La Corte di Giustizia dell'UE ha stabilito che alcune norme Fifa non sono conformi alle norme dell'Unione Europea

Si tratta di alcune disposizioni legate ai trasferimenti di calciatori, la sentenza fa seguito al caso di Lassana Diarra

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La Corte di giustizia dell'Unione europea (CGE) ha dichiarato venerdì che le norme della Fifa sui rapporti contrattuali tra giocatori e club sono illegali in quanto influiscono sul trasferimento dei calciatori, ovvero sulla concorrenza e sulla libera circolazione delle persone.

Il caso di Diarra

La sentenza fa seguito al caso di Lass Diarra, ex giocatore del Real Madrid il cui contratto con la Lokomotiv Mosca è stato rescisso dopo che il club russo ha rivendicato una presunta violazione del contratto e ha chiesto un indennizzo al giocatore e al suo nuovo club, che secondo il giocatore francese ha vanificato un possibile contratto con lo Sporting Charleroi in Belgio.

La Corte di giustizia europea dichiara ora che “queste norme nel loro complesso sono contrarie al diritto dell'UE”. In primo luogo perché le norme possono “ostacolare la libera circolazione dei calciatori professionisti” che desiderano giocare per un altro club all'interno dell'UE.

Le regole della Fifa comportano “rischi legali significativi” e “rischi economici imprevedibili e potenzialmente molto elevati”, oltre a “gravi rischi sportivi” che, in ultima analisi, “possono ostacolare il trasferimento internazionale di tali giocatori”, si legge nella sentenza.

Secondo la Corte di giustizia europea, se è vero che le restrizioni alla libera circolazione possono essere applicate per garantire la regolarità delle competizioni calcistiche tra club, la norma che riguarda Lass Diarra va “oltre il necessario” e non è quindi giustificata.

Il parere dell'Avvocato generale

Per quanto riguarda l'impatto delle norme Fifa sulla concorrenza tra squadre, la Corte europea osserva che le misure cercano di limitare la concorrenza transfrontaliera attraverso i trasferimenti unilaterali di giocatori sotto contratto o che hanno subito la risoluzione del contratto senza giusta causa, ma ritiene che queste norme “non sembrano essere indispensabili o necessarie”.

La sentenza segue il parere dell'Avvocato generale che già lo scorso aprile aveva sottolineato nel suo parere che le regole della Fifa sui rapporti contrattuali tra giocatori e club potrebbero essere contrarie al diritto europeo. Il giocatore francese ha citato in giudizio la Fifa e la Federcalcio belga per sei milioni di euro di danni e mancati guadagni.

La Fifa si è detta “soddisfatta” del fatto che la Corte di giustizia europea venerdì abbia confermato la legalità degli aspetti principali dei suoi regolamenti sui trasferimenti dei giocatori e che abbia contestato solo “due paragrafi di due articoli”.



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