Man Utd e adidas, video tributo all’iconica maglia numero sette
Nel mondo del calcio l’associazione calciatore numero di maglia è ormai routine.
Da sempre il calcio è riuscito a rendere leggendari alcuni numeri grazie all’iconicità dei calciatori che li hanno indossati, ancor prima dell’arrivo dei nomi sulle maglie, sia per le gesta mostra sul terreno da gioco che per quelle al di fuori di esso.
Il 14 di Cruyff, il diez di Maradona, il 9 di Ronaldo. Tutti numeri associati direttamente al calciatore che il più delle volte è riuscito a portarsi dietro nei club in cui ha militato e nelle rispettive nazionali. Ma il numero 7 è da sempre un numero iconico e fondamentale per tutti i calciatori che l’hanno indossato con una maglia, quella del Manchester United.
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Tanti sono i calciatori che hanno indossato questa maglia all’Old Trafford, ma ce ne sono alcuni che sono entrati nella storia di questo club grazie ai successi raggiunti con questo numero dietro le spalle.
George Best, Bryan Robson, Eric Cantona, David Beckham e Cristiano Ronaldo per citarne alcuni da un lignaggio che vivrà negli anni a venire.
Come spiega il club nella nota ufficiale, “Essere il numero sette dello United non significa solo essere un buon giocatore, c'è una certa responsabilità che ti viene conferita nel rappresentare questo grande club e questo numero iconico”.
Intelligenza, coerenza, abilità, velocità, vittorie, queste sono le parole che vengono in mente ai tifosi quando si parla dei calciatori che hanno indossato questo numero nello United.
Ma com'è davvero indossare un numero così iconico, su una maglia così iconica?
Insieme allo sponsor tecnico adidas si è deciso di coinvolgere alcuni numero 7 del passato, del presente e del futuro per rispondere proprio a questa domanda.
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Bryan Robson è stato indicato da Sir Alex Ferguson come il miglior capitano che ha avuto durante il suo periodo come allenatore dello United, ed è facile capire perché gli è stata data l'iconica maglia numero sette. Sapeva esattamente cosa significava e la responsabilità che ne derivava: "La reputazione dei giocatori che indossavano il sette è cresciuta ai tempi di George Best", dice Robson. "All'improvviso ho iniziato a giocare al centro del campo, e indossavo sempre il sette, e semplicemente sentivo che questo fosse un numero fortunato per me e ho indossato il sette per i successivi dodici anni”.
Eric Cantona è stato il calciatore successivo a Robson che ha eredito il numero sette: “In generale è il numero 10 che significa qualcosa nel calcio”, afferma King Eric. “Ma al Manchester United significa qualcosa di più. Questa è una città per il numero sette. Il numero sette è qualcuno che può creare e che ha bisogno di essere libero qui”.
Nessuno ha trasceso lo sport del calcio come David Beckham.
Dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili nell'iconica Classe del '92, Becks è sempre stato destinato al numero sette: “Sono un tifoso del Manchester United probabilmente da quando ho quattro o cinque anni, per quanto posso ricordare, e sono stato sempre consapevole di quanto fosse importante la maglia numero sette".
Poi è arrivata l’era di un portoghese chiamato Cristiano Ronaldo: "Tutti i giocatori sanno, a Manchester e anche nel mondo, che il numero sette è un numero mitico in questo club", spiega CR7, che questo numero non lo ha mai abbandonato a parte una breve parentesi il primo anno a Madrid dove questo numero era indossato dal capitano e altra icona del calcio mondiale Raul.
“Sir Alex Ferguson mi disse 'Prenderai il numero sette’, ed è stato quel tipo di momento che non dimenticherò mai. Conoscevo la storia del numero sette del club, ma allo stesso tempo mi sentivo fiducioso, dopo che un manager esperto mi aveva delegato a questa maglia, sapevo che ero il giocatore giusto per indossare questa maglia", ha concluso Ronaldo.
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Nel video c’è anche Ella Toone che sa più di chiunque altro cosa significa rappresentare il Manchester United e Manchester, essendo la Toone nativa di questa città.
La calciatrice è stata prima numero sette della squadra femminile del Manchester United, ed ha ricordato la prima volta che le è stata data la maglia: “Casey Stoney era il manager all'epoca e ricordo che quel giorno mi regalò una maglietta. Pensavo solo che ci venissero date delle magliette in regalo, ma vedendola ho detto 'oh mio dio, sono io il numero sette? O è solo una maglietta?', ma il nostro allenatore voleva mandarmi un messaggio per dire, 'No, tu sei il numero sette.' E ricordo solo di aver pensato così chiaramente: 'Wow, sono la prima numero sette del Manchester United Women’, è stato un momento indimenticabile per me”.
Per il Manchester United, è più di una semplice maglia, è storia.
Ci sono state così tante leggende che hanno indossato con orgoglio questo numero nel club con determinazione, grinta e creatività.
Foto copertina credit Twitter @ExtremeFootbal4.
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