Lo Shakhtar ha presentato un reclamo alla Commissione Europea
La guerra in Ucraina per mano della Russia ha sconvolto il mondo, finendo inesorabilmente per toccare anche lo sport e nello specifico il calcio, con conseguenze che tutti si auspicavano di non dover vivere o vedere.
Tra queste la decisione delicatissima della FIFA di permettere ai giocatori stranieri militanti nei club ucraini di sospendere i propri vincoli contrattuali con le società per fuggire da un Paese piegato dal conflitto.
Decisione che sembrerebbe legittima e scontata, ma che ha innescato anche una serie di polemiche, considerando il dannoso ritorno economico a scapito delle squadre.
Lo Shakhtar Donetsk, una delle realtà locali più virtuose e vincenti, ha infatti deciso di presentare un reclamo ufficiale alla Commissione Europea per lamentare questa presa di posizione assunta dalla federazione internazionale e costata una perdita di ben 40 milioni di euro dalle casse degli arancioneri.
Serhiy Palkin, amministratore delegato dello Shakhtar, ha dichiarato: "È stata intrapresa l'azione di presentare questa denuncia alla Commissione europea, data l'importanza dello Shakhtar nell'effettuare scambi di mercato con giocatori all'interno dell'Unione europea.
Pertanto, è del tutto legittimo e corretto presentare questo reclamo alla Commissione Europea, poiché le azioni della FIFA violano il diritto della concorrenza dell'Unione Europea.
Le misure di portata eccessiva applicate dalla FIFA hanno portato a una massiccia perdita di introiti derivanti dai trasferimenti di giocatori e a un impoverimento delle entrate essenziali del club per un ammontare di circa 40 milioni di euro.
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Ci aspettiamo che la Commissione europea comprenda e apprezzi le estreme pressioni finanziarie cui è sottoposto il nostro club a causa delle azioni della FIFA, in un momento in cui la nostra nazione è devastata da una guerra illegale”.
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