#BailaViniJr, l’hashtag per sostenere Vinícius contro il razzismo
La caratteristica peculiare dei giocatori brasiliani è sempre stata quella di giocare con gioia e con il sorriso stampato in faccia durante i 90 minuti in campo.
Una felicità sincera nei confronti del fútbol, anima del paese e della cultura brasiliana, che suscita curiosità e stranezza tra le fila di chi brasiliano non è.
Un modo di vivere la vita e lo sport incredibilmente diversi dagli sguardi torvi e grintosi di atleti provenienti dalle altre nazioni. Dai vicini argentini, separati dal popolo carioca anche da questo punto di discrimine, fino alle nazionali europee.
Da Cafù a Ronaldinho, fino a Vincius Jr. Palla tra i piedi, balletti e sorrisi. Atteggiamenti tipici ma che, ora, stanno scatenando un vero e proprio caso in Spagna.
L’attaccante brasiliano del Real Madrid, infatti, è stato attaccato pesantemente e con frasi sfumate di razzismo a seguito delle proprie esultanze ballate, ultima quella, a ritmo di Samba, contro il Maiorca.
Tanto da portare Pedro Bravo, presidente dell’associazione degli agenti spagnoli, ad uscirsene con frasi molto ben interpretabili durante un proprio intervento alla trasmissione sportiva Chiringuito Tv: “Se vuoi ballare la samba vai al Sambodromo in Brasile. Qui devi rispettare i tuoi colleghi e smettere di fare la scimmia”.
Un attacco personale e razzista al calciatore che ha portato ad una vera e propria sommossa popolare e digitale per supportare Vini Jr e dimostrare il proprio appoggio, rifiutando l’ennesimo episodio razzista coinvolgente il mondo del calcio.
Per l’occasione è stato infatti lanciato l’hashtag #BailaViniJr, capace di riscuotere talmente tanto successo da essere in testa ai trending topic della rete, posizionandosi al primo posto tra le 7 e le 11 del mattino e tra le 15 e le 19 del pomeriggio.
Con la somma dei post e delle condivisioni dell'hashtag che ha superato i 467.000 alle 11 del mattino. Registrando, da venerdì, più di 4 milioni di interazioni sui social.
Tra gli ambasciatori più celebri anche il compagno di nazionale Neymar, il quale ha deciso di abbracciare l’iniziativa per dare un colpo di spugna a questa brutta vicenda.
E con lui anche la stella polare di tutta la storia calcistica carioca: Pelè. con la leggenda all time che ha voluto dire la propria, conscio del peso delle sue prese di posizione e delle sue parole. Tutte a sostegno del connazionale.
Le interazioni sui social
Come anticipato, l'iniziativa ha riscosso grandissimo successo, riuscendo a diffondersi in tutto il mondo. Complici l'argomento estremamente sentito e sensibile e la fama di Vinicius stesso e dei suoi sostenitori.
Calcolando il numero di interazioni aventi ad oggetto l'hashtag #BailaViniJr emergono questi risultati:
Mondo
- Risulati: 665,6 mila Tweet pubblicati con l'hashtag;
- Engagement: 7,5 milioni di utenti che hanno interagito su Twitter.
Brasile
- Risulati: 275,8 mila Tweet pubblicati con l'hashtag;
- Engagement: 2,7 milioni di utenti che hanno interagito su Twitter.
Spagna
- Risulati: 86,4 mila Tweet pubblicati con l'hashtag;
- Engagement: 1,9 milioni di utenti che hanno interagito su Twitter.
La risposta di Vinicius sui social
Lo stesso attaccante ha voluto rispondere alle accuse ricevute, sfruttando i social network come vetrina per far conoscere al mondo la propria opinione e per ringraziare per l’appoggio ricevuto.
Dedicando un post su Instagram alla vicenda e dichiarando quanto segue: “Finché il colore della pelle sarà più importante del bagliore negli occhi, allora ci sarà la guerra. Ho questa frase tatuata sul corpo e, nella mia vita, ho un comportamento che mette in pratica tale filosofia.
Si dice che la felicità dia fastidio ma la felicità di un nero brasiliano, che è riuscito a salire sul tetto d’Europa, infastidisce molto di più. Ma la mia voglia di vincere, il mio sorriso, lo scintillio nei miei occhi, sono molto più grandi di tutto questo.
Sono stato vittima di xenofobia e razzismo in una dichiarazione, ma niente di ciò è iniziato ieri. Da tempo criminalizzano i miei balli. Che non sono solo miei: appartengono a Ronaldinho, Neymar, Paquetá, Pogba, Matheus Cunha, Griezmann e João Felix. Vengono dal Reggaeton e dai neri americani.
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Noi balliamo per celebrare la diversità culturale del mondo. Accettalo. Rispetta. Oppure impazzisci. Non mi fermerò. Di solito non mi fermo a rispondere alle critiche. Vengo aggredito e non parlo. Sono elogiato, non parlo nemmeno. Lavoro, molto. Dentro e fuori dal campo: ho sviluppato un’app per favorire l’istruzione nelle scuole pubbliche senza l’aiuto finanziario di nessuno. Voglio che le prossime generazioni siano preparate come lo sono io. Per combattere i razzisti e gli xenofobi.
Provo sempre ad essere un modello nel campo professionale e nella vita di tutti i giorni: ma questo non si mostra sui social network. Così i vigliacchi si inventano qualche problema per attaccarmi. E il copione finisce sempre con delle scuse, con un ‘sono stato frainteso’. Ma ripeto, razzista: non smetterò di ballare“.
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