Il patron del Genoa Sucu vuole rafforzare l'asse economico tra Romania e Italia
Marco Bellinazzo per il Sole 24Ore ha realizzato una ampia e interessante intervista a Dan Sucu, il primo industriale di nazionalità rumena nella storia del calcio ad acquisire la proprietà di un club nei cinque maggiori tornei del Vecchio Continente: il Genoa.
I pilastri gestionali del nuovo Genoa
L'obiettivo? "Offrire al mondo un volto ben diverso della Romania", dice lo stesso uomo d'affari specialista nel settore immobiliare. Sucu mette subito in risalto i punti essenziali della nuova gestione al timone del Genoa CFC. Tre gli elementi basilari: sostenibilità finanziaria, valorizzazione totale del vivaio e riqualificazione dello stadio Ferraris.
L'ascesa dell'economia rumena
Dicevamo della Romania. Un paese in costante crescita, sotto vari aspetti, quello con Capitale Bucarest. "Negli ultimi 20 anni - sottolinea Sucu - PIL e reddito pro-capite sono aumentati più che altrove in Europa. Ci sono almeno 20 grandi imprenditori privati pronti a investire con me. La finalità nostra è proseguire in questo percorso di liberalizzazione e di vera integrazione con l'UE".
Il colosso Mobexpert
Tra le varie aspirazioni di Sucu c'è anche quella basata sul rafforzamento dei rapporti tra la Confindustria italiana e il medesimo organo in Romania, tra l'altro presieduto proprio dal neo patron rossoblu dal 2021. Il gruppo societario di Sucu registra un fatturato totale di 350 milioni di euro annui e comprende diversi asset tra cui il marchio di mobili più in vista del Paese Mobexpert. L'azienda vanta 2500 dipendenti, 8 stabilimenti e 26 negozi.
L'asse calcistico Genoa-Bucarest
Dal punto di vista calcistico occorre ricordare che Sucu è azionista al 90% del Rapid Bucarest. A tal proposito l'imprenditore fin dal principio ha messo sul piatto la concreta possibilità di porre in essere stretti rapporti di partnership tecnica (e non solo) tra sodalizi del pallone italiano e quelli dell'Est.
(foto da official X Genoa CFC)