#Skriniarnonsitocca, l’hashtag spopola tra i tifosi interisti
Si dice che nel calcio moderno non esistano più bandiere.
A causa dei soldi e della costante ricerca della fama da parte dei calciatori, spesso più attenti ai connotati del proprio portafoglio che alla casacca e ai colori che portano addosso.
Per quanto, a grandi tratti, questo possa, purtroppo, essere un punto di vista corretto e condivisibile, seppur nichilista e doloroso, va allo stesso tempo sottolineato come, in realtà, non si possa fare di tutta l’erba un fascio.
Esistendo ancora giocatori capaci di amare la propria squadra e la sua gente, dimostrandolo con rispetto e sudore, fino a tingere la propria pelle delle stesse tonalità della divisa.
In questo Olimpo, sempre più raro e ristretto, vi è sicuramente Milan Skriniar.
Il difensore slovacco dell’Inter è infatti riuscito, con prestazioni e comportamenti anche extracampo, a conquistare San Siro, innescando un sincero rapporto di amore reciproco con i tifosi.
Questi sentimenti rischiano ora di essere toccati e viziati dalle regole del calciomercato, inclini alla ricerca dell’offerta migliore, con un occhio fisso al bilancio.
Situazione che la Beneamata, più di altre, conosce da anni, dovendo tarare sempre le proprie strategie sul claim “Vendere per comprare”.
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Skriniar è infatti, da mesi, uno degli atleti della rosa nerazzurra ad avere cucito addosso il cartellino “vendesi”, essendo ormai chiaro a tutti come l’intento societario fosse quello di intascare 70 milioni dal PSG per l’atleta, sostituendolo con il brasiliano Gleison Bremer.
Una scelta che faceva già storcere il naso ad una piazza molto legata al giocatore, ma che trovava un punto di consolazione morale e sportiva nella possibilità di arrivare, con quanto intascato, al fortissimo centrale (all’epoca) del Torino.
Ora, però, il mercato ha regalato il suo solito colpo di scena, portando Bremer ai rivali di sempre della Juventus, inducendo nei tifosi interisti il forte timore della dobbia beffa: perdere un proprio idolo, da molti il più meritevole ad indossare la fascia di capitano dopo Handanovic, e, al tempo stesso, veder svanito l’erede più acclamato.
Questo ha innescato proteste dei fan, fisicamente e soprattutto, sui social. Sfruttando Twitter come palcoscenico di visibilità per gridare al mondo, ma soprattutto a Zhang, che #Skriniarnonsitocca.
Per sostenere la causa si è mosso anche un ex leggenda della società, capitano storico dell’Inter e Campione del Mondo 1982 con la Nazionale, proprio in veste di difensore centrale: Beppe Bergomi.
Lo Zio, ha risposto così alla domanda sull’ipotetica permanenza di Milan: “Beh, se l’Inter può tenere lui senza vendere gli altri big… è il massimo. Io Skriniar non lo avrei mai messo in vendita per ciò che rappresenta, per l’appartenenza e l’esempio. Perché ha l’Inter tatuata sul cuore, e si vede. Chiunque arriverà in squadra, imparerà da lui i valori del club: è questa la differenza. E poi è diventato un difensore di livello altissimo, ha imparato un nuovo ruolo. Ma, se servisse, saprebbe subito piazzarsi a 4 senza perdere efficacia. “
Una mobilitazione popolare per tenersi stretto un giocatore che è stato capace di smontare il cliché del calcio moderno. Totalizzando numeri importanti, contati a partire da martedì 19 luglio, giorno in cui di fatto tutti avevano realizzato l’addio del brasiliano, direzione Vinovo. I numeri, giorno per giorno, sono:
- Martedì 19 Luglio: 337 Tweet pubblicati
- Mercoledì 20 luglio: 806 Tweet pubblicati
- Giovedì 21 luglio: 103 Tweet pubblicati, con numeri in continua crescita.
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