Storia e restyling del Renzo Barbera per Italia-Macedonia
Domani (24 marzo) sul calendario sarà per sempre il giorno di Italia-Macedonia del Nord, semifinale dei playoff per accedere al Mondiale in Qatar del 2022. Un dentro-fuori fondamentale, prima dell’eventuale finale contro Portogallo o Turchia, che si giocherà nel profondo sud del Paese, a Palermo.
Gli occhi e le anime dei tifosi azzurri si poseranno, per una sera, sullo stadio Renzo Barbera, annunciato già sold-out e che per l’occasione si è anche rifatto il look.
Intervento da quasi 300 mila euro
Gli interventi di miglioria al Barbera sono stati diversi, con costi divisi fra l’Assemblea Regionale Siciliana e Il Palermo FC, che milita nel girone C di Serie C, ma ha nel mirino un progetto per tornare a breve nella serie cadetta.
I lavori recenti al Barbera sono figli di una richiesta di FIGC.
La federazione, infatti, ha richiesto degli accorgimenti per accogliere la candidatura ad ospitare l’evento.
Il progetto di restyling dell’impianto ha trovato un immediato parere favorevole dell’ARS che ha stanziato 200mila euro per sistemare la copertura della Tribuna Centrale e il rifacimento degli spogliatoi, ormai datati, nella pancia del Barbera. Il club rosanero è poi intervenuto, in aggiunta, finanziando la creazione di alcuni skybox e la sostituzione dei vecchi tabelloni con dei nuovi ledwall di ultima generazione, posti in ciascuna delle due curve. Nel complesso si è stimata una spesa totale di circa 300mila euro.
Sia i nuovi spogliatoi che gli skybox saranno inaugurati proprio in occasione della sfida fra Italia e Macedonia del Nord. I lavori, partiti circa un mese e mezzo fa, sono stati svolti in tempi record, durante i quali sono stati allestiti degli appositi container per far cambiare i giocatori in occasione delle partite interne della squadra di Baldini.
La capienza degli stadi torna al 100% dopo il covid
Lo stadio Barbera sarà inoltre il primo stadio italiano aperto al 100% per quanto riguarda la capienza dell’era post-Covid.
Nei giorni scorsi, infatti, la sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali ha firmato la deroga per Italia-Macedonia del Nord. Sarà solo dal primo aprile che gli impianti italiani torneranno a pieno regime, ma un’eccezione è stata fatta per la partita fondamentale che gli azzurri giocheranno in terra siciliana. Saranno oltre 35mila gli spettatori sugli spalti, il Barbera sarà una bolgia.
Palermo e la nazionale italiana
Quella tra Palermo e la Nazionale è lunghissima la storia d’amore.
La prima partita disputata dagli azzurri a “La Favorita” si tenne il 28 dicembre 1952, per ironia della sorte contro quella Svizzera cha ha preceduto la banda Mancini nel girone di qualificazione a Qatar 2022.
Lo stadio venne anche selezionato per Italia 90, subendo profondi lavori di ristrutturazione, alcuni dei quali finirono in tragedia.
È il 30 agosto del 1989, si sente boato nella quiete di viale del Fante, zona che ospita la struttura. Otto tonnellate di acciaio crollano da un’altezza di trenta metri. Il traliccio di una parte della tribuna della Favorita collassa su se stesso. Cinque operai vengono travolti, rimanendo uccisi. Pochi mesi dopo, a ridosso del Mondiale italiano, la Nazionale omaggia quelle vite spezzate, giocando a Palermo un’amichevole contro l’Olanda di Gullit e Van Basten. Da quel momento gli azzurri si recano con continuità a Palermo: addirittura fra il 2000 e il 2005 sono cinque le gare disputate nell’impianto del capoluogo siciliano, comprese due sfide valide per le qualificazioni ai Mondiali di Germania 2006, che tutti sappiamo come terminarono.
Dal 2005 al 2013 poi l’Italia non giocò più al Barbera, ritornandoci nel settembre di quell’anno, per poi tornare il 10 ottobre 2014 (vs Azerbaigian), 6 settembre 2015 (vs Bulgaria), 24 marzo 2017 (vs Albania) e 18 novembre 2019 (vs Armenia, battuta col punteggio record di 9-1). Complessivamente gli azzurri vincono a Palermo da sette incontri consecutivi e non perdono in Sicilia da Italia-Croazia del 16 novembre 1994, unico ko nelle quindici apparizioni totali, in cui sono arrivate ben 13 vittorie e un pari. Dopo Napoli, Palermo è la città del Sud Italia che ha più volte ospitato la Nazionale.
Barbera o Favorita
“Stadio La Favorita” o “Stadio Renzo Barbera”. Non tutti conoscono la motivazione del dualismo legato al nome dello stadio palermitano.
La prima dominazione scaturisce dall’area in cui l’impianto sorge: il parco della Favorita.
Con i suoi circa 400 ettari è indubbiamente uno dei polmoni verdi più grandi d’Italia. Sorse nel 1799 per volontà del’allora re Ferdinando III il Borbone, esule da Napoli in seguito alla nascita della Repubblica Partenopea.
Sul perché venne denominato “Real tenuta Favorita” vi è sempre stata una disputa. Grazie ad alcune ricerche storiche, è apparso sempre più evidente come da parte del sovrano era la chiara volontà di applicare l’aggettivo in questione, per appunto Favorita, non tanto alla bellezza del luogo ma alla nobildonna che conobbe e che amò durante i suoi due esili in Sicilia.
Renzo Barbera, a cui è effettivamente e attualmente dedicata l’intitolazione dell’impianto, fu invece il presidentissimo del Palermo. Figlio di Giuseppe, socio sostenitore del Palermo Football Club degli anni 1930, fu eletto presidente della squadra rosanero il 4 maggio 1970, restando in carica per dieci anni in cui il Palermo ottenne grandissimi risultati. Pur disputando la Serie B, i rosanero raggiunsero due finali di Coppa Italia, nel 1974 e nel 1979.
Il 18 settembre 2002, a quattro mesi dalla sua morte, il Comune di Palermo decise di intitolare a suo nome lo Stadio La Favorita.
Il Palermo Innovation Lab
Va sottolineato, inoltre, come il Palermo non utilizzi lo stadio come semplice arena sportiva. Nel maggio del 2020, il club sviluppo l’idea del Palermo Innovation Lab.
Come si legge sul sito ufficiale palermofc.com, si tratta di “un metodo nuovo per tracciare digitalmente le performance atletiche durante gli allenamenti, o un nuovo sistema per la gestione delle file negli spazi dello stadio, o ancora workshop di formazione per condividere contenuti interessanti per appassionati e startupper, o progetti per rendere più green la fruizione degli spalti: sono solo alcuni esempi di idee che potrebbero emergere dal nuovo Innovation Lab, fortemente orientato ai giovani creativi e già dotato di importanti connessioni con interlocutori di alto livello sul panorama nazionale e internazionale”.
Cinque sono state le idee che il PIL prende in considerazione: dai programmi per le start-up con vocazione tecnologica, ai progetti di design dedicati alle esperienze dei tifosi, passando per le iniziative con finalità sociale e dedicate alla salvaguardia ambientale della città e della regione. Senza dimenticare, infine, lo sviluppo di servizi digitali e delle campagne di comunicazione e la formazione e gli eventi legati al club calcistico.
Scheda
Nome stadio: Stadio Comunale Renzo Barbera
Proprietario: Comune di Palermo
Inaugurazione: 24 gennaio 1932 (completamento nel 1948
Ristrutturazione/i: 1984, 1988, 2022
Capienza: 36365
Beneficiari: Palermo FC (1932-oggi)
Copertina credit to Palermo Football Club S.p.A.
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