Tra LaLiga e Cloudflare è scontro totale sulla pirateria

Tra l'istituzione calcistica iberica e la società informatica americana è guerra aperta

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Situazione sempre più aspra tra LaLiga e Cloudflare. L'organo presieduto da Tebas, infatti, ha il concreto sospetto che l'azienda statunitense abbia facilitato in passato e stia ancora incoraggiando l'accesso da parte di siti illegali dei contenuti offerti dalla lega spagnola.

I preoccupanti atti illegali sul web

Attraverso tale condotta Cloudflare lascerebbe spazio libero e indiscriminato ad altri preoccupanti atti come pornografia, prostituzione, frodi, truffe e commercio online di prodotti falsificati.

La linea tracciata da Tebas

Lo stesso Tebas, come affermato nell'ambito del Social Footaball Summit dello scorso novembre a Roma, ha sempre sottolineato l'intenzione de LaLiga di perseguire con ogni mezzo a propria disposizione coloro che commettono reati contro la proprietà intellettuale, violando quindi le regole precisate nell'articolo 270.2 del Codice Penale iberico.

LaLiga non si fermerà

Il portale iusport specifica: "LaLiga informa che, sostenuta dalla giustizia, non si fermerà nella difesa del calcio e degli interessi dei suoi club contro le azioni criminali legate alla frode audiovisiva e al suo "ripulimento".

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