Spagna, 15 calciatrici rifiutano la convocazione in nazionale
La Federcalcio spagnola attraverso un comunicato ufficiale ha annunciato che 15 calciatrici hanno avvisato in contemporanea la Federazione che non parteciperanno ai prossimi impegni della nazionale maggiore femminile.
Un vero e proprio ammutinamento quello che colpisce la RFEF e tutto il calcio femminile spagnolo.
Sembrerebbe che gran parte dello spogliatoio non voglia più essere allenata dal CT Jorge Vilda che ha detta di molte non è riuscito a creare il giusto clima all’interno della nazionale. Come espresso pubblicamente qualche settimana fa in una conferenza stampa dalla calciatrice del Barcellona Patricia Guijarro.
La Federazione più volte interpellata sulla vicenda ha sempre risposto con fermezza ribadendo la piena fiducia nella competenza e nelle scelte dell’attuale allenatore. Infatti attraverso un comunicato ufficiale ha spiegato l’accaduto nel dettaglio.
“La Federcalcio spagnola comunica di aver ricevuto, nel corso della giornata, 15 e-mail da 15 giocatrici della squadra di calcio femminile maggiore, guarda caso tutte con la stessa dicitura, in cui affermano che l'attuale situazione generata influisce "in modo significativo" sul loro stato e la loro “salute” e che, “purché non sia invertito”, si dimettano dalla nazionale spagnola.
La RFEF non consentirà ai giocatori di mettere in discussione la continuità dell'allenatore della nazionale e del suo staff tecnico, poiché prendere tali decisioni non rientra nelle loro competenze. La Federazione non ammetterà alcun tipo di pressione da parte di alcun giocatore nell'adottare misure sportive. Questo tipo di manovre sono tutt'altro che esemplari e al di fuori dei valori del calcio e dello sport e sono dannose”.
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Ferma dunque la risposta del Presidente federale Luis Rubiales e di tutto il management, che poi nel comunicato spiega: “Secondo l'attuale legislazione spagnola, la mancata partecipazione alla convocazione della nazionale è classificata come un'infrazione molto grave e può comportare sanzioni da due a cinque anni di squalifica. La RFEF, contrariamente al modo in cui agiscono queste giocatrici, vuole chiarire che non arriverà a tal punto e non metterà alcun atleta sotto pressione. Direttamente, non convocherà le calciatrici che non vogliono indossare la maglia della Spagna. La Federazione avrà solo atleti impegnati anche se si dovesse scendere in campo con le selezioni giovanili.
Questo fatto è passato dall'essere una questione sportiva a una questione di dignità. La selezione non è negoziabile. È una situazione senza precedenti nella storia del calcio, sia maschile che femminile, in Spagna e nel mondo”.
La Federazione conclude augurando un dietrofront delle calciatrice che hanno rifiutato la chiamata e che se vogliono tornare a vestire e rappresentare la maglia della Spagna dovranno chiedere scusa pubblicamente.
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