Lo Stadio Penzo di Venezia, dove la laguna incontra il calcio
Lo stadio del Venezia F.C. è uno dei più iconici in Italia per diverse caratteristiche che solo nella città lagunare si possono trovare.
A partire dall’età dell’impianto ubicato sull'Isolotto di Sant’Elena: inaugurato nel 1913, è il secondo più longevo del nostro paese dopo il Luigi Ferraris di Genova, con oltre 112 anni di vita. In mezzo una grande quantità di restyling, coincidenti con l’altalena sportiva vissuta dal Venezia, spesso capace di vivere e alternare grandi epopee e cocenti delusioni.
Da anni si parla di uno stadio completamente nuovo a Venezia, ipotesi caldeggiata fortissimamente dall’ex Presidente Joe Tacopina, ora al timone della SPAL. Rendering e progetti milionari non sono però mai stati seguiti da fatti concreti. Il prospettato investimento da 185 milioni di euro, per una nuova arena polifunzionale da 18mila posti, con ristoranti, bar e un albergo a quattro stelle, non è mai stato concretizzato.
Al momento, con la nuova era targata Niederauer, il club sembra orientato con decisione verso il mantenimento, con migliorie, del Penzo. Parte dei lavori, programmati su un progetto biennale sono stati già eseguiti per il ritorno in A e hanno visto, fra le varie cose, la rimozione delle barriere e il miglioramento dell’impianto di illuminazione. Nel plan vi è anche la possibilità di dotare curve e distinti di quella copertura richiesta da molti anni dai tifosi.
La fase 1 del restyling
Nei cento giorni che hanno seguito la vittoria della finale playoff contro il Cittadella, a giugno 2021, si è svolta la prima fase del progetto biennale di restyling condotta dall’architetto Renzo Rolani.
Una serie di interventi costata al club circa 600mila euro, prevista nella concessione esclusiva del Penzo al Venezia rinnovata ad aprile 2021 per una durata di nove anni, fino al 2030. Al club, infatti, è stata affidata la gestione dello stadio, in cambio dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Il primo passo ha incluso l’ampliamento delle curve e del settore distinti, che dal 2016 sono stati rinominati tribuna Solesin, in memoria della studentessa rimasta uccisa negli attentati del 2015 a Parigi. Nel 2007 con il club che sprofondò nelle categorie inferiori a causa del fallimento, si decise di ridurre la capienza a 7.450 posti, dovendo ottemperare ai nuovi regolamenti sulla sicurezza imposti dopo l’omicidio dell’ispettore Filippo Raciti. I settori, costruiti in tubolari metallici, sono stati estesi e dotati di seggiolini: per una delle due curve sono state “riciclate” e apposte le vecchie sedute precedentemente usate nei distinti, installate nel 2018 come richiesto dalla Lega B, ottimizzando le risorse a disposizione ed evitando spreco di materiali.
IL SENSO DEGLI ACQUISTI DEL VENEZIA
Nella Tribuna Solesin, invece, sono stati posizionati seggiolini nuovi di zecca. Colori e fantasie non sono cambiate: arancio, nero e verde, con la scritta Venezia in bianco a ergersi maestosamente. In totale i distinti (Tribuna Solesin) sono arrivati a 3940 posti, la Curva Sud a 2910, la Nord a 1319, mentre il settore ospiti può contenere 1000 spettatori. A chiudere le 1981 sedute della tribuna centrale e i 170 posti delle due esclusive pitch-view.
Il Venezia ha badato molto anche al confort di supporter, atleti e giornalisti: nuove aree dedicate ai media e all’hospitality e ristrutturazione totale degli spogliatoi ma anche di bar e punti ristoro. Contestualmente agli interni, il club e la città hanno rigenerato il manto erboso, nuovo e dotato di impianto di drenaggio di ultima generazione. Refresh anche per gli esterni dello stadio: facciata del Penzo completamente rinfrescata e ritinteggiata, con i colori sociali del club rappresentato dal Leone alato.
Il Penzo è un simbolo pieno di storia
A rendere prezioso a livello storico lo stadio del Venezia non è solo la longevità della struttura.
Tra la curva e la tribuna laterale sud, infatti, c’è una targa in memoria della strage di Superga. Un omaggio al grande Torino, tragicamente azzerato dal famigerato incidente aereo del 1949. Una squadra, quella granata, di cui facevano parte quattro ex Venezia, Aldo Ballarin, Walter Petron, Ezio Loik e Valentino Mazzola. L’attuale posizione della targa, però, non soddisfa da tempo il club veneto che, con il secondo piano di interventi previsti, la restaurerà donandole una nuova locazione, più importante e prestigiosa di quella attuale. Tutto affinché lo stadio non abbia una mera e unica finalità sportiva, ma finisca con l’essere anche un polo d’attrazione turistica.
L’esperienza Penzo
Andare al Penzo non è un’esperienza calcistica usuale. Ogni città e ogni stadio conservano peculiarità, percorsi e atmosfere profondamente caratteristiche. Ma una gita nella casa arancioneroverde è una vera e propria immersione nella cultura lagunare di Venezia, a partire dal modo in cui si può raggiungere lo stadio.
L’impianto, come detto, si trova nel cuore della laguna, sull’isolotto di Sant’Elena e per arrivarci esistono principalmente due possibilità, entrambe molto caratteristiche. La prima è quella di incamminarsi a piedi, passando per Riva degli Schiavoni e per Riva dei Sette Martiri. Una camminata bordo laguna, accompagnata quasi per intero dal mare, che offre anche la possibilità di fermarsi per i caratteristici cicchetti veneziani: piccoli bocconcini composti da pane con sopra affettati o baccalà e fritti. Il sentiero pedonale verso il Penzo si estende per quasi cinque chilometri, percorribili in circa un’ora dal centro città.
L’alternativa è il battello, su cui imbarcarsi a Piazzale Roma B. per fermarsi poi alla fermata Sant’Elena appunto.
Le bandierine come omaggio ai calciatori
C’è, infine, un’ultima particolarità da evidenziare. Come nella maggioranza degli stadi italiani, anche il Penzo è dotato di appositi pali d’acciaio posti dietro la Tribuna Solesin. L’unicità di quelli dell’impianto di Sant’Elena risiede nell’uso che ne viene fatto.
In ogni partita del Venezia, infatti, su quei pali vengono innalzate le bandiere delle nazionalità dei calciatori tesserati in rosa. Un omaggio molto interessante, specie se lo si rapporta alla percentuale di calciatori stranieri militanti in arancioneroverde quest’anno. Come riporta transfermarket.it, sono ben 21. I “lagunari” si posizionano per questo dato solo dietro solo allo Spezia, grazie alla rappresentanza di diciassette diversi paesi (Stati Uniti, Francia, Nigeria, Austria, Galles, Camerun, Islanda, Suriname, Marocco, Norvegia, Slovenia, Israele, Argentina, Portogallo, Repubblica Ceca, Finlandia, Brasile).
IL VENEZIA PRESERVA IL PATRIMONIO ARTISTICO DELLA CITTÁ
Scheda
Nome stadio: Stadio Pier Luigi Penzo
Proprietario: Comune di Venezia
Inaugurazione: 1913
Ristrutturazione/i: 1925, 1939, 1966, 1980, 1991, 2017, 2021.
Capienza: 11.150 spettatori
Beneficiari: Venezia (1913-1987, 1991-oggi), Venezia Rugby (fino al 1958)