Gaetano Romeo (SEMrush Italia): “la SEO non muore ma cambia”
Qualche giorno fa allo Sport Digital Marketing Festival di Riccione abbiamo avuto il piacere di conoscere Gaetano Romeo, Top Brand Influencer di SEMrush Italia. Ne è nata una piacevole ed approfondita intervista su Seo e Best Practice da tenere bene in considerazione anche nel mondo del calcio.
La SEO è forma o contenuto? Premia di più la qualità di un contenuto o una buona strutturazione SEO?
Bella domanda, in realtà la SEO di per sé è una disciplina puramente tecnica, quindi un sito ben ottimizzato e con una buona struttura architettonica permette allo spider di Google di navigare in maniera ottimale, di conseguenza anche i contenuti possono essere indicizzati e successivamente posizionati in maniera migliore da parte di Google.
Ha senso parlare di SEO per una squadra di calcio, le query che portano verso il sito di una squadra o di un calciatore sono relativamente poche e la search intent è molto chiara?
Dipende dagli obiettivi che una squadra si pone, ovvio che un team di Serie A e/o B lavora di Brand, ma se ci si prefissa degli obiettivi laterali al Brand, la SEO potrebbe essere un canale interessante, pensa ad esempio ai vari campus estivi che le società di Serie A organizzano, posizionarsi li non è molto semplice.
Esistono best practices molto definite per la SEO. Ma se le applichiamo allo stesso modo chi vince?
Solitamente vince chi ha un Trust più elevato e quindi chi riceve buoni backlink, inoltre non tutti sono capaci di mettere in pratica una buona strategia.
Che impatto avrà l'intelligenza artificiale nella SEO?
Intanto partiamo col dire che in ogni caso la SEO non muore, ma cambia. Gli utenti avranno sempre la necessità di risolvere i loro problemi e cercheranno sempre su Google per dare una risposta a questi. Diciamo che Google con Rankbrain ha cercato di introdurre nuove regole da questo punto di vista, ma siamo ancora ad uno stato embrionale, il mio consiglio è quello di dar sempre maggiore importanza ai contenuti cercando di renderli sempre più univoci e di alta qualità.
Parliamo di Calcio e SEO: come spiegheresti ad un neofita i fattori di ranking delle pagine dei calciatori e il motivo per cui la pagina Wikipedia di Paulo Dybala (per fare un esempio) è ben cinque posizioni sopra a quella della Juventus dedicata al calciatore?
Certo che ad un interista potevi fare una domanda diversa :). Scherzi a parte, i fattori più importanti a livello elementare sono i meta tag ed in particolare il TAG TITLE li devi comunicare a Google per cosa ti vuoi posizionare, nel caso di Dybala molto probabilmente Google considera Wikipedia molto più affidabile del sito della Juventus.
Ci sono dei calciatori che segui o hai seguito assiduamente perché ti sembrava attuassero una strategia digital innovativa?
Ho seguito Icardi, Perisic e Brozovic che sono sempre molto attivi.
Il sito web di Cristiano Ronaldo è fondamentalmente una vetrina con statistiche e sponsor: l'unica apertura è la gallery di Instagram. Credi che il privilegiare le immagini ai testi (come testimonia l'ascesa di Instagram) porterà prima o poi a delle modifiche nella SERP?
Dipende tutto da due fattori, il primo è se Instagram deciderà di abbandonare il “concetto” di APP in favore del concetto desktop e se Google indicizzerà quelle pagine e di conseguenza gli restituirà buoni risultati.
A questo proposito, la struttura della scrittura della pagina (H1, H2 e via dicendo) sembra aver perso potere nell'assicurare un buon posizionamento SEO. Possiamo dire che l'attività di link building sia più importante dei contenuti?
Non più di qualche mese fa Google ha dichiarato tramite uno dei suoi portavoce che link e contenuti sono tra i primi tre fattori in ottica posizionamento, a mio avviso la Link Building rimane il fattore più importante in ottica “spostamento ranking”.
Un'ultima domanda: hai una squadra del cuore? Come ti sembra la sua strategia digital?
Sono, come già si è capito, interista fino al midollo, anche se on line preferisco non far apparire questo lato. Apprezzo il lavoro di diverse società che attuano strategie molto valide, ad esempio la Lazio, come visto nel mio intervento di Riccione.
Chiara Afeltra, Luca Pelini e Massimo Tucci