Perché il Venezia ha lasciato Nike per Kappa
Le maglie Kappa del Venezia sono probabilmente i kit più popolari della stagione 21-22.
Il processo che ha portato alla loro creazione, però, è stato lungo e tortuoso come spiegato da Diego Moscosoni, co-founder dell'agenzia Fly Nowhere, che ha collaborato con il Venezia per il design delle maglie e che ha svelato alcuni retroscena in un'intervista a Urban Pitch.
L'addio a Nike e l'annuncio di Kappa
Lo scorso giugno, una decina di giorni dopo il pareggio casalingo con il Cittadella nella gara di ritorno che era valso la Serie A, il Venezia annunciava la fine del rapporto con Nike.
La separazione con il marchio americano, cui i lagunari erano legati dal 2014, venne accolta con stupore.
Il Venezia, infatti, era diventato membro del club Premium nella piramide delle sponsorizzazioni di Nike e grazie a questo accordo avevano a disposizione divise personalizzate, maglie pre-partita e alcuni articoli di lifestyle/allenamento personalizzati.
La presenza del Venezia nella cerchia dei club Premium rientrava nei piani di marketing di Nike: l’obiettivo del marchio era quello di legare il proprio nome all’iconica città di Venezia, tra le più conosciute e visitate al mondo. Obiettivo che poi, nel concreto, evidentemente non è stato perseguito con la comune visione d'intenti con il Venezia che ha così annunciato l'accordo con Kappa.
“La partnership Venezia x Kappa presenta un incontro tra due marchi che bilanciano in modo unico lo sport con la moda e il calcio retrò con il lifestyle moderno.Negli ultimi anni Kappa ha creato tra le migliori collezioni sportive e streetwear viste nel calcio, e per il brand torinese è un’occasione per far vivere il suo stile peculiare in una delle città più belle del mondo”, spiegarono i lagunari nel comunicato.
Perchè il Venezia ha lasciato Nike
Il designer Diego Moscosoni ha spiegato che ci sono stati diversi motivi che hanno portato il Venezia a non rinnovare con Nike ma a firmare con Kappa.
Maglia Nike scartata per la s.s. 21-22
Il problema principale con Nike era che il gigante americano e il piccolo club italiano non andavano d'accordo.
Nike sarebbe "orientata verso operazioni molto più grandi e basate su modelli". Farebbero solo cose creative uniche per i club più grandi come Inter e PSG, a causa anche della burocrazia interna all'azienda americana.
"Con i piccoli club come il Venezia, è essenzialmente un programma di template. In realtà non è nemmeno Nike che fa molto. Abbiamo cercato di offrire alcuni compromessi, ma il loro sistema non ha lo spazio per questi processi e soprattutto non c'è abbastanza tempo", ha sottolineato Moscosoni.
Il designer Diego Moscosoni ha aggiunto anche che l'intero processo di progettazione e prototipazione per i kit di "Kappa x Venezia" ha richiesto solo 60 giorni, mentre per i grandi marchi sono necessari almeno 12 mesi.
Ma il vero punto di rottura definitivo con Nike è stato rappresentato dalla volontà del Venezia di avere un numero di kit per la stagione 21-22 superiore al limite di due imposto dall'azienda americana.
Una necessità, quella di disporre di più di due modelli di maglia, che il Venezia ha anche avuto fino a qualche settimana fa per via della disputa con la Lega sul mostrare un doppio logo sul kit gara.