Chelsea “sequestrato” dal governo e abbandonato da Three
Non c’è pace per il miliardario russo Roman Abramovich. Dopo aver messo in vendita il Chelsea FC, ricevendo anche le prime offerte esplorative, conti, beni e società del presidente dei Blues vengono sequestrati dal governo di Sua Maestà come sanzione per i suoi legami con il presidente Putin.
E anche la vendita del club per il momento è stata sospesa. L'oligarca da parte sua ha contestato pubblicamente le accuse a suo carico dichiarando in suo favore di essere stato coinvolto nei colloqui di pace tra Russia e Ucraina.
Il governo di Boris Johnson ha “concesso” al club una sorta di amministrazione controllata che permetterà al management di soddisfare i principali obblighi assunti dalla società, come il pagamento degli stipendi a tutti i dipendenti, calciatori compresi, e la conclusione del campionato.
Gli abbonati e chi ha già prenotato il suo biglietto per assistere alle prossime gare a Stamford Bridge potranno tranquillamente prendere parte allo spettacolo, ma con queste restrizioni il club Campione del Mondo e d’Europa in carica non potrà vendere nuovi biglietti.
Ad Abramovich inoltre sono state vietate tutte le operazioni economico-finanziarie con privati e aziende del Regno Unito e non gli sarà permesso di transitare o sostare all’interno del paese. Il miliardario russo-israeliano è stata una delle sette persone sanzionate dal Regno Unito con un patrimonio totale stimato di circa 18 miliardi di euro. Le azioni di Evraz, società siderurgica russa di cui Abramovich possiede il 29%, sono state sospese alla Borsa di Londra.
Il russo aveva cercato di vendere il club in previsione dell’arrivo delle sanzioni e ci sono state numerose richieste da parte di imprenditori o gruppi per l’acquisto del club. Questo rallentamento giova sicuramente agli acquirenti che potrebbero strappare una cifra molto più vantaggiosa rispetto ai 3,6 miliardi di euro richiesti.
Anche il main sponsor Three sospende l’accordo
Oltre al totale congelamento dell’attività economico-finanziaria il Chelsea ha subito un ulteriore duro colpo.
La società di telecomunicazioni cinese Three, che ha firmato con il club all'inizio del 2020 una partnership di circa 47 milioni di euro l’anno, ha richiesto la cancellazione del proprio logo dalle maglie ufficiali e sui vari spazi concessi nell’accordo, e di conseguenza la momentanea sospensione del contratto di sponsorizzazione.
La’azienda di telecomunicazioni è entrata come main sponsor dei Blues all'inizio della stagione 2020-2021, prendendo il posto del brand giapponese di pneumatici Yokohama.
E dopo questo dietrofront anche un altro sponsor ufficiale del Chelsea, la multinazionale coreana attiva nelle costruzioni automobilistiche Hyundai, attualmente presente sulla manica della maglia, sta valutando la situazione e a breve potrebbe comunicare al management del club la sua volontà di concludere la sponsorizzazione. L’accordo con la casa automobilistica è di circa 17 milioni di euro all'anno.
Nonostante abbia vinto la Champions League lo scorso maggio, il Chelsea ha chiuso l'esercizio 2020-2021 (terminato il 30 giugno) con una perdita di 182,7 milioni di euro.
L’abbandono degli sponsor e il blocco economico del governo britannico potrebbero far piombare il club in una instabilità finanziaria che porterebbe al fallimento. E forse solo la chiusura del conflitto potrebbe far terminare questa situazione di stallo.