Perchè Mbappé boicotta gli sponsor della Francia?
Kylian Mbappé è a tutti gli effetti un predestinato, simbolo di tutto il movimento calcistico francese.
In campo si dimostra essere il degno erede della coppia Messi–Cristiano Ronaldo, potendo già vantare in curriculum un Mondiale vinto da protagonista con la Francia.
Tutti i ragazzini francesi sogneranno di giocare a pallone indossando la sua maglietta e quella di Karim Benzema, essendo già diventato un’icona del proprio Paese.
Tuttavia, in patria, si sta rendendo protagonista di atteggiamenti che stanno indispettendo i tifosi transalpini.
Da un lato l’addio praticamente annunciato al Paris Saint-Germain per sbarcare a Madrid, dall’altro le ultime vicissitudini con la Sélection.
L’attaccante ha infatti scientemente deciso di non partecipare alle operazioni di marketing con gli sponsor dei Les Bleus, creando non poco scompiglio.
Il motivo apparente di questo rifiuto è legato al presunto mancato rinnovo del contratto di partecipazione stilato nel 2017, come reso noto dall’entourage del giocatore, con queste dichiarazioni:
"Non è mai stato rinegoziato da allora ed è considerato valido per ogni giocatore fino al termine della carriera con la nazionale francese. Le condizioni di questa convenzione non permettono all'immagine del calcio di svilupparsi rispetto ai valori che l'istituzione dovrebbe supportare.
Non è affatto una ribellione. Questo episodio non mette affatto in discussione il coinvolgimento di Kylian Mbappé con la squadra francese, né il suo attaccamento ad essa, ma dovrebbe fungere da dialogo necessario su questi argomenti".
Alla base di tutto vi è quindi la mancata volontà di Mbappé di associare la propria immagine a quella di alcuni sponsor.
Ora ci si chiede quali possano essere le conseguenze di questa condotta.
L'accusa degli sponsor
Secondo L'Équipe il giocatore non aveva alcun diritto di prendere una decisione simile, commettendo quindi una violazione contrattuale.
Creando inoltre una situazione di imbarazzo per la Nazionale, poiché sponsor importanti come Volkswagen, Orange, Xbox, Coca-Cola, Konami e Uber Eats hanno dovuto fare un viaggio senza poi poter creare contenuti con la stella del team.
Laurent Fellous, avvocato sportivo di Parigi, ha analizzato così il caso: "In teoria, non ha il diritto di rifiutare. Quando ha firmato il suo contratto, ha dato il suo consenso all'uso della sua immagine. Naturalmente, questi elementi si basano su considerazioni legali globali, poiché ci possono essere clausole nel suo contratto che potrebbero permettergli di ribellarsi. E conoscendo il potere di marketing di Kylian Mbappé, si può supporre che ci siano.”
La replica di Kylian Mbappé
Il legale dell'attaccante, Delphine Verheyden, ha controbattuto, rivendicando una comunicazione assente da parte della nazionale circa la tematica delle sponsorhip ed una mancata chiarezza che ha indispettito non poco il suo assistito.
Alla base della querelle vi è una vaghezza giuridica che avrebbe portato al boicottaggio.
Le Parisien spiega che Kylian Mbappé vuole "avere la certezza che una parte delle entrate legate a queste riprese vadano al calcio amatoriale, sia in periferia che in campagna".
La mancanza di informazioni su questo argomento avrebbe anche motivato il giocatore a non partecipare alle riprese.
Ora l’unica certezza legata alla vicenda è che ci si trova davanti ad un mosaico di informazioni contrastanti, rendendo davvero complesso il porre un punto sulla questione.
Ovviamente gli importi degli accordi tra la FFF e i suoi sponsor non sarebbero gli stessi senza o con la presenza del parigino.
Da qui la pressione dei manager francesi per incoraggiarlo a partecipare alle attivazioni dei loro partner.