Il Manchester City criticato per lo sponsor russo

La Premier League è un campionato estremamente attento e sensibile agli avvenimenti extracalcistici, innescando politiche ed attività molto affini all’attualità.
Dalla volontà ferrea di dar voce e supporto al movimento Black Lives Matter, alla sospensione di Zouma dopo i video virali di maltrattamenti sugli animali.
Scenari completamente diversi tra loro, ma sottolineati nella propria importanza e gravità dal campionato britannico.
Ora questa forma mentis è stata coerentemente applicata anche nella gestione delle conseguenze del conflitto in Ucraina, con la notissima decisione governativa volta a promulgare sanzioni contro la Russia che stanno completamente ribaltando il mondo Chelsea e del suo presidente.
Ora nell’occhio del ciclone vi è un altro gigante inglese, il Manchester City, reo di non aver interrotto i propri rapporti di partnership con la società russa di scommesse Marathobet, supportata e approvata dal Cremlino per le sue operazioni in patria.
L’attività di betting ha recentemente annunciato la sospensione delle scommesse dal Regno Unito a causa degli “eventi recenti in corso in Europa”, ma continua a figurare come sponsor ufficiale dei Citizens.
I suoi loghi compaiono infatti in tutto l’Etihad Stadium e sui pannelli per le interviste.
Per questo motivo il dipartimento del governo britannico per il digitale, la cultura, i media e lo sport ha recentemente esortato i club sportivi a rivedere gli accordi di sponsorizzazione dopo l'invasione dell'Ucraina.
Dichiarando: "Azioni appropriate dovrebbero essere prese per limitare la sponsorizzazione e altri sostegni finanziari da entità con legami con gli stati russo o bielorusso".
In attesa di capire come si muoverà la società di proprietà del City Football Group, la Premier League lancia un altro messaggio forte a Mosca e a tutto il mondo.