Chelsea in vendita, Abramovich lascia dopo 2 miliardi di investimenti
Nella giornata di ieri, 2 marzo, poco dopo le 19:00 il club londinese del Chelsea ha, attraverso una nota ufficiale a firma del proprietario Roman Abramovich, comunicato che le quote della società in suo possesso, la maggioranza, sono in vendita e che la proprietà valuterà tutte le offerte che riterrà soddisfacenti sia a livello economico che di impegno nei confronti del club e dei suoi tifosi.
Più che una doccia fredda il comunicato di ieri è stata una “normale” conseguenza delle vicende accadute subito dopo lo scoppio della guerra russo-ucraina, che vede l’oligarca di origine russe Abramovich in prima linea per interessi economici e per essere un consigliere fidato del Presidente Putin.
Nella nota ecco le parole del presidente russo, “Vorrei affrontare le speculazioni sui media negli ultimi giorni in relazione alla mia proprietà del Chelsea FC. Come ho affermato prima, ho sempre preso le decisioni tenendo a cuore l'interesse del Club. Nella situazione attuale, quindi, ho preso la decisione di vendere il Club, poiché ritengo che ciò sia nel migliore interesse del Club, dei tifosi, dei dipendenti, nonché degli sponsor e dei partner del Club”.
Abramovich continua il suo pensiero e spiega le motivazioni e il suo rammarico per aver preso questa sofferente decisione, “La vendita del Club non sarà accelerata ma seguirà il giusto processo. Non chiederò alcun prestito da rimborsare. Per me non si tratta mai di affari né di soldi, ma di pura passione per il gioco e per il Club. Inoltre, ho incaricato il mio team di creare una fondazione di beneficenza a cui verranno donati tutti i proventi netti della vendita. La fondazione sarà a beneficio di tutte le vittime della guerra in Ucraina. Ciò include la fornitura di fondi essenziali per i bisogni urgenti e immediati delle vittime, nonché il sostegno al lavoro di recupero a lungo termine”.
Quasi un ventennio di investimenti e 19 trofei
Come riportato anche dal Mirror, il miliardario russo dopo 19 anni da proprietario, cospicui investimenti e numerosi successi, venderà il club e la principale motivazione è conseguenza nell’intenso controllo da parte del governo inglese sul suo rapporto con il presidente russo Vladimir Putin.
Abramovich iniziò a creare una dinastia calcistica diversa dalle altre dopo aver completato l’acquisto del club per 169 milioni di euro, l’affare che avrebbe cambiato per sempre il volto del Chelsea Football Club, poiché i fondi dell'oligarca hanno fornito le basi affinché i Blues potessero vincere ben 19 trofei.
Come riportato da ESPN, Abramovich è l’unico azionista di Fordstam Limited, che è la società madre del Chelsea FC Public Limited Company.
Nel corso degli anni, dal 2004, ha investito in totale oltre 1,8 miliardi di euro in Fordstam per acquisire il club e sostenerlo finanziariamente. Il sostegno finanziario al Chelsea è arrivato in gran parte sotto forma di prestiti.
Visto che Abramovich possiede sia Fordstam che il Chelsea FC Public Limited Company, ha effettivamente prestato denaro a sé stesso, procedura non insolita soprattutto in UK per i proprietari di club per finanziare le proprie squadre e/o società.
La recente escalation di successi è arrivata dopo che il patron è tornato ad investire nel mercato dei calciatori. Nel mercato dell’estate 2020 il Chelsea ha speso 260 milioni di euro. Più di qualsiasi altra squadra inglese di prima fascia in un’unica finestra di mercato.
Ma tra il 2015 e il 2018 non ha mai investito più di 50 milioni di sterline all’anno ed è stato questo un periodo molto complicato sia per gli affari del russo che per il club. Il cambio di rotta dell’estate 2020 ha portato al successo non solo della Champions League dello scorso anno, ma anche della Supercoppa Europea e del Mondiale per Club vinti in questa stagione.