Il Benfica "spegne" i social dopo la sconfitta con il Porto: scelta giusta?
Non solo la terribile e cocente sconfitta per 5-0 contro gli acerrimi rivali del Porto, ma anche una strategia che non è andata giù ai tifosi delle Aquile.
Il Benfica ha scelto di non condividere il risultato finale della partita persa malamente contro il Porto sui suoi profili social ufficiali.
Su X (il fu Twitter) i portoghesi hanno aggiornato il risultato fino al 4° goal del Porto, mentre su Facebook e Instagram l'ultima pubblicazione è quella relativa al risultato della prima frazione di gioco (2-0 per il Porto).
Le Aquile, in conseguenza del pessimo risultato finale, hanno optato per una sorta di "blackout social" omettendo qualsiasi pubblicazione relativa al risultato finale.
Il Benfica ha quindi deciso di adottare una strategia di comunicazione minimalista sui propri canali ufficiali che però, come prevedibile, si è dimostrata essere un pericoloso boomerang.
Il tentativo di gestire con il silenzio un momento delicato per la squadra, a cui si somma la pesante sconfitta in un derby particolarmente sentito dai tifosi, non risulta essere la strategia migliore per maneggiare questo tipo di situazioni.
Questo tipo di approccio, a parere di chi scrive, sebbene non sia raro nel mondo dello sport riflette le difficoltà incontrate dal Benfica nell'affrontare una sconfitta di tale portata, soprattutto in un derby con implicazioni significative sia per la squadra che per i suoi tifosi.
La scelta di mantenere un low profile (anche se in questo caso si dovrebbe parlare di silenzio di tomba) nelle ore successive alla partita dimostra l'impatto del risultato sull'umore del club e dei suoi tifosi, sottolineando al contempo l'importanza nell'avere la capacità di gestire attentamente la comunicazione nei momenti di avversità.
Il tentativo di "nascondere" il brutto risultato ottenuto sul campo non placa però il malumore dei tifosi che hanno preso d'assalto gli ultimi contenuti pubblicati dal Benfica commentando il risultato e sbeffeggiando la scelta di silenziare i propri profili.
"Nella buona e nella cattiva sorte", citando un passaggio delle promesse matrimoniali cui si può paragonare il rapporto tra squadra e tifoso, è importante sempre e comunque esporsi affrontando le situazioni complicate con la consapevolezza che il silenzio non sarà un modo per placare la reazione degli appassionati ma piuttosto una silente ammissione di colpa.
Per fare un esempio con quanto successo, si possono rimembrare due casi della nostra Serie A accaduti nelle ultime due stagioni.
Napoli-Juve 5-1
Inter-Milan 5-1
Pensate se in queste occasioni, per fare un paragone recente con il nostro calcio, Juventus e Milan avessero deciso di omettere la pubblicazione del risultato finale.
Il silenzio spesso non è la migliore soluzione attuabile, soprattutto nella strategia di comunicazione social.
L'effetto boomerang della scelta del Benfica ne è l'ennesima dimostrazione in una vicenda da seguire con interesse per capire come le Aquile portoghesi riprenderanno a "parlare" sui social e soprattutto quale sarà la linea comunicativa adottata dopo aver scelto la strada del silenzio.