) contro le 6.495 del Bayern.
Gran parte delle interazioni, sono state generate dai commenti, elemento determinante in questi ottavi di Champions League, come abbiamo già visto, non solo in questa gara. La delusione dei padroni di casa si riflette in soli 139 commenti, mentre l’euforia degli inglesi si calcola in 22.363 commenti. Un abisso!
Una differenza sostanziale che diventa un dato ancora più clamoroso se paragoniamo le due fanbase dei club: di 32.798.654 milioni quella degli inglesi, contro la corazzata da 50.065.582 dei tedeschi.
Liverpool batte Bayern 20 a 5
Un trend che potevamo prevedere, visto che in paesi come l’Inghilterra, Twitter è un social di uso nettamente più abituale che in altre nazioni calcistiche.
La fanbase del Liverpool di 11.122.941 milioni (quasi il triplo di quella del Bayern) ha aperto le danze, la vittoria per 3 a 1 ha fatto il resto.
Qui il Liverpool si supera, ottenendo risultati addirittura superiori a quelli di Facebook: 202.824 interazioni totali, non proprio un numero a cui i club sono abituati. Una “MASSIVE PERFORMANCE” anche sui social.
Luigi Di Maso