Cambiano le regole per la trasmissione del calcio in Italia
In Italia è scattata una rivoluzione del mondo dei diritti tv.
Confermando i rumours delle passate settimane, il governo ha infatti approvato le modifiche alla Legge Melandri, normativa del 2008 reggente il settore e che, ex articolo 10, disponeva una durata di massimo 3 anni per quanto concerne i contratti di assegnazione televisiva. Presa di posizione che ha determinato, per esempio, la possibilità di DAZN di aggiudicarsi il massimo campionato italiano dalla stagione 2021/22 fino alla 2023/24.
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Un limite posto con la finalità e la ratio di salvaguardare la concorrenza, ma che conosce oggi un’importante modifica. Il governo ha infatti deciso di aumentare la durata massima contrattuale in tal senso, passando a 5 anni e permettendo così a realtà di spicco come DAZN, Sky e Amazon di pianificare decorsi lavorativi più duraturi.
Idea promossa dal Ministro dello Sport Andre Abodi il quale, nelle passate settimane, aveva dichiarato: “Sono favorevole alla estensione da tre a cinque anni dei contratti con i licenziatari televisivi per i diritti tv domestici, ho chiesto però una riformulazione del testo proposto che prevedeva, secondo me inopportunamente, una proroga di due anni sui contratti in essere”.
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