L'impatto economico del Mondiale 2034 sull'Arabia Saudita
Due anni dopo che il Qatar ha ospitato la Coppa del Mondo FIFA più costosa di sempre, l'Arabia Saudita ha svelato i piani per l'evento del 2034.
Per molti versi, il torneo rappresenta il punto più alto nel processo atto di occidentalizzazione del paese.
Gli investimenti degli ultimi anni
Tre anni fa, il potente fondo patrimoniale del Paese ha acquistato il Newcastle United, club della Premier League. Cristiano Ronaldo, uno dei più grandi nomi dello sport, si è unito al club locale Al Nassr per uno stipendio annuale stimato in 200 milioni di dollari.
I tentativi di ingaggiare Lionel Messi per 400 milioni di dollari all'anno non hanno portato al risultato sperato, ma il brasiliano Neymar e l'attaccante francese Karim Benzema giocano ora nel campionato saudita.
Sebbene l'affluenza alle partite locali rimanga bassa, la Saudi Pro League è riuscita a stipulare accordi di trasmissione in più di 130 paesi a cifre alte.
Inoltre, un numero maggiore di donne saudite si sta avvicinando al calcio, dopo la repentina crescita del campionato avvenuta recentemente.
I piani del governo saudita
Il governo spera inoltre che investendo sulla formazione dei giovani, il movimento possa crescere in tempo per arrivare all'appuntamento del 2034 con delle stelle da esibire.
L'auspicio del governo locale è che la rassegna possa incrementare significativamente l'attrattiva del paese come destinazione turistica.
Oltre a Riyadh, gli altri saranno a Jeddah, Al Khobar, Abha e Neom, un'area urbana completamente nuova nel nord-ovest del Paese.
Tutti gli stadi avranno più di 40.000 posti a sedere, come richiesto dalla FIFA.
Il più appariscente risulta essere, ovviamente lo stadio Neom.
Situato all'interno del progetto Line, previsto come una coppia di torri rivestite di specchi che alla fine si estenderanno per circa 105 miglia, questo impianto si innalzerà a 350 metri dal suolo e funzionerà interamente con energia rinnovabile.
L'impatto economico
Al momento non è chiaro quanto costerà tutto questo, ma il Qatar ha speso circa 300 miliardi di dollari.
Per l'Arabia Saudita, la spesa totale sarebbe più bassa, grazie a prezzi del petrolio più contenuti.
Tuttavia gli investimenti esteri previsti si stanno rivelando più limitati del previsto e il deficit di bilancio ha già costretto il governo a monitorare attentamente l'esborso complessivo
La capitale Riyadh sta beneficiando delle circostanze appena descritte, in quanto i suoi sviluppi hanno la priorità rispetto a quelli di Neom, dove The Line ha già visto ridimensionati alcuni piani, come scritto Bloomberg News.
Ci sono anche costi a lungo termine da tenere in considerazione.
Gli istituti di credito statali che hanno aiutato Doha a finanziare il Mondiale 2022, dalle autostrade agli hotel, dagli stadi ai sistemi fognari, stanno lottando contro l'aumento delle perdite sui prestiti, secondo quanto riportato da Bloomberg News. Il principe ereditario Mohammed bin Salman vorrà che l'Arabia Saudita eviti situazioni simili.