La nuova vita di Jurgen Klopp e il progetto Red Bull
Jurgen Klopp ama troppo il calcio per starne lontano ma dopo quasi 25 anni di martellante impegno in panchina ha deciso di cambiare ruolo, pur restando nell'ambiente, e di mettere la sua esperienza a disposizione non di una singola squadra ma di un gruppo, diventando responsabile mondiale del calcio, 'Head of global soccer', della Red Bull.
"So che ci sono cose molto più importanti del calcio ma l'impatto che ha è forte e io sono orgoglioso di farne parte - ha affermato ai media nella presentazione nella sede austriaca di Red Bull, tra monoposto di Formula 1, aerei ed elicotteri -. Mi considero un medico, ovunque sia do tutto me stesso e ora lo faccio per Red Bull. Questo incarico riflette quello che volevo fare, sono molto emozionato ma sento anche di poter essere di grande aiuto".
Dal Liverpool alla Red Bull
Dopo aver lasciato il Liverpool sette mesi fa, Klopp non aveva più voglia di campo ma nemmeno di andare in pensione a 57 anni, così la proposta di assumere un ruolo particolare in quella che è diventata una multinazionale anche nello sport lo ha indotto ad accettare.
"Sono in questo sport da molti anni e non ho mai perso la curiosità - ha detto il tedesco - e questo progetto di applicare tutta la mia esperienza a vari team e strutture è l'ideale. Per me, questo è il momento perfetto per fare questo lavoro. Poi non è detto che in futuro non torni in panchina".
"Ora dovrò occuparmi di squadre di tanti Paesi, dal Brasile, al Giappone, agli Usa - ha proseguito Klopp, che nei giorni scorsi ha esordito andando allo stadio a seguire il Paris Fc, dove Rb ha una quota minoritaria, e il Lipsia -. Avrò l'opportunità di rendermi utile non a un solo club ma a un gruppo internazionale dove c'è tanto entusiasmo. E il mio sarà ben più di un ruolo consultivo."
"Ogni squadra ha le sue esigenze e per ciascuna cercheremo una soluzione crescere insieme, il mio impegno sarà incentrato sulla strategia. Anche a Dortmund e a Liverpool il mio lavoro è sempre stato molto strategico, migliorare le squadre, le infrastrutture e la cultura. Ma una sfida sarà anche trovare sinergie tra sport diversi e metterli insieme, imparando gli uni dagli altri".
Il progetto di Oliver Mintzlaff
Accanto a Klopp c'era il Ceo della Red Bull, Oliver Mintzlaff, che ha ammesso di essere sotto pressione dopo aver preso in squadra un vincente come Klopp. "Siamo atleti e vogliamo vincere, ma per vincere devi lavorare sodo", ha sostenuto Mintzlaff. "Non dirò mai che vinceremo la Bundesliga e nemmeno la Champions - ha replicato Klopp - ma faremo del nostro meglio per far progredire tutte le squadre. Lavorerò anche con gli allenatori, perché so di cosa hanno bisogno".
(Photo by Maja Hitij/Getty Images)