Botta e risposta tra ECA e A22 sulla questione Superlega
La Superlega sta diventando un vero e proprio tormentone. Anche se, a dire il vero, considerando il numero di volte in cui si pensa che il progetto sia tramontato per poi tornare in auge nell’arco di mesi, dovrebbe essere definita di più come una saga.
Oggi ci troviamo infatti di fronte all’ennesimo capitolo di questa vicenda, innescato dalle dichiarazioni di A22, la realtà promotrice del tutto, rea di aver pubblicato sul proprio sito un decalogo degli obbiettivi della Superlega Europea capaci, a detta della stessa, di risolvere i problemi del calcio comunitario.
Il tutto toccando questi punti:
- Creazione di una competizione su base ampia e meritocratica;
- Salvaguardia dei tornei nazionali;
- Miglioramento della competitività grazie a risorse sostenibili e stabili;
- Porre la salute dei calciatori al centro del gioco;
- Creazione di competizioni gestite direttamente dai club con regole sostenibili;
- Miglioramento della competizione calcistica nel mondo;
- Miglioramento della fan experience;
- Sviluppo del calcio femminile;
- Aumento della solidarietà;
- Rispetto dei diritti e dei valori dell’UE.
Una presa di posizione chiara e netta, mirata a stravolgere il format vigente, proponendo una soluzione alternativa a quella attuale.
L’ennesima scossa di un progetto capace di scuotere gli animi di addetti ai lavori e appassionati, cui ha voluto rispondere l’ECA, l’Associazione dei Club Calcistici Europei.
Questa la dichiarazione: “L'ECA prende atto dell'ultimo dispaccio della realtà alternativa di A22. Tuttavia, nel mondo reale, questa idea è già stata proposta, discussa e respinta da tutte le parti interessate nel 2019.
Questo è solo un altro tentativo deliberatamente distorto e fuorviante di destabilizzare il lavoro costruttivo attualmente in corso tra le vere parti interessate del calcio per far progredire le cose nell'interesse generale del gioco di club europeo.
In quanto unica organizzazione riconosciuta dalla FIFA e dalla UEFA che rappresenta i club a livello europeo e internazionale, e unico organismo attraverso il quale i club hanno una vera e propria rappresentanza nel processo decisionale, l'ECA ribadisce la sua opposizione di lunga data alla Super League europea e a qualsiasi progetto separato.
Negli ultimi anni l'ECA ha compiuto molti progressi e cambiamenti positivi in collaborazione con tutti gli attori del calcio - UEFA, FIFA e confederazioni, federazioni nazionali, leghe, tifosi, giocatori e club di tutte le dimensioni - lavorando per il bene dell'intero ecosistema calcistico europeo.
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A partire dal 2024, un numero maggiore di club di più Paesi parteciperà alle competizioni europee maschili per club in ogni stagione, facendo crescere la passione per il calcio europeo e aumentando notevolmente la quantità di ricavi condivisi. Progressi significativi sono visibili anche in altri aspetti del gioco, dal calcio femminile allo sviluppo dei giovani e delle accademie, dalle finanze alla regolamentazione, fino alla sostenibilità e all'impatto sociale. Questo è l'aspetto del vero cambiamento. Noi siamo andati avanti, quando lo farà l'A22?”
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