I numeri del fenomeno Como: un viaggio tra giovani promesse e fondi di investimento

Il calcio italiano, ma non solo, sta scoprendo il Como, il fenomeno Como. La vittoria contro il Napoli di Antonio Conte è solo l'ultima tappa di un percorso che, in "Riva al Lago", è cominciato nell'aprile del 2019, con l'arrivo in città dei fratelli Hartono, a due anni dal fallimento del 2017.
Un progetto graduale, pensato nei dettagli da una proprietà multimiliardaria già in possesso di Djarum, leader a livello globale nella produzione di sigarette aromatizzate con chiodi di garofano.
Già allora, nel 2020 tra i campi di Serie C, si percepiva come la potenza economica del Como potesse stravolgere gli equilibri non solo della categoria, ma del calcio professionistico italiano.
La doppia promozione dalla Serie C alla Serie A
La conferma non ci ha messo molto ad arrivare: la promozione in Serie B viene conquistata nella stagione 2020-2021, per quella in A i tifosi del Como hanno dovuto aspettare qualche anno in più, ma tra il 2021 e il 2024 la società ha cominciato a mettere le fondamenta del suo futuro.
Dal tavolo aperto con l'amministrazione comunale dal manager e oggi presidente Mirwan Suwarso, braccio operativo della proprietà in Italia, per il completo rinnovamento dello Stadio Sinigaglia al marketing, fino all'aspetto tecnico. Niente è stato lasciato al caso.
Tra marketing e campo
Ed è in questo contesto di programmazione, tra intrattenimento pregara e collaborazioni con vip, che la scelta per la panchina è ricaduta su Cesc Fabregas.
Il tecnico spagnolo, alla sua prima esperienza, ha portato a Como una filosofia di calcio completamente diversa da quella a cui l'Italia era abituata, basata su giovani di assoluto talento.
Su tutti spiccano Nico Paz e Assane Diao, ma guai a dimenticarsi Alieu Fadera (classe 2001), Maximo Perrone (2003), Alex Valle (2004) e Fellipe Jack (2006) per citarne alcuni: tutti da valorizzare senza troppe pressioni, in riva a un lago che adesso comincia a sognare con la mentalità da vicente del suo tecnico e il potere economico della società.
La mentalità di Cesc Fabregas
"Ci sono altri obiettivi oltre alla salvezza. Non è solo vincere, vincere e ancora vincere. E dopo che? Retrocedi l'anno dopo? Noi vogliamo stabilità. Non vogliamo vincere per vincere, ma vogliamo farlo con un'idea": la mentalità di Fabregas è racchiusa in queste dichiarazioni di metà gennaio.
Da lì in avanti la sua squadra ha fatto quel 'click' che lo stesso tecnico spagnolo aveva più volte preannunciato.
Fondi, progettualità, talento, gioventù e mentalità: a Como ci sono tutti gli ingredienti per scrivere una pagina di Storia del calcio italiano
(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)