Chi è Lorenzo Casini, il nuovo presidente della Lega Serie A

L'avvocato romano ha messo tutti d'accordo. Sarà lui a guidare la Lega di Serie A dopo le dimissioni di Dal Pino.

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Non è stato facile mettere d'accordo tutti i presidenti dei club di Serie A per nominare il successore di Paolo Dal Pino, ma alla fine l'ha spuntata l'avvocato romano Lorenzo Casini con 11 voti.

Casini si è aggiudicato la presidenza con la sufficienza "elettorale" e la sua nomina è stata sospinta sia dal presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che da quello della Lazio, Claudio Lotito, due "pesi" molto influenti all'interno dello scacchiere della lega. 

Dopo tre fumate nere, Casini, come detto, ha ottenuto 11 voti su 20, con 8 schede bianche allo spoglio. In lizza oltre al romano figuravano anche Andrea Abodi, presidente dell'Istituto Credito Sportivo e già numero uno della Lega Serie B, l'economista Lorenzo Bini Smaghi e Mauro Masi, ex direttore generale della RAI e attuale presidente di Consap.

Ma chi è Lorenzo Casini? 

Nato a Roma nel 1976, Casini è diventato avvocato dopo la laurea in Giurisprudenza a “La Sapienza” nel 1999.

Svolge un dottorato di ricerca in “Amministrazione pubblica europea e comparata” e, tra il 2002 e il 2006,  diventa ricercatore in Diritto amministrativo studiando il tema de “La pianificazione urbanistica nei Paesi dell’Unione europea”.

L'amministrazione pubblica è il suo cavallo di battaglia. Casini è anche Docente di diritto amministrativo e organizzazione e funzionamento della pubblica amministrazione e Responsabile dell’Area giuridica nella Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA) nata per selezionare, reclutare e formare funzionari e dirigenti pubblici. Attualmente ricopre anche il ruolo di capo di gabinetto del Ministero della Cultura.

Per quanto riguarda il mondo sportivo, la presidenza della Serie A non è il primo incarico in questo settore. Dal 2014 al 2019, infatti, è stato componente della terza sezione del Collegio di Garanzia dello Sport del CONI.

Al neo presidente spetterà il compito di continuare il lavoro iniziato da Dal Pino per incrementare il processo di internazionalizzazione del calcio italiano, superando le difficoltà che la pandemia ha causato a tutto il sistema sportivo e ai club.

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