L'industria dello sport italiano vale l'1,37% del PIL
L’Istituto per il Credito Sportivo - ICS ha presentato lo studio il “PIL dello sport. La dimensione economica dello Sport in Italia”
Come rirporta la nota ufficiale dell’ICS, l’obiettivo dello studio, pubblicato dall’ente guidato da Andrea Abodi, è quello di mettere a disposizione di tutti gli stakeholder una chiara struttura di dati, raccolti ed elaborati, che consentono di identificare la “catena del valore” del settore sportivo in Italia, e di quelli collegati e/o connessi, fino a individuare il contributo dello Sport al Prodotto Interno Lordo del paese.
Un impegno sostenuto dalla Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo Sport, presente anche al Social Football Summit 2021, Valentina Vezzali e dal Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che diventerà sistematico e sistemico attraverso una piattaforma permanente di analisi, studi e ricerche.
Con un contributo al PIL di circa 24,5 miliardi di euro e circa 420 mila occupati, l’apporto dello sport all’economia del paese nel 2019 è rilevante.
In termini di PIL rappresenta l’1,37 per cento del totale. Inoltre, il moltiplicatore delle attività sportive è pari a 2,19.
In particolare, del valore aggiunto complessivo, 4,4 miliardi sono generati dalle attività sportive, circa 11 miliardi dalle attività strettamente connesse (tutti i prodotti industriali e i servizi necessari come input per fare sport) e altri 9,1 miliardi dalle attività collegate alle attività sportive in senso lato (ad esempio, le trasmissioni televisive, i servizi turistici a coloro che praticano sport, il betting, l’editoria sportiva, i trasporti e i servizi medici utilizzati da atleti e spettatori ecc.).
La metodologia attraverso la quale lo studio di ICS è arrivata all’identificazione del modello, i suoi elementi quantitativi, anche di carattere finanziario, potranno essere utilmente combinati con la valutazione dell’impatto sociale dello Sport (SROI), che sta diventando prassi operativa di ogni operazione di finanziamento dell’ente, per poi essere messa a disposizione, in termini “culturali”, dell’intero sistema sportivo italiano.
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La Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo Sport, Valentina Vezzali, ha affermato: “Questa indagine offre molteplici spunti di riflessione per la metodologia e le fonti; un articolato lavoro che ICS ha pensato con un gruppo di lavoro autorevole, che amplia il numero di indicatori e rende molto capillare l’analisi dei dati. Soprattutto ci conferma che lo sport system concorre alla formazione del PIL nazionale al pari e più di altri settori economici e che, rispetto ad altri Stati membri dell’UE, non abbiamo ancora uno Sport Satellite Account (SSA) sul quale dobbiamo lavorare anche prevedendo risorse adeguate a realizzarlo”.
“Questo rapporto non deve interessare solo il movimento sportivo italiano, ma tutti coloro che operano le grandi scelte pubbliche e private perché un’Italia più attiva presuppone città smart e green, ma soprattutto sport-friendly che includano lo sport come mezzo fondamentale per raggiungere benessere, salute e stili di vita corretti”.
“Lo Sport, in tutte le sue declinazioni ed espressioni, è una delle principali ‘difese immunitarie sociali”, ha dichiarato il presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, Andrea Abodi, “Un fattore strategico per il perseguimento dell’obiettivo del miglioramento della qualità della vita, che ci impone una sempre maggiore e profonda conoscenza della dimensione sociale ed economica del settore, per orientare le scelte, affinare e coordinare le politiche, configurare nuovi strumenti e armonizzare e migliorare quelli esistenti”.
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“L’ICS intende mettere a disposizione dei portatori d'interesse un primo contributo di dati, raccolti ed elaborati, che consentono di indicare il contributo dello Sport al Prodotto Interno Lordo italiano, ricomprendendo nel perimetro osservato anche i settori collegati e connessi a quello sportivo”.
“Lo strumento che stiamo mettendo a disposizione potrà essere estremamente utile anche nell'ottica di una più puntuale identificazione e determinazione della ‘catena del valore’ dello sport italiano attraverso la quale, grazie alla Riforma del 2019, viene anche calcolato il contributo pubblico, annualmente pari al 32% della fiscalità generata dal settore, con un minimo garantito di 410 milioni di euro. Sarà importante mettere in relazione tutti questi dati con la valutazione del suo impatto sociale (SROI), che per il Credito Sportivo sta diventando prassi operativa di ogni singola operazione di finanziamento” ha concluso Abodi.
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