Crystal Palace: storia del "nuovo" club più antico al mondo
Una situazione sorprendente, improvvisa e paradossale quella che ha vissuto il Crystal Palace lo scorso anno. Grazie alle ricerche, gli studi e le analisi dell’autore e storico Peter Manning, il club ha visto, a distanza di 150 anni, “ribaltare” la propria storia, scoprendo così all’improvviso di esser il club professionistico più antico al mondo.
Infatti, Manning ha pubblicato, nell’Aprile del 2020, il libro Palace at the Palace: a history of the Crystal Palace and its Football Club, spiegando come l’attuale Crystal Palace Football Club (fondato nel 1905) sia strettamente connesso e collegato con il più antico ed omonimo Crystal Palace Club, nato nel lontano 1861 e membro attivo nella fondazione della Football Association, istituzione principe del calcio inglese.
Una storia nata nel 1861
Una vera e propria rivoluzione che ha “abbattuto” il record dei pionieri del Notts County, fino a questo avvenimento il club più antico in assoluto datato Novembre 1862 e non considerando il since 1857 dello Sheffield FC, squadra non professionistica.
La storia del Club del sud di Londra è ovviamente legata, nemmeno a dirlo, alla Crystal Palace Company, la società che aveva il compito di gestire il Crystal Palace, un palazzo di vetro e ferro, un progetto all’epoca visionario, che a metà dell’Ottocento fu trasferito da Hyde Park a Sydenham.
Tutto parte da qui, da questo palazzo caratterizzato da un progetto architettonico innovativo realizzato dall’ Architetto Joseph Paxton. Una gigantesca serra botanica che si estendeva su un’enorme area di oltre 500 metri quadrati. Dettagli che sono lontani dal calcio ma che ci servono per analizzare la storia del club, il punto di partenza.
Accanto alla struttura, sorgeva il campo da cricket che diede il vero impulso all’anima sportiva dell’azienda, alla fondazione del Crystal Palace Club guidato dal primissimo Presidente e numero uno della Crystal Palace Company, Thomas Farquar.
Credit Twitter CPFC
I giocatori di cricket professionisti erano soliti, nella pausa invernale, tenersi in allenamento giocando al football, considerato all’epoca un’ottima attività fisica amatoriale. Erano però anni di cambiamento, un momento storico nel quale il calcio iniziava a farsi largo, a partire dai campetti di periferia inglesi. La passione aumentò così come l’interesse degli sportivi. Il Crystal Palace Club, aprì una sezione dedicata al calcio, giocando la prima partita ufficiale già nel marzo del 1862. Solamente un anno dopo, dirigenti del club presero parte alla riunione ufficiale che servì a costituire la Football Association.
Nel tempo questo iniziale entusiasmo venne meno. Nel 1875 il club non partecipò più ad impegni ufficiali, concentrando la propria attività sportiva ancora una volta nel cricket. Un’assenza istituzionale che durò due decenni sino a quando la Crystal Palace Company decise di acquisire 1.700 azioni del neonato Crystal Palace Football Club, club fondato nel 1905. A questa “nuova” avventura sportiva presero parte diversi dirigenti e giocatori che avevano indossato con orgoglio la maglia del Crystal Palace Club, dando continuità al progetto iniziato nel 1861. È questo l’anello di congiunzione sul quale spinge lo storico Manning. È questa la leva che ha ribaltato la storia del club. Il filo conduttore è sempre la Crystal Palace Company, il simbolo è il palazzo di vetro distrutto negli anni Trenta da un devastante incendio. Sono questi i motivi ed i fatti che hanno trasformato il Crystal Palace Football Club nel più antico al mondo e l’unico ad oggi (tra i professionisti) ad aver disputato il primo turno in assoluto della FA Cup.
Credit Twitter CPFC
L’era Steve Parish
Un plus che il reparto marketing e commerciale di oggi non si è fatto scappare. Questa stagione, infatti, il club, insieme allo sponsor tecnico Puma, ha presentato una terza maglia bicolore bianca e azzurra (assente il tradizionale rosso) per onorare la memoria storica della prima maglia del club, mostrando con orgoglio il nome CPFC 1861.
Parliamo quindi di una storia lunga 150 anni che ha visto intrecciarsi calcio, architettura ed, oggi, marketing. Le logiche dello sport business, si sono mescolate ancora una volta con il passato, i valori, il senso di appartenenza di una intera comunità. Una comunità che ha nel suo più grande rivale il Millwall Football Club e che rappresenta con orgoglio l’area di Croydon, nella parte sud della metropoli londinese.
Tratteggiando le principali tappe (a volte confuse) della storia del club, siamo arrivati ad oggi. Parliamo del presente facendo leva sulla bellissima serie tv realizzata da Palace TV, il dipartimento interno del club, e trasmessa su Amazon Prime dal titolo “When Eagles Dare”. Un titolo emblematico, ricco di significato e valori quali la perseveranza, la determinazione e la capacità di rinascita. Questa docu-serie racconta gli ultimi anni del club con un focus specifico sulla stagione 2012/2013 ma dei riferimenti evidenti legati al 2010, quando il club passò dal rischio liquidazione alla conquista della Premier League appena due anni dopo.
Oggi la guida, il riferimento oltre che Presidente è Steve Parish. A molti il nome non dirà molto, ma in Inghilterra è un personaggio davvero influente e noto: imprenditore, pubblicitario ed esperto di marketing. Soprattutto tifoso del CPFC che, di fronte al rischio fallimento della sua amata squadra non ha potuto tirarsi indietro. Nel 2010, ha costituito il Consorzio CPFC2010 ed acquisito grazie ad un accordo di 3,5 milioni di sterline il Selhurst Park, lo stadio di casa, dalla Lloyds Bank. Un primo passo per l’inizio di una nuova storia. Un Presidente tifoso ed un Crystal Palace, che nel tempo ha saputo imporsi come club strutturato di Premier League.
Il coraggio di osare
Dopo tante vicissitudini oggi parliamo di altro. Il senso di appartenenza al club, i giovani cresciuti nel vivaio, l’attaccamento dei tifosi si percepisce guardando due o tre puntate della serie. Quando le aquile osano, è un concetto molto chiaro e ben definito. Parish, ha osato e conquistato credibilità anche nel calcio. Personaggio vicino ai tifosi, lui stesso va ancora in trasferta con gli stessi amici e supporter del Crystal Palace. Ha conquistato la nostra attenzione perché è un personaggio social, che utilizza i canali per comunicare, informare, trasmettere le sue sensazioni e le sue opinioni. L’entusiasmo per una vittoria, la rabbia per l’arroganza della Superlega. È un imprenditore degno di nota che ha saputo dare stabilità ad un club che ha vissuto cent’anni e oltre di sali e scendi. Ha trasmesso una mentalità vincente che spesso non è propria dei piccoli club. In una intervista di qualche anno fa ha affermato: “I club di calcio hanno delle credenze difficili da scalfire. Ed è ciò che a volte finisce per danneggiarli. Onestamente credo che più club possano sfidare gli attuali bix-six. Prima del mio arrivo il Palace è sempre retrocesso. Oggi è diverso, dobbiamo cambiare mentalità. Ora dobbiamo capire che siamo un club che merita la massima serie. Il secondo step sarà quello di andare oltre i nostri sogni.” Da quando è arrivato alla guida del club, il CPFC non è più retrocesso. Una casualità?
Credit Twitter CPFC
Il Crystal Palace negli ultimi anni ha investito oltre 20 milioni di sterline nella valorizzazione del settore giovanile, ad oggi uno dei migliori del calcio inglese, nonostante i soliti top club. Sono stati fatti diversi interventi al Selhurst Park, rendendolo moderno, sostenibile ed andando a potenziare quell’atmosfera magica che tanti avversari gli riconoscono. Il Crystal Palace è un club, è un brand con un fanbase di oltre 3,5 di follower suddivisi tra Facebook, Instagram, Twitter e Youtube. Palace TV è un modello da seguire, una cosa di produzione di contenuti, prevalentemente social, che rendono la comunicazione del club dinamica, creativa, unica.
Troppo facile dire che il Crystal Palace è più di un club. Allora possiamo dire, però, che Quando le Aquile osano, il risultato può essere questo: le aquile dopo 150 anni continuano a volare.