LaLiga è costretta a modificare alcuni termini di vendita dei suoi diritti tv in alcuni paesi europei

Non si adatterebbero a quanto prescritto da un regio decreto del 2016 e ci sono perplessità in merito al rispetto delle norme sulla concorrenza

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La Commissione Nazionale dei Mercati e della Concorrenza (Cnmc) ha richiesto a LaLiga diverse modifiche da inserire nella commercializzazione dei diritti audiovisivi di LaLiga EA Sports e LaLiga Hypermotion in vari territori europei e delle partite di playoff promozione in Prima Divisione a partire dalla stagione 2025-2026.

Il parere della commissione

Secondo la Cnmc in un comunicato di venerdì, le basi di vendita del pacchetto “non si adattano alle condizioni” del Regio Decreto-Legge del 2016 e pertanto formula “diverse raccomandazioni affinché le gare rispettino i principi di concorrenza, trasparenza e non discriminazione”.

A questo proposito, chiede a LaLiga di attenersi “ai poteri concessi” da questa normativa, “cioè la commercializzazione congiunta dei diritti audiovisivi inclusi nel campo di applicazione del regolamento”, e di utilizzare “criteri oggettivi e valutabili, per quanto possibile, attraverso formule per valutare i requisiti per l'assegnazione dei lotti, per garantire il raggiungimento di una procedura trasparente e competitiva”.

Inoltre, si chiede alla lega di Tebas una:

“Maggiore precisione negli aspetti che prevedono formulazioni ambigue o indeterminate per evitare discrezionalità e aumentare la certezza dei candidati”, di valutare “la proporzionalità degli obblighi in termini di pubblicità e di coordinamento con LaLiga, evitando di imporre oneri inutili o eccessivi all'aggiudicatario”, e di rivedere “la durata dei contratti per cercare una maggiore concorrenza ed evitare la chiusura del mercato, impedendo la possibilità di presentare offerte per un periodo superiore ai tre anni”.

Ad aprile, la Cnmc si è nuovamente espressa contro la presentazione di offerte per i diritti audiovisivi de LaLiga per quattro e cinque stagioni.

Nell'ultimo semestre, l'ente  ha già espresso il suo rifiuto ai contratti a lungo termine proposti dall'associazione dei datori di lavoro in quattro occasioni.

 

Approvate le partite in chiaro

In quel caso, la Cnmc ha approvato un rapporto che analizza le condizioni proposte da LaLiga per commercializzare alcuni diritti audiovisivi in Spagna; nello specifico, una partita in chiaro della Prima Divisione e una della Seconda Divisione, i diritti completi della Seconda Divisione e dei play-off e la trasmissione delle gare negli esercizi pubblici e degli highlights, che ha messo in vendita.

L'organismo ha inoltre invitato l'associazione dei datori di lavoro a non imporre obblighi in materia di pubblicità che non sono contemplati dalle norme e che sono “ingiustificati e contrari al principio della libertà d'impresa”.



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